GEOPOLITICA DELLA LINGUA - HOLLANDE VUOLE TAGLIARE LE CLASSI BILINGUE FRANCESE-TEDESCO, CONSIDERATE UNO STRUMENTO PER SEPARARE ALL’ETÀ DI UNDICI ANNI I PIÙ BRAVI DAGLI ALTRI - LA MERKEL INSORGE
Leonardo Martinelli per “la Stampa”
François Hollande non ne aveva proprio bisogno. Ogni volta che Parigi ammette di non aver tagliato il deficit pubblico sotto la fatidica soglia del 3% del Pil, ormai una costante, i tedeschi se la prendono già con lui. Ora ce l’hanno con il Presidente anche per la nuova riforma delle scuole medie francesi, che porterà a un inesorabile taglio delle ore di insegnamento della lingua tedesca.
«GHETTIZZAZIONE»
È una polemica nella polemica, visto che il progetto presentato da Najat Vallaud-Belkacem, ministro dell’istruzione, è già molto osteggiato in patria. Prevede, tra le altre cose, proprio l’eliminazione delle classi bilingue francese-tedesco. Il governo socialista ritiene che quello sia uno strumento utilizzato per separare già all’età di undici anni i ragazzi più bravi (e spesso di classi sociali più elevate) dal resto.
Se poi si associa al tedesco il latino o il greco (pure questi nel mirino dei tagli della riforma), allora si dà vita a superclassi divise dal «branco»: una ghettizzazione ipocrita, secondo Hollande e compagnia. Un appiattimento dell’offerta formativa per gli altri, che spingerà ancora di più gli studenti migliori verso il privato.
Ad Angela Merkel, comunque, di tutto questo non importa proprio nulla. La realtà è che, con la riforma, gli studenti di tedesco nelle medie francesi si ridurranno mentre da anni la cancelliera spinge (anche finanziariamente) per accrescere l’appeal del suo idioma oltrefrontiera.
La questione si sta trasformando in un caso diplomatico. «Il tedesco, in quanto lingua straniera, è amato sempre di più in tutto il mondo - si leggeva in un editoriale pubblicato la scorsa settimana dal Frankfurter Allgemeine Zeitung -, mentre in Francia ormai tanti corsi sono minacciati».
merkel e hollande al vertice ue di milano
Nei giorni scorsi Frank Walter Steinmeier, ministro degli esteri, si è lamentato con il suo omologo francese (è anche suo amico), Laurent Fabius, specificando che «la Germania farà di tutto per impedire che la novità si concretizzi». Maria Böhmer, sottosegretario agli Esteri, ha rincarato la dose, parlando di «una novità dolorosa per tutti quelli che sono coinvolti nella relazione stretta tra i nostri Paesi». Secondo «Le Figaro», la Merkel dovrebbe parlarne presto direttamente con Hollande.
GOETHE IN DECLINO
Adesso appena un milione di studenti delle medie francesi studia tedesco contro un milione e mezzo di studenti di francese in Germania per lo stesso grado scolastico (anche se tra il 2014 e l’anno precedente sono calati del 2,7%). Si tratta ancora sui banchi teutonici delle scuole medie della seconda lingua più insegnata dopo l’inglese. La Francia è in assoluto al quarto posto a livello mondiale fra i paesi dove il tedesco è più appreso, dopo Polonia, Russia e Regno Unito.
Intanto, lo scorso 17 gennaio aveva chiuso Marissal, mitica libreria di testi nella lingua di Goethe, a due passi dal Centre Pompidou, a Parigi. Solo l’ultima di un’ecatombe, che ha visto chiudere i battenti ad altre librerie di questo tipo nella capitale francese. Da tempo si dice che l’asse franco-tedesco scricchiola. Non solo politicamente.