enrico letta sondaggio pagnoncelli

GUARDATE LA FINE DI QUEL NAZARENO/1 – IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI CERTIFICA IL CROLLO DEL PD (E SE LO DICE LUI...): FRATELLI D’ITALIA VOLA SOPRA IL 25,1% DELLE PREFERENZE, MENTRE IL PARTITO DI ENRICO LETTA SCENDE AL 20,%. TERZO IL MOVIMENTO 5 STELLE DI CONTE CON IL 14,5 E QUARTA, AL 12,5, LA LEGA, CHE PERDE ELETTORI IN FAVORE DELLA MELONI – LA PROIEZIONE DEI SEGGI: SI PROFILA UNA SOLIDA MAGGIORANZA ASSOLUTA PER IL CENTRODESTRA, SIA ALLA CAMERA, SIA AL SENATO…

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera

 

SONDAGGIO PAGNONCELLI PER IL CORRIERE DELLA SERA - 9 SETTEMBRE 2022

L'ultimo sondaggio prima del consueto silenzio demoscopico previsto per legge nei quindici giorni antecedenti la data delle elezioni mostra alcuni cambiamenti di rilievo, a testimonianza del fatto che la campagna elettorale è entrata nel vivo e gli elettori stanno iniziando a seguirla con più attenzione rispetto a quanto avevano fatto nel mese di agosto.

Le variazioni principali riguardano l'aumento di FdI, del M5S e del Terzo polo (Azione e Italia viva) e la flessione del Pd e della Lega.

 

GIORGIA MELONI ENRICO LETTA 2

 Il partito guidato da Giorgia Meloni consolida il primato con il 25,1% delle preferenze, facendo registrare una crescita di 1,1% rispetto a fine agosto e di ben 5,1% rispetto a fine giugno. Il Pd con il 20,5% si conferma al secondo posto della graduatoria, ma perde il 2,5% dei consensi; a seguire il M5S che si attesta al 14,5% (+1,1% rispetto a fine agosto) e precede la Lega (12,5%, in calo di 0,9%), quindi Forza Italia, stabile all'8% e il Terzo polo con il 6,7% (in crescita di 1,7%). Tra le altre forze politiche, ad oggi supererebbero la soglia di sbarramento del 3% solamente l'alleanza Verdi, Sinistra e Reti civiche (3,4%) e Italexit (3%).

 

MELONI E SALVINI COME SANDRA E RAIMONDO - ANNETTA BAUSETTI

L'analisi dei flussi elettorali rispetto al voto delle europee del 2019 mostra che il consenso per FdI proviene in larga misura dalla Lega (non a caso FdI ha nettamente sorpassato il partito di Salvini nelle regioni settentrionali) e da Forza Italia, a cui si aggiunge una quota non trascurabile di elettori che si erano astenuti.

 

Il Pd nelle ultime settimane è apparso in difficoltà, penalizzato dalla crescita del M5S e del Terzo polo e dal rischio di una limitata mobilitazione di una parte del proprio elettorato rassegnato alla sconfitta.

 

L'aumento del M5S rappresenta una sorpresa, tenuto conto del trend negativo degli ultimi mesi: il posizionamento adottato (progressista), la scelta dei temi (difesa del reddito di cittadinanza, salario minimo e ambiente) e il profilo di Conte («avvocato del popolo») fanno breccia in una parte dell'elettorato di sinistra e degli astensionisti, soprattutto nelle regioni meridionali e insulari.

STIMA ATTRIBUZIONE SEGGI CAMERA - SONDAGGIO PAGNONCELLI PER IL CORRIERE DELLA SERA - 9 SETTEMBRE 2022

 

Il Terzo polo attrae elettori in misura simile dal Pd, dal centrodestra (gli «orfani» del governo Draghi) e dall'astensione (rappresenta una novità). La Lega appare in sofferenza, alle prese con una doppia competizione: con gli avversari del centrosinistra e con la principale forza alleata che le ha sottratto voti ed esprime posizioni diverse su alcuni temi strategici (contesto internazionale, fisco, scostamento di bilancio).

 

Nel complesso, quindi, nell'attuale scenario quadripolare il centrodestra aumenta il vantaggio sul centrosinistra che oggi risulta di quasi 20 punti (46,6% a 27,2%). Come si traduce tutto ciò in seggi?

 

Analogamente a quanto realizzato in occasione delle nostre precedenti simulazioni del nuovo Parlamento pubblicate su queste pagine, le stime sono basate su un campione di grandi dimensioni che comprende 22.000 interviste effettuate da Ipsos tra il 2 agosto e il 6 settembre. I dati sono stati ponderati allineandoli alle tendenze di voto più recenti rilevate dopo la presentazione delle candidature.

STIMA ATTRIBUZIONE SEGGI SENATO - SONDAGGIO PAGNONCELLI PER IL CORRIERE DELLA SERA - 9 SETTEMBRE 2022

 

Con l'estensione del diritto di voto al Senato ai 18-24enni, le stime utilizzate per la simulazione sono identiche per Camera e Senato; le differenze ottenute sono pertanto esclusivamente effetto della differente ripartizione dei territori afferenti a ciascun collegio elettorale. L'attribuzione dei seggi degli eletti all'estero tiene conto del risultato ottenuto in occasione delle elezioni precedenti (2018) corretto con i trend registrati dalle singole liste sul territorio nazionale.

 

Ebbene, a differenza di quanto emergeva a metà luglio, quando l'analisi prese in considerazione anche l'ipotesi di una competizione tra il centrodestra e il cosiddetto campo largo (l'alleanza tra centrosinistra e M5S tramontata a seguito della fine del governo Draghi) oggi si profila una solida maggioranza assoluta per il centrodestra sia alla Camera sia la Senato dove otterrebbe rispettivamente 249 e 121 seggi a fronte di 82 e 43 seggi attribuiti al centrosinistra. Inoltre, dei 147 seggi assegnati alla Camera con metodo maggioritario ben 129 (88%) andrebbero alla coalizione vincente (62 su 73 al Senato, pari all'85%). I seggi contendibili, ossia quelli in cui la distanza tra i primi due candidati risulta inferiore al 5%, sarebbero 28 alla Camera e 14 al Senato.

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A CERNOBBIO

 

Sulla base di queste stime, a due settimane dal voto appare difficile prefigurare un rovesciamento dei rapporti di forza tra i competitori, tuttavia non possiamo escludere cambiamenti a livello di singoli partiti, alla luce dell'attitudine di una larga parte dei cittadini a decidere il proprio voto a ridosso delle elezioni. A questo proposito appare interessante quantificare la quota di elettori indecisi e astensionisti e descriverne il profilo socio-demografico.

 

giuseppe conte enrico letta

Attualmente i primi rappresentano il 10,1% dell'intero elettorato e l'indecisione è più presente tra le donne (11,2%), tra i più giovani (13,6%), tra i laureati (12,7%) e i diplomati (11,6%), tra gli studenti (22,7%) e tra le persone di condizioni economiche medio alte (12,1%).

 

L'astensione è oggi stimata al 33,4%: se venisse confermata, si tratterebbe del valore più elevato nell'Italia repubblicana in una consultazione legislativa, in aumento di oltre 6% rispetto al dato delle elezioni del 2018, quando l'affluenza fu pari al 72,9%.

 

INTENZIONI DI VOTO PER AREA GEOGRAFICA - NORD - SONDAGGIO PAGNONCELLI PER IL CORRIERE DELLA SERA - 9 SETTEMBRE 2022

L'astensionismo ha motivazioni diverse, riconducibili all'età (connessa spesso alle condizione di salute), al livello di istruzione, alle condizioni economiche e occupazionali, alla zona di residenza e al rapporto con la politica: infatti, la diserzione delle urne risulta più diffusa tra le persone meno giovani (40,3%), nelle regioni del centro sud (36%) e in quelle del sud e isole (39,2%), tra i cittadini con licenza elementare o media (42,1%), tra coloro che vivono in condizioni economiche basse (47,3%) o medio basse (40,8%), tra i disoccupati (48,5), le casalinghe (38,4%) e i pensionati (39,6%) e, considerando le persone che hanno un'occupazione, tra gli artigiani e i commercianti (33,6%). Ma il picco più elevato (70%) si registra tra i cittadini che non si riconoscono nell'asse destra-sinistra e rivendicano una distanza dalla politica, da cui non si sentono rappresentati.

 

L'area grigia dell'astensione e dell'indecisione rappresenta quindi un bacino di elettorato potenziale molto ampio e contendibile, ma i partiti devono fare i conti con lo scetticismo, la disillusione e il senso di esclusione e di marginalità sociale che alberga nei segmenti sociali sopra descritti.

 

INTENZIONI DI VOTO PER AREA GEOGRAFICA - CENTRO E SUD - SONDAGGIO PAGNONCELLI PER IL CORRIERE DELLA SERA - 9 SETTEMBRE 2022

Va infine osservato che la crescente mobilità elettorale di cui abbiamo spesso parlato si esprime anche attraverso la propensione, molto diffusa, a considerare più partiti: basti pensare che il 51% degli interpellati dichiara di prendere in considerazione oltre al partito indicato anche un'altra forza politica dando luogo ad una forte competizione soprattutto tra elettorati contigui, ad esempio il 51% degli attuali elettori della Lega non esclude di votare per Fratelli d'Italia, come pure il 37% degli elettori di Meloni voterebbe per la Lega; e sul fronte opposto il 25% degli elettori del Pd potrebbe optare per l'alleanza tra Verdi Si e Reti civiche e il 18% per il M5S; e tra i pentastellati il 19% potrebbe votare dem. Insomma, l'esito finale della competizione non sembra in discussione, ma le scelte di voto per i partiti sono fluide. Ce n'è abbastanza per ribadire che i sondaggi non sono un oracolo ma una fotografia, che richiama sempre di più l'immagine del fixing della Borsa: vale oggi ma domani è già superato.

GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTAgiorgia meloni enrico letta

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…