HASTA LA VICTORIA, SILVIO! - IN ITALIA CONTRO LE TOGHE ROSSE, ALL’ESTERO CON LE BANDIERE ROSSE! - L’ITALIA PRESTA ALL’AVANA I CAPOLAVORI DI CARAVAGGIO. SPEDIZIONE IN POMPA MAGNA DI GALAN E RESCA - MA C’È UN GIALLO: TRASFERTA E ASSICURAZIONI A SPESE DELLA PRIVATA BLUE PANORAMA (IN CAMBIO DI COSA?) - I VOLI DI STATO SI USANO PER PORTARE LA RUSSA A VEDERE L’INTER MA NON PER UNA VISITA UFFICIALE DEL GENERE…

Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

Caravaggio rivoluzionario? Il creativo ed entusiasta viceministro per la Cultura di Cuba, Ferdinando Rojas, lo arruola tra gli oppositori a un indefinito «sistema»: «Caravaggio è innovazione, professionalità, rivolta. Noi cubani lo apprezziamo». All'Avana c'è grande fermento intorno a Michelangelo Merisi: il 23 settembre (apertura fino al 27 novembre) al Museo Nacional de Bellas Artes si inaugura la prima mostra mai organizzata a Cuba con un'opera di Caravaggio. Si tratta di «Caravaggio en Cuba», una rassegna che porterà all'Avana per la prima volta Narciso alla fonte, il capolavoro conservato alla Galleria nazionale d'arte antica di Palazzo Barberini.

L'iniziativa è sostenuta da due dicasteri, Affari Esteri e Beni Culturali. Intorno al Maestro, dodici magnifiche tele di caravaggeschi: Ecce Homo di Giovanni Baglione, San Giovanni Battista di Tommaso Salini, un autoritratto di Orazio Borgianni, San Giuseppe legge al lume di candela di Gherardo delle Notti, Bacco e un bevitore di Bartolomeo Manfredi, San Francesco d'Assisi di Carlo Saraceni, L'incoronazione di spine di Lionello Spada, Riposo nella fuga in Egitto di Orazio Gentileschi, Maddalena svenuta di un anonimo romano, un autoritratto di Artemisia Gentileschi, Riposo nella fuga in Egitto di Angelo Caroselli e San Girolamo di Henrick van Somer.

Tutto materiale che proviene da Roma (Soprintendenza speciale per il Polo museale romano, guidata da Rossella Vodret, che cura la mostra cubana) in massima parte prestato da Palazzo Barberini, ma anche dalla Galleria Borghese e dalla Collezione Lampronti. Un «contesto» nutrito e complesso, capace di offrire uno spaccato non superficiale di una irripetibile stagione della storia dell'arte italiana e mondiale.

L'aria a Cuba sta cambiando e l'Italia gioca la sua carta vincente, la cultura, per stabilire in tempo utile contatti privilegiati. Lo spiega il sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Scotti: «Questo evento non è isolato ma fa parte di una strategia politica complessiva. Stiamo seguendo con grande attenzione il momento politico e storico che Cuba sta attraversando, anche nell'ottica di non limitare atti restrittivi, per favorire il processo in corso».

Ed è oggettivamente interessante che, ad avvicinarsi alla futura «nuova» Cuba, sia un governo di centrodestra. Il ministro per i Beni e le attività culturali Giancarlo Galan è molto esplicito: «Italia e Cuba, grazie a questo evento, sono più vicine di quanto lo siano mai state. La cultura è il patrimonio che ha reso unico il nostro Paese, il settore che ci ha più arricchiti e fatto crescere e conoscere nei millenni. Allo stesso tempo la cultura è un ponte tra i popoli, solido e duraturo, sul quale transitano uomini, idee, emozioni e sentimenti, costruendo quei legami sui quali si fonda l'autentica amicizia. Investire, sostenere, valorizzare questo campo, non è indispensabile, è fondamentale».

Stavolta, ai due ingressi del ponte culturale descritto da Galan, c'è l'Italia di Berlusconi e il regime di Castro, probabilmente prossimo a una svolta. Per questa ragione il direttore generale per la Valorizzazione dei Beni culturali, Mario Resca, usa l'aggettivo «epocale» per definire il valore dello sbarco di Caravaggio e dei Caravaggeschi all'Avana: «Sarà un avvenimento di evidente spessore culturale ma anche un intrigante momento di politica estera italiana. Sono stato recentemente a Cuba e posso testimoniare che l'attesa è clamorosa»

Ammette Rossella Vodret: «Caravaggio è ormai il più potente messaggero della cultura italiana nel mondo, solo nei prossimi mesi sarà in partenza per Ottawa, Mosca, il Brasile e l'Argentina. Un'arma che naturalmente richiede massima cura nella turnazione delle opere scelte per i prestiti. Abbiamo l'obbligo di non sguarnire i nostri musei e quindi occorre contemperare entrambe le esigenze. L'aspetto più interessante di questa rassegna è anche il binomio Caravaggio-Caravaggeschi.

C'è l'opportunità di valorizzare straordinari artisti che ebbero la sventura di vivere contemporaneamente a un sommo artista ma che, a loro volta, sono autori di primissima grandezza. E quando Caravaggio lasciò Roma per sempre, molti di loro lo imitarono per riempire un vuoto in un mercato dell'arte in cui si chiedevano opere solo e soltanto "sue". Giovanni Baglione testimonia, per esempio, come Bartolomeo Manfredi fosse in grado di imitare Caravaggio alla perfezione. E non vorrei, che un giorno o l'altro, in un grande museo del mondo non si scoprisse che un Caravaggio esposto è in realtà un Manfredi».

In attesa di sciogliere il dilemma, Narciso parte per Cuba a costo zero per il ministero dei Beni Culturali: i gravami legati alla spedizione e alle assicurazioni (Caravaggio «vale» 50 milioni, ogni caravaggesco un milione) sono stati coperti dalla compagnia Aerea Blue Panorama, da anni impegnata nell'isola caraibica.

In questa storia c'è insomma un po' di tutto: Fidel Castro, il governo Berlusconi, Cuba che cambia, l'universo degli sponsor e il futuro modo di finanziare mostre, la nostra politica estera. Su tutti e su tutto campeggia glorioso Lui, l'inarrivabile Caravaggio, l'artista che «si rivolta», per dirla col viceministro cubano. L'oggetto del desiderio di qualsiasi museo del Pianeta.

 

CARAVAGGIO - NARCISO ALLA FONTESILVIO BERLUSCONI Fidel CastroGiancarlo Galan MARIO RESCA Blue Panorama

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