kissinger putin zelensky

“LA GUERRA IN UCRAINA? SERVE UNA LINEA DEL CESSATE-IL-FUOCO LUNGO I CONFINI ESISTENTI IL 24 FEBBRAIO" - HENRY KISSINGER INDICA LA VIA A BIDEN: “LA RUSSIA RESTITUIREBBE LE SUE CONQUISTE DA LÌ, MA NON IL TERRITORIO OCCUPATO QUASI DIECI ANNI FA, CRIMEA INCLUSA. QUEL TERRITORIO PUO' ESSERE SOGGETTO A UN NEGOZIATO QUANDO LE ARMI TACERANNO. PER ALCUNI IL RISULTATO PIÙ AUSPICABILE E' UNA RUSSIA IMPOTENTE. NON SONO D'ACCORDO. IL SUO RUOLO STORICO NON DOVREBBE ESSERE SMINUITO. LA DISSOLUZIONE DELLA RUSSIA POTREBBE TRASFORMARE IL TERRITORIO CHE RICOPRE BEN UNDICI FUSI ORARI IN UN VUOTO INCERTO"

henry kissinger

Testo di Henry Kissinger per “The Spectator” pubblicato da “la Stampa”

 

La Prima guerra mondiale fu una sorta di suicidio culturale che distrusse la supremazia dell'Europa. I leader europei arrivarono come sonnambuli - secondo la famosa espressione dello storico Christopher Clark - in un conflitto nel quale nessuno di loro avrebbe mai messo piede se solo avesse potuto prevedere come sarebbe stato il mondo alla fine della guerra nel 1918. 

 

Henry Kissinger e Vladimir Putin

Nei decenni precedenti avevano espresso le loro ostilità creando due alleanze, le cui strategie erano collegate dai rispettivi programmi di mobilitazione. Di conseguenza, nel 1914, l'assassinio del principe della corona austriaca a Sarajevo in Bosnia, per mano di un nazionalista serbo, innescò la spirale di una guerra generalizzata che iniziò quando la Germania attuò il suo piano di sconfitta della Francia attaccando il Belgio neutrale all'altra estremità d'Europa.

 

Le nazioni europee procedettero così a infliggersi a vicenda livelli di devastazione senza precedenti. Nell'agosto 1916, dopo due anni di guerra e milioni di morti, i più importanti Paesi belligeranti in Occidente (Gran Bretagna, Francia e Germania) iniziarono a sondare varie opportunità per porre fine alla carneficina. A oriente, le rivali Austria e Russia dettero vita a tentativi analoghi. 

 

HENRY KISSINGER

Poiché nessun compromesso plausibile poteva giustificare i sacrifici già fatti e nessuno voleva dare l'impressione di essere debole, i vari leader esitarono a dare il via a un formale processo di pace. Decisero così di ricorrere alla mediazione degli americani. Alcuni accertamenti da parte del colonnello Edward House, emissario personale del presidente Woodrow Wilson, indussero a comprendere che una pace basata su una modifica dello status quo ante era raggiungibile. 

 

Tuttavia Wilson ritardò le cose fino a dopo le elezioni di novembre per la presidenza. Come scrive Philip Zelikow in un libro sull'argomento, la diplomazia divenne la strada meno battuta. La Grande Guerra andò avanti altri quattro anni e reclamò molti milioni di vittime in più.

 

Oggi il mondo si trova a un punto di svolta paragonabile in Ucraina, mentre l'inverno impone una battuta d'arresto alle operazioni su vasta scala? Ho ribadito più volte il mio pieno sostegno allo sforzo militare alleato volto a impedire l'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia. Adesso, però, si sta avvicinando il momento di sfruttare i cambiamenti strategici già in corso e di integrarli in una nuova compagine per arrivare alla pace con i negoziati. 

MURALE BACIO PUTIN ZELENSKY

 

L'Ucraina è diventata uno stato importante in Europa centrale per la prima volta nella storia moderna. Aiutata dai suoi alleati e ispirata dal suo presidente Volodymyr Zelensky, l'Ucraina ha sbarrato la strada alle forze convenzionali russe che incombevano sull'Europa dalla Seconda guerra mondiale. E il sistema internazionale - Cina inclusa - è contrario alla minaccia o all'uso da parte della Russia alle sue armi nucleari.

 

Questo processo ha messo in discussione la questione originaria riguardante l'adesione dell'Ucraina alla Nato. L'Ucraina ha acquisito uno degli eserciti di terra più grande ed efficienti in Europa, rifornita dall'America e dai suoi alleati.

 

Un processo di pace dovrebbe collegare l'Ucraina alla Nato, in qualunque modo ciò si possa manifestare. L'alternativa della neutralità non è più significativa, soprattutto dopo che Finlandia e Svezia sono entrate nella Nato. Per questo motivo, nel maggio scorso, ho raccomandato di tracciare una linea del cessate-il-fuoco lungo i confini esistenti quando è iniziata la guerra il 24 febbraio. 

 

PUTIN ZELENSKY

La Russia restituirebbe le sue conquiste da lì, ma non il territorio occupato quasi dieci anni fa, Crimea inclusa. Quel territorio potrebbe essere soggetto a un negoziato quando le armi taceranno. Se la linea di confine dell'anteguerra tra Ucraina e Russia non potesse essere guadagnata combattendo o con negoziati, si potrebbe esplorare il ricorso al principio dell'autodeterminazione. In territori controversi che hanno cambiato ripetutamente di mano nel corso dei secoli, si potrebbero organizzare referendum consultivi sull'autodeterminazione supervisionati dalla comunità internazionale.

 

LA VIGNETTA DI VAURO SU ZELENSKY E PUTIN

Il fine di un processo di pace sarebbe duplice: rafforzare la libertà dell'Ucraina e definire una nuova compagine internazionale, in particolare per l'Europa centrale e orientale. Alla fine, la Russia dovrebbe trovare una sua collocazione in questo ordine. Per alcune persone il risultato più auspicabile sarebbe quello di una Russia resa impotente dalla guerra. Non sono d'accordo. Malgrado tutta la sua propensione alla violenza, la Russia ha dato contributi decisivi agli equilibri globali e all'equilibrio di potere per oltre mezzo millennio. 

 

volodymyr zelensky e vladimir putin 1

Il suo ruolo storico non dovrebbe essere sminuito. Le battute d'arresto militari della Russia non hanno scalfito la sua capacità nucleare globale, consentendole di minacciare un'escalation in Ucraina. Anche se questa sua capacità ne uscisse intaccata, la dissoluzione della Russia o il disfacimento delle sue capacità in fatto di strategia politica potrebbero trasformare il territorio che ricopre ben undici fusi orari in un vuoto incerto. Altri Paesi potrebbero cercare di far valere le loro pretese con il ricorso alla forza. Tutti questi pericoli sarebbero aggravati dalla presenza di migliaia di armi nucleari.

zelensky putin

 

Mentre i leader mondiali cercano in ogni modo di porre fine a una guerra nella quale due potenze nucleari osteggiano un Paese armato in modo convenzionale, dovrebbero anche riflettere sull'impatto di questo conflitto sulla strategia a lungo termine della tecnologia più avanzata e dell'intelligenza artificiale. Già adesso esistono armi indipendenti, capaci di individuare, determinare e prendere di mira le minacce percepite e di essere quindi in grado di scatenare proprie guerre.

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…