vincenzo piero de luca elly schlein

NAZARENO, ABBIAMO UN GROSSO PROBLEMA: E’ GUERRA TOTALE TRA DE LUCA E SCHLEIN – DOPO IL NO AL TERZO MANDATO DA PARTE DI ELLY IL GOVERNATORE PUNTA A RICANDIDARSI SENZA IL PD E GUARDA A RENZI PER IL TERZO POLO DEL SUD CON CATENO DE LUCA - SCONTRO ANCHE SUL RUOLO DEL FIGLIO PIERO, DI BASE RIFORMISTA, CHE LA SCHLEIN E' INTENZIONATA A NON CONFERMARE COME VICE-CAPOGRUPPO ALLA CAMERA – I RIFORMISTI DEM IN PRESSING SULLA SEGRETARIA E SU FRANCESCHINI, CHE A DE LUCA QUALCOSA DEVE ELETTORALMENTE…

Estratto dell'articolo di Mario Ajello per “il Messaggero”

 

vincenzo piero de luca

In cima al Nazareno, Elly Schlein - che ha scelto per se stessa il cosiddetto modello di "leadership reputazionale": ho un profilo di purezza radical e non lo posso intaccare con compromessi di comodo - è intenzionata a non confermare come vice-capogruppo alla Camera il bravo Piero De Luca, ex renziano, uno dei dirigenti di Base riformista assai stimato nel partito e figlio del governatore campano Vincenzo De Luca.

 

Perché non confermarlo? Perché De Luca padre è stato ripudiato da Elly (non vuole consentirgli la ricandidatura a presidente regionale che significherà di fatto allontanarlo dal partito), perché De Luca figlio non è ritenuto in linea con il nuovo Pd, perché la segretaria vuole avere direttamente il controllo delle truppe parlamentari attraverso i suoi fedelissimi o i fedelissimi di chi l'ha aiutata a conquistare la guida del partito.

schlein conte

 

Il doppio no ai De Luca (sul secondo si sta cercando di convincere Schlein che sarebbe un errore, e comunque un big del Pd come Franceschini deve qualcosa elettoralmente a De Luca essendo stato eletto nel territorio di don Vincenzo) apre una partita interessante che coinvolge anche il terzo polo e uno dei nuovi protagonisti della politica italiana: Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, la formazione moderata che nasce in Sicilia.

Ha preso l'1 per cento a livello nazionale soltanto con i voti dell'isola e come candidato governatore ha incassato 500mila preferenze.

 

(...)

Sta forse dicendo Cateno De Luca che, semmai, porterà il suo movimento ad allearsi con Renzi - il neo-nemicissimo di Calenda - prima delle Europee? Non è un'ipotesi dell'irrealtà. Sta di fatto che intanto, il De Luca siciliano lancia segnali al De Luca campano, ripudiato da Elly e amico storico di Renzi. Si tratterebbe di un incastro a sorpresa. E questo tipo di scenario viene ritenuto interessante anche dentro il Pd, da parte dei riformisti. La bocciatura di De Luca junior finirà per far partire una danza post-schleineriana e favorevole alla coppia De Luca più De Luca (ovvero Vincenzo e Cateno)?

 

cateno de luca 8

 

(...)

vincenzo de luca all assemblea di confindustria caserta vincenzo de luca all assemblea di confindustria caserta vincenzo de luca all assemblea di confindustria caserta

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)