HILLARY È PRONTA: ASSUME LA CONSULENTE DI IMMAGINE DI MICHELLE OBAMA E "LICENZIA" IL CAZZONE BILL: "SARÒ NELLE RETROVIE A FARE IL NONNO". E POI FA LA SOLITA GAFFE

BILL E HILLARY CLINTON CON EASTER BUNNYBILL E HILLARY CLINTON CON EASTER BUNNY

1. HILLARY SI PREPARA - E BILL SI RITIRA NEL BACKSTAGE

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera

 

Bill Clinton questa volta si sposta in modo che gli elettori e, soprattutto, le elettrici possano vedere Hillary Diane Rodham Clinton brillare di luce propria. «Sarò presente, ma nelle retrovie, farò il “backstage advisor”, l’ho già detto a Hillary. Per fare bene una campagna elettorale bisogna essere arrabbiati. Ma io sono nonno, ho appena visto la mia nipotina, come potrei essere arrabbiato?».

 

bill hillary clintonbill hillary clinton

L’ex presidente, come spesso gli capita nelle questioni familiari, parte bene e poi finisce con una gaffe: «la nipotina», Charlotte, 6 mesi, è la bambina di Chelsea, figlia di Bill certo, ma anche di Hillary. Tutti e due sono nonni e quindi tutti e due non dovrebbero essere «arrabbiati». Nei prossimi giorni, a New York, si attende il grande annuncio. La vera corsa per le presidenziali 2016 comincerà quando Hillary dirà ufficialmente: «Mi candido». Lo staff è già al lavoro nei 7.500 metri quadri presi in affitto a Brooklyn Heights, atmosfera da film di Woody Allen, da dove si gode una delle viste più spettacolari di Manhattan.

Clinton con Monica Lwewinsky Clinton con Monica Lwewinsky

 

Hillary e Bill Clinton e c a bb d c c ed ffcf Hillary e Bill Clinton e c a bb d c c ed ffcf

L’ombra di Bill è il primo problema della campagna di Hillary. Otto anni al Senato (2001-2009), quattro da segretario di Stato (2009-2013), sei libri non sono bastati per affrancare la sessantasettenne signora Rodham dalla moglie di Clinton. La politica non c’entra; tantomeno i programmi o il posizionamento elettorale. Da diciassette anni, appena si pronuncia il nome Clinton, la curiosità del pubblico scivola nei ricordi di Monica Lewinsky, l’amante dell’allora presidente.

 

BILL E HILLARY CLINTON BILL E HILLARY CLINTON

Non si spiega altrimenti il successo del musical sulla famiglia presidenziale in programmazione in questi giorni a Broadway: Hillary è alle prese con un Bill diviso in due, lo statista posato e il bugiardo playboy. Anche il libro The Residence: Inside the Private World of the White House , scritto dalla giornalista Kate Anderson Brown, promette di rivelare «le vite segrete di Hillary e Bill». Può andare avanti così fino al voto?

 

 

2. HILLARY CLINTON INGAGGIA LA CONSULENTE D'IMMAGINE DI MICHELLE OBAMA: «ANCHE IO VOGLIO ESSERE SIMPATICA»

Anna Guaita per www.ilmattino.it

 

Agli americani, o almeno a una netta maggioranza di americani, Michelle Obama piace. Molti scherzano sul fatto che Barack deve provare un pizzico d’invidia nel vedere i sondaggi della moglie, che riscuote un tasso di approvazione del 68 per cento, e solo il 31 per cento di disapprovazione.

michelle obama a destra kristina schakemichelle obama a destra kristina schake

 

Lui a quelle vette ci è arrivato brevemente, dopo le elezioni del 2008, e ora naviga intorno a un dignitoso ma non eccelso 52 per cento di approvazione, con un sostanzioso 46 per cento di disapprovazione. Questi numeri sono ben presenti nella mente di Hillary Clinton, la ex first lady, ex senatrice ed ex segretario di Stato, che fra poche settimane dovrebbe annunciare la sua candidatura alla presidenza. Hillary vorrebbe assicurarsi la popolarità di Michelle, che è arrivata alla Casa Bianca impreparata al ruolo che il Paese si aspettava da lei, ma ha saputo costruirselo con pazienza e intelligenza.

kristina schakekristina schake

 

Pochi però sanno che a dare una mano alla first lady è stata Kristina Schake, una specialista di comunicazione raccomandata da Maria Shriver, che l’aveva a sua volta assunta durante gli anni da first lady dello Stato di California, quando il marito Arnold Schwarzenegger ne era governatore. Kristina è considerata una delle migliori specialiste del settore.

 

Al suo attivo ha molte battaglie nel campo dei diritti civili, delle lotte sociali e in genere nel settore politico di stampo liberal. Ma Hillary vuole essere aiutata in un campo più strettamente personale: vuole che la Schake l’aiuti ad apparire più simpatica. Vuole cioé che ripeta con lei il lavoro che ha fatto con Michelle.

 

kristina schake advisor per l immagine di michelle obamakristina schake advisor per l immagine di michelle obama

La signora Obama ha adottato alla Casa Bianca un’immagine attiva, impegnata nella società, ma con una bella dose di autoironia e senza presunzione (errore che invece Hillary compì quando Bill era presidente), e decisamente non “partigiana”.

 

Nonostane Michelle abbia alle spalle una solida carriera di avvocato, con successi personali di tutto rispetto, alla Casa Bianca ha scelto di essere una “donna come tutte le altre”, preoccupata della salute dei bambini, del benessere dei veterani e delle loro famiglie, dell’alimentazione degli americani. Le sue iniziative, è importante sotolinearlo, hanno riscosso successo non solo politico, ma anche pratico: gli ultimi dati provano che l’obesità infantile sta diminuendo, un successo che si rifletterà sulla salute dell’intero Paese.

 

Hillary Clinton e Michelle ObamaHillary Clinton e Michelle Obama

E veniamo a Hillary. Tutti sanno che la signora Clinton ha un problema: i sondaggi la danno ancora in vantaggio rispetto a tutti gli altri candidati possibili, sia democratici che repubblicani, ma tutti sanno anche che quando si arriva ai dibattiti, agli scontri diretti, la signora risulta stridente, sgradevole, poco calorosa. E fa un sacco di errori, magari anche ingenui – non necessariamente satanici come sostengono i suoi rivali nella destra repubblicana – ma poi non sa recuperare con grazia e se la prende con i media, invece che chiedere scusa e spiegarsi. Nella campagna del 2008, gli errori si accumularono, in parte anche per l’ingerenza spesso inappropriata del marito, ma anche per i contrasti all’interno della campagna fra i veterani dell’Amministrazione Clinton e nuovi assunti. Ce la farà Kristina ad “addolcire” l’immagine di Hillary senza però farle perdere il mordente che le sarà indispensabile per sopravvivere a quasi due anni di campagna elettorale, innumerevoli comizi, interviste, dibattiti, ecc.?

michelle e barack obama con bill clintonmichelle e barack obama con bill clinton

 

michelle obama e bill clintonmichelle obama e bill clinton

Perché finora Kristina ha aiutato first ladies – Maria Shriver e Michelle Obama – cioé figure pubbliche, ma non con le mani sulle leve di commando. Un primo risultato potrebbe essere già visibile, Hillary che annuncia in un discorso, con un sorrisino complice, di voler “ricominciare”: “Ricomincio con una nuova pettinatura e un nuovo indirizzo di e-mail” ha dichiarato, accoppiando due temi sempre discussi, uno lieve come il fatto che cambia pettinatura un mese sì e uno no, e l’altro ben serio riguardo la massa di e-mail mandate durante i suoi anni da segretario di Stato da un indirizzo privato anziché quello pubblico e ufficiale del Dipartimento. Il pubblico ha riso di gusto, afferrando l’autoironia. Un primo piccolo successo. Ma la strada è lunga, e Hillary si porta dietro un bagaglio passato pesantissimo.

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…