donald trump huawei

DON’T GO HUAWEI! – IL GENERALE RAPETTO SPIEGA PERCHÉ LA NATO È PREOCCUPATISSIMA CHE L’ITALIA DIA IN MANO AI CINESI I SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONE 5G: CHI PROGETTA E GESTISCE GLI APPARATI DI TRASMISSIONE HA IL DOMINIO ASSOLUTO – OLTRE AL RISCHIO SPIONAGGIO, I CINESI POTREBBERO DECIDERE A LORO PIACIMENTO DI TAGLIARE I COLLEGAMENTI AGLI OSPEDALI E AI CENTRI DI COMANDO E CONTROLLO DELLA DIFESA

Umberto Rapetto per www.startmag.it

huawei

 

I sistemi di telecomunicazioni 5G fanno sognare gli utenti, ma l’esperienza onirica potrebbe rapidamente trasformarsi in incubo. Le preoccupazioni affiorano nel contesto militare, là dove una guerra – magari dai contorni tecnologici – è sempre dietro l’angolo.

 

LUIGI DI MAIO E LA CINA

Mentre si decantano le mirabolanti prestazioni per la mobilità del futuro e per la possibilità di sfruttare l’Internet delle cose, la Nato concentra le proprie risorse per scendere a fondo sui rischi delle tecnologie tlc, per identificare le minacce alla sicurezza, per contribuire all’analisi del dilemma Huawei-sì/Huawei-no al cui proposito molte “terre dei cachi” continuano a rinviare qualsivoglia decisione.

 

UMBERTO RAPETTO

I pericoli in ambito Difesa sono agevolmente individuabili e l’apprensione degli esperti delle Forze Armate si profilano ragionevoli e comprensibili ai più. Le reti 5G sono caratterizzate anzitutto dalla elevata velocità di trasmissione dati in grado di insidiare persino le connessioni in fibra ottica e capace di soddisfare i dispositivi maggiormente “assetati” di informazioni per il loro regolare funzionamento.

xi jinping

 

Questa tecnologia, ad esempio, si profila come la panacea per i collegamenti clinico-sanitari consentendo l’istantaneo trasferimento di dati, immagini, voci e comandi per operazioni chirurgiche a distanza. Cosa succede, però, se quel bisturi perde la connessione nel momento più delicato dell’intervento? La stessa riflessione può essere mutuata in qualunque altro contesto, dall’energia ai trasporti, dalla finanza alla guerra.

smart city

 

Se fino a qualche tempo fa il principale timore si incentrava su possibili hacker senza scrupoli, oggi (e sempre di più ogni giorno che passa) la paura si dilata guardando a chi realizza l’infrastruttura di connessione. Chi progetta e costruisce gli apparati ha potenzialmente il dominio assoluto. Quasi esistesse un interruttore generale, potrebbe “tranciare” qualunque collegamento. Le infinite funzioni esposte commercialmente potrebbero essere affiancate da azioni maligne invisibili per chi se ne serve, alimentando lo spionaggio o introducendo informazioni fuorvianti confezionate ad hoc.

 

huawei

Il roseo orizzonte del progresso – visto attraverso la lente di tattiche e strategie militari – diventa rapidamente cupo. Le reti sono il tessuto connettivo del vivere quotidiano, ma sono anche il sistema nervoso delle attività di “comando e controllo” su cui la Difesa fa perno dai processi decisionali fino all’ultima operazione sul campo di battaglia. Se gli “ingranaggi” di questo immaginario motore di telecomunicazione lasciano trasparire dubbi e sospetti in ordine alla loro affidabilità, è d’obbligo far scattare ogni iniziativa volta a eviscerare ogni dettaglio tecnico e organizzativo e a prevenire sgradevoli sorprese.

DONALD TRUMP XI JINPING

 

La tecnologia 5G permette di manovrare i mezzi di trasporto il cui sistema “vascolare” è garantito dal dialogo istantaneo tra i sensori e i computer remoti e dalle conseguenti decisioni (movimenti o altre azioni) assunte grazie alle applicazioni di intelligenza artificiale. Se il veicolo è un drone (aereo, terrestre o navale) in missione militare cosa succede in caso di interferenza?

 

5g smart city

Il 5G porta con sé una sorta di network-dipendenza: il venir meno del collegamento genera “crisi di astinenza” che portano all’immediata paralisi di ogni attività condizionata dalla costante e continua disponibilità di dati e di riscontri.

 

Il fatto che la supremazia tecnologica sia in mano alle aziende cinesi impone analisi tecniche e controlli operativi per sincerarsi dell’effettiva affidabilità: non bastano dotazioni dalle prestazioni eccellenti, ma occorre la garanzia che quei sofisticati dispositivi non facciano qualche impercettibile “marachella” che può pregiudicare le sorti di una Nazione o addirittura dell’Alleanza atlantica.

smart city 1

LUIGI DI MAIO IN CINA5g5g 1smart city 2LUIGI DI MAIO IN CINA CON MICHELE GERACI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?