HOLLANDE SPEGNE LE CANDELINE MA NON IL GOSSIP - FESTEGGIA I SESSANT’ANNI CON I FIGLI MA SENZA LA GAYET E SENZA POLITICI. NON C’E’ NEMMENO L’EX SEGOLENE ROYAL - IN COMPENSO CON LUI CI SONO LE TRE NUOVE CONSIGLIERE, TRA CUI LA “CHIACCHIERATA” NATHALIE IANNETTA
Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”
Spegnerà oggi le sue (prime) 60 candeline vicino al mare con i quattro figli. Compleanno da «presidente normale» per François Hollande, impegnato a riaffermare una leadership in crisi di credibilità e a fugare le voci sulle sue «relazioni pericolose».
Il capo di Stato francese ha interrotto il suo soggiorno nella residenza della Lanterne, a Versailles, e si è spostato a sorpresa in un non meglio precisato «luogo di villeggiatura» nel Sud della Francia, dove festeggerà «in famiglia, con i suoi figli», ha comunicato ieri l’Eliseo. E subito hanno iniziato a rincorrersi le indiscrezioni sulla località prescelta.
Secondo l’agenzia France Presse, Hollande non sarebbe né dal padre a Cannes, né nella sua villa di Mougins, nell’entroterra provenzale, dove spesso si incontrava con l’attrice Julie Gayet, la sua (ex?) fiamma, data soltanto qualche settimana fa per sua imminente sposa. Finché alla cena annuale con i giornalisti, il capo dell’Eliseo aveva smentito categoricamente. «Ho un’informazione da darvi: il 12 agosto è il mio compleanno. È il solo evento di cui sono a conoscenza. Benvenuti gli auguri, ma niente regali, né confetti».
Poi sono arrivate, su un settimanale, le foto della Gayet in bikini in Corsica tra le braccia di un avvocato. Forse una ritorsione dell’attrice, trascurata e non presa sul serio come vorrebbe. Anche lei ha una residenza di famiglia nel Sud della Francia. E chissà che in questi giorni le loro strade non si incrocino.
L’Eliseo ha escluso la presenza ai festeggiamenti di ministri o altre personalità politiche. Come la sua ex compagna di una vita e madre dei suoi figli, Ségolène Royal, a cui il presidente si è riavvicinato dopo la fine della storia con la giornalista Valérie Trierweiler, al punto da volerla nel suo governo. E non ci sarà neppure il suo migliore amico, il vecchio compagno di caserma e attuale «dirimpettaio» d’ufficio all’Eliseo: Jean-Pierre Jouyet, da aprile segretario di Stato.
«All’epoca François era già più brillante di me, lui era nel genio, io nell’artiglieria», rievoca Jouyet in una recente intervista a Le Monde, in cui elogia le precoci qualità di leader mostrate dall’amico anche da studente. Parole preziose di questi tempi.
Sulla credibilità di Hollande pesa ancora fresco il disastro delle europee, e tutti (anche la stampa di sinistra, anche i suoi stretti collaboratori) sono tesi a bacchettarlo per il declino del Paese. Libération , per dire, ha dedicato la prima pagina ai «Castelli di sabbia di Hollande: Europa, lavoro e maggioranza», ritraendo un presidente prigioniero di una politica economica senza risultati e goffo nei suoi tentativi di stringere alleati in Europa.
segolene royal un messaggio di auguri a valerie
Per chiedere a Berlino più sostegno sulla crescita «Hollande avrebbe potuto scrivere una cartolina alla Merkel invece di parlarle attraverso Le Monde» analizza sarcastico il quotidiano di sinistra, non sorpreso per il «no» pervenuto attraverso la portavoce della cancelliera.
VALERIE TRIERWEILER PARLA A PARIS MATCH DELLA STORIA CON HOLLANDE
Parigi lancia l’allarme sui propri conti, sul rischio deflazione, sulla crescita che non c’è e poi si aspetta un salvataggio dall’esterno? Nein, appunto. «La questione è solo se Hollande abbia ancora l’autorità per condurre questo percorso» ha infierito poi la Süddeutsche Zeitung. Ma il dubbio sulla leadership di Hollande serpeggia anche all’interno del suo entourage.
Qualche collaboratore (parlando sempre con Le Monde) ne ha fatto il ritratto impietoso: «Il presidente vuole tenere tutto sotto controllo, sorveglia in modo ossessivo ogni singola voce di spesa, anche minuzie come le capsule del caffè», «non si fida di nessuno, non sa delegare». Sott’accusa è il modo in cui concepisce la sua funzione: «Non rimane al di sopra delle cose, ma partecipa alla loro esecuzione». E si chiedono se non sia proprio questa la «debolezza» dell’«hollandismo».
SIGMAR GABRIEL E ANGELA MERKEL
Ma il presidente francese non molla e per difendere la sua presidenza sott’assedio si è circondato da una «corte» di donne consigliere, tutte di fresca nomina. Nathalie Iannetta, 42 anni, ex presentatrice tv di calcio, che i maligni vogliono scelta come consigliera per lo sport perché il presidente è romanticamente interessato a lei. Axelle Lemaire, 39 anni, prima a capo della sezione londinese del Partito socialista francese e ora nuovo segretario di Stato per l’economia digitale. Per la cultura e i media, Audrey Azoulay, figlia di un consigliere del re del Marocco. Non saranno in campo sui dossier più spinosi, ma oggi sicuramente gli auguri delle fedelissime saranno particolarmente graditi al presidente .