giuseppe conte davide casaleggio huawei

EPPUR SI MUOVE – STA ARRIVANDO QUALCHE SEGNALE SULLA PARTITA DI HUAWEI: NON SOLO TELECOM NON HA INVITATO I CINESI ALLA COSTRUZIONE DELLA RETE “CORE” IN BRASILE, MA ANCHE CONTE SI METTE A GIOIRE DELL’INVESTIMENTO DA 900 MILIONI DI GOOGLE – DA UN LATO C’È IL PRESSING AMERICANO, DALL’ALTRO QUELLO DEL “LOBBISTA DI PUNTA” DI HUAWEI DAVIDE CASALEGGIO. CHI LA SPUNTERÀ?

 

 

TELECOM ITALIA NON HA INVITATO HUAWEI A PARTECIPARE ALLA GARA LANCIATA NEI GIORNI SCORSI PER LA COSTRUZIONE DELLA RETE CORE 5G IN ITALIA E IN BRASILE

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/primi-segnali-pesanti-telecom-italia-non-ha-invitato-huawei-partecipare-241732.htm

 

A CHE TITOLO DAVIDE CASALEGGIO, IL LOBBISTA TOP DI HUAWEI, VIENE RICEVUTO IN PRIVATO A PALAZZO CHIGI?

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/che-titolo-davide-casaleggio-nbsp-lobbista-top-huawei-viene-241570.htm

 

EFFETTI DELLA TIRATA D'ORECCHIE USA HUAWEI FUORI DALLA GARA 5G TELECOM

Gabriele Carrer per “la Verità”

 

HUAWEI

Non sarà sfuggito all'amministrazione statunitense il tweet con cui ieri il premier Conte ha detto di accogliere «con favore» l'«importante investimento» in Italia da parte del gigante a stelle e strisce Google (oltre 900 milioni di dollari in 5 anni per aprire le due Google Cloud Region annunciate in partnership con Tim e per avviare il piano per le Pmi ribattezzato «Italia in digitale»).

 

DAVIDE CASALEGGIO HUAWEI

Una dichiarazione, quella del premier Conte, che giunge nel bel mezzo del dibattito sul 5G italiano, che vede il nostro Paese teatro di uno dei vari conflitti (economico e tecnologico in primis) di cui si compone la guerra a tutto campo tra Stati Uniti e Cina.E a giudicare da due notizie di ieri qualcosa nel mondo del 5G italiano sta cambiando.

 

GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

La prima: secondo la Reuters, Telecom Italia non ha invitato il gruppo cinese Huawei a partecipare alla gara lanciata nei giorni scorsi per la costruzione della propria rete core 5G in Italia e in Brasile. Attualmente, come spiega l'agenzia, il colosso di Shenzhen non è presente nella rete core (cioè server e sistemi, quindi quella più sensibile, mentre le parti edge sono antenne e stazioni) di Tim in Italia, mentre ha fornito apparati per la costruzione della parte core della rete mobile della controllata brasiliana di Tim.

luigi gubitosi foto di bacco

 

La seconda: rispondendo alle voci di un possibile bando da parte del governo italiano (come suggerito dagli Stati Uniti e come già fatto da diversi Paesi occidentali, ultimo il Regno Unito), Huawei Italia ha rilasciato una dura nota in cui spiega che «la sicurezza e lo sviluppo dell'Italia digitale debbano essere supportati da un approccio basato su fatti e non da illazioni infondate».

 

davide casaleggio rocco casalino

Il gigante tech respinge ancora una volta i sospetti degli Stati Uniti circa i legami con il regime cinese. Timori che emergevano anche nel rapporto del Copasir del dicembre scorso: «È stato posto in rilievo che in Cina gli organi dello Stato e le stesse strutture di intelligence possono fare pieno affidamento sulla collaborazione di cittadini e imprese, e ciò sulla base di specifiche disposizioni legislative», si leggeva.

FRANCO BRESCIA

 

Una «collaborazione» sancita, secondo quanto evidenziato dal Copasir (ma anche dagli Stati Uniti), da due leggi di Pechino, quella sulla sicurezza nazionale e quella sulla sicurezza informatica, che regolano il rapporto tra intelligence e aziende cinesi. «Siamo un'azienda privata», ribatte Huawei Italia rivendicando il contributo «allo sviluppo del 3G, del 4G e ora del 5G» e «sicurezza, trasparenza e rispetto delle regole» come elementi fondamentali.Il tema 5G-Huawei è stato al centro della visita della scorsa settimana del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, all'ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, Lewis Eisenberg.

 

Ma è stato anche tra quelli toccati martedì nell'incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Davide Casaleggio. Sembra si riferisse proprio a quel tête-à-tête l'ex candidata al Congresso repubblicana e trumpianissima DeAnna Lorraine, che in un tweet di martedì sera scriveva: «Perché il premier italiano Conte oggi si è incontrato con il lobbista di punta di Huawei in privato?».

 

LUIGI DI MAIO THOMAS MIAO

È nota, infatti, la vicinanza tra Casaleggio e il colosso di Shenzhen. Basti pensare che, come ricordavamo ieri su queste colonne, l'anno scorso a Milano ha aperto il convegno della Casaleggio Associati sulla «Smart company» con un intervento di Thomas Miao, amministratore di Huawei Italia.

 

L'anno prima, invece, alla kermesse pentastellata di Ivrea era stato avvistato anche Franco Brescia, ex braccio destro di Franco Bernabè diventato lobbista per conto di Huawei (oggi fa lo stesso mestiere ma per Atlantia). In Consiglio dei ministri sono recentemente emerse le differenze interne alla maggioranza.

luigi de vecchis foto di bacco (2)

 

Da una parte il Movimento 5 stelle che, capitanato dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, è da sempre contrario a escludere i fornitori cinesi dalla rete 5G (nonostante il rapporto del Copasir di dicembre fosse stato approvato all'unanimità e, quindi, anche con il favore dei pentastellati Antonio Zennaro, da alcuni mesi passato al Misto, Franco Castiello e Federica Dieni).

 

IL TWEET DI DEANNA LORRAINE SU CASALEGGIO LOBBISTA DI HUAWEI

Dall'altra il Partito democratico che ha nei ministri Lorenzo Guerini (Difesa) ed Enzo Amendola (Affari europei) i principali sostenitori dell'urgenza di esercitare i poteri del golden power sulla fornitura di tecnologia da parte di Huawei a Tim e Windtre (particolarmente sensibile è il tema Huawei-Tim al Sud, dove passano i cavi sottomarini).

 

luca guerini paola de micheli enzo amendola 1

L'idea dem è quella di seguire la strada intrapresa già da altri Paesi, come Francia e Regno Unito (ma non la Germania, sempre più distante dagli Stati Uniti; tanto che ieri i ministri delle Finanze e degli Esteri di Berlino hanno declinato l'inviato al G7 di Washington), per valorizzare i fornitori europei, cioè la svedese Ericsson e la finlandese Nokia.

HUAWEI

 

 

IL TWEET DI GIUSEPPE CONTE SULL'INVESTIMENTO DI GOOGLE IN ITALIA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...