renzi funiciello tani

IL POLTRONIFICIO DI PALAZZO CHIGI - TELESE: QUASI TUTTI I FIORENTINI AMICI DI RENZI SONO STATI PIAZZATI, TRA I 300 CONSULENTI DEL GOVERNO L'EX COLLABORATORE AL COMUNE DI FIRENZE SIMONE TANI, IL VICE DEL PLENIPOTENZIARIO LOTTI ANTONIO FUNICIELLO E DUE PUBBLICITARI

Luca Telese per “La Verità -laverita.info”

 

RENZI LOTTIRENZI LOTTI

E due. Continua il nostro viaggio nelle retribuzioni del «renzismo reale». Circa trecento nomi figurano nel libro paga che contiene tutti i collaboratori di Palazzo Chigi, 9,9 milioni di euro di spesa, e 30.000 euro lordi di indennità media annua, ma con punte di incarichi da 90.000, da 100.000 (potete controllare da voi), che in alcuni casi arrivano fino a 150.000 euro lordi all' anno.

 

Questa tabella che come scriviamo da due giorni - comprende sia persone degnissime che fanno il loro lavoro, che fiduciari scelti per appartenenza è una radiografia del potere italiano, l' impronta digitale che ci racconta come si strutturano le gerarchie primarie strette intorno all' esecutivo.

 

È questo il telaio della macchina con cui spesso il premier Matteo Renzi commissaria gli altri ministeri, l' ordito del tessuto intorno a cui nel caso in cui passasse la sua riforma costituzionale - vorrebbe far nascere la struttura di un super governo che occupa la scena con i suoi dipartimenti, ruba spazio al Parlamento alle Regioni e ai ministeri, avocando le competenze primarie a se.

 

Tutto questo - ovviamente racconta anche un paradosso. Il governo Renzi, mentre propone di tagliare le poltrone dei parlamentari (eletti da noi), si dedica alla cura delle seconde e terze file (scelte dal premier e dai suoi collaboratori). In questa lista, che La Verità ha deciso di pubblicare integralmente (oggi la seconda e ultima tranche di nomi, ndr), ogni nome è una storia, ogni storia un fatto politico, diventa la spiegazione di una geometria.

ANTONIO-FUNICIELLOANTONIO-FUNICIELLO

 

Prendo alcuni curricula, quasi a caso, che possono diventare archetipi di diverse categorie umane e professionali.

 

LEGAME ANTICO Ad esempio quello di Simone Tani, uno dei fedelissimi del premier arrivato a Roma da Firenze. Tani, legato a Renzi dai tempi in cui il capo del governo era segretario della Margherita, ottiene un incarico al Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. E indovinate cosa faceva prima?

 

Cinquantenne (e manager), era responsabile del piano strategico della città metropolitana di Firenze.

Ecco la prima regola del Palazzo: non tutti i fiorentini che esistono in Italia hanno ricevuto un incarico, è vero. Ma quasi tutti i fiorentini amici di Renzi un ruolo ce l' hanno.

E qui si arriva ad una piccola sorpresa.

 

INTRAPRENDENTI Nella Renzi' s list appaiono due nomi di successo: si tratta di Giovanni Sasso e di Andrea Camorrino, ingaggiati per 50.000 a testa. Si tratta però non di portavoce o di portaborse ma di due pubblicitari di grido, famosi per aver creato l' agenzia «Proforma», quella delle storiche campagne di Vendola e di Emiliano. Strappati alla concorrenza con una punta di compiaciuta malizia, i due vengono usati adesso come una sorta di unità di missione nella calendaristica elettorale della maggioranza: dove si vota, e dove c' è bisogno, uno di loro va.

 

Camorrino è un quarantenne simpatico e tosto, che dopo le regionali in Veneto, senza essere citato, si beccò lo sfogo amarissimo di Alessandra Moretti: «Mi hanno mandato un esperto che mi ha detto cosa dovevo fare e non fare, non ero più io, mi hanno fatto vestire non da donna, ma da postina!».

 

RENZI LOTTIRENZI LOTTI

COMUNICATORE DI CORTE Seconda regola di Palazzo: gli antichi sovrani avevano l' assaggiatore, il nuovo principe non può fare a meno di avere il comunicatore di Corte (così non serve nemmeno il bando di gara per una singola campagna). Antonio Funiciello è noto al mondo come portavoce del numero due di Renzi, Luca Lotti.

 

Ha un curioso contratto da gruppo B, ovvero da «segretaria». E così assortisce le funzioni anche con un incarico da «esperto». Il buon Funiciello, da giornalista pubblicista si è ripreso rapidamente da questo apparente declassamento ed è entrato nel consiglio di amministrazione dell' Inpgi, l' istituto di previdenza dei giornalisti. Ne fa parte, naturalmente, in qualità di rappresentante di Palazzo Chigi. Alé.

 

Tante carriere, piccole e grandi, tanti diversi nomi. Alcuni all' inizio della loro carriera, faranno strada dopo aver vissuto in quelle stanze il loro anno zero. Altri sopravvivranno, qualcuno si perderà. Il governo, come è noto, si è vantato di una radicale spending review che ha tagliato le unghie a quasi tutti i bilanci dei ministeri. Ma proprio tutti tutti? A dire il vero no.

SIMONE TANISIMONE TANI

 

Secondo i dati aggregati dal sito Open Polis, infatti, c' è uno degli organi dello Stato che - nel passaggio dal governo di Enrico Letta a quello di Renzi - ha aumentato di cento milioni di euro la sua spesa, fino ad arrivare a 3 miliardi 658 milioni di euro. La risposta la conoscete già: si tratta della presidenza del Consiglio dei ministri.

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…