elisabetta trenta

I MANDARINI NON SI FANNO SBUCCIARE – I BUROCRATI DI DIFESA E MEF VOGLIONO AGGIUNGERE UN ANNO AI TRE PREVISTI PER LA DURATA IN CARICA DEI VERTICI MILITARI. UN PARADOSSO PER IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO, CHE RISCHIA COSÌ DI PROROGARE ULTERIORMENTE DIRIGENTI NOMINATI DA RENZI – INTANTO APPROFITTANDO DELL’INESPERIENZA DEI NUOVI POTENTI MOLTI BOIARDI SI SONO ALZATI GLI STIPENDI OLTRE IL TETTO DEI 240MILA EURO (ALTRO CHE CASALINO)

Giacomo Amadori e Alessandro Da Rold per “la Verità”

 

Elisabetta Trenta

La vera opposizione al governo gialloblù arriva dai suoi uffici tecnici. Il caso è scoppiato per la guerra sotterranea che farebbero i dirigenti del ministero dell' Economia e delle finanze (Mef), minacciati via whatsapp dal portavoce del premier Rocco Casalino.

Ma trincee e botole si nascondono dappertutto e la guerriglia non riguarda solo il documento di programmazione economica.

 

Per esempio, approfittando dell' inesperienza dei nuovi potenti, in particolare dei 5 stelle, numerosi burocrati della macchina statale continuano a cercare di aggirare le norme e di consolidare le proprie posizioni, per definizione precarie in tempi di spoil system.

 

elisabetta trenta

A quanto risulta alla Verità alcuni capi di gabinetto, degli uffici legislativi e dirigenti di Camera e Senato prestati al governo non starebbero rispettando la norma sul tetto stipendiale dei 240.000 euro.

 

Infatti l' indennità prevista per chi è distaccato in incarichi governativi avrebbe consentito a diversi di loro di andare ben oltre lo stipendio massimo. C' è addirittura chi sfiorerebbe i 300.000 euro.

 

Cifre che fanno impallidire il contestatissimo stipendio da 160.000 euro del già citato Casalino. Ma un' altra sacca di resistenza si ritrova ai vertici delle Forze armate che con l' arrivo di ogni governo cercano di far modificare le regole che riguardano la durata delle carriere apicali.

 

Nella prima versione del decreto sicurezza firmato dal ministro dell' Interno Matteo Salvini, l' articolo 37 sembra rimettere tutto in gioco. Il titolo è «ulteriori disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate» e di fatto potrebbe riaprire la partita sul riordino delle carriere.

 

paolo savona elisabetta trenta

I generaloni e i loro tecnici potrebbero provare a fare il colpaccio più in là, durante il passaggio parlamentare, per esempio, o ancora tramite il Mef, che - come recita sempre lo stesso articolo - «è autorizzato ad apportare con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio».

 

Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi dal ministero della Difesa è uscita una bozza di decreto legge che prevedeva la durata in carica dei vertici delle Forze armate per due anni di mandato con l' opzione di due eventuali di rinnovo.

elisabetta trenta giuseppe conte

 

C' è stato un tentativo di inserirlo del decreto sicurezza, ma l' ufficio legislativo del Viminale ha espresso parere contrario. Il «no» è stato dato proprio perché la norma andrebbe a ritoccare il riordino delle carriere appena attuato.

 

Al contrario, invece, il Mef ha dato un parere positivo, proponendo però un 3+1, per mantenere l' attuale formula dei mandati triennali (improrogabili), introdotta appena un anno fa, ma con la possibilità di aggiungere 12 mesi.

 

DANIELE FRANCO

La bozza è già sul tavolo del responsabile dell' ufficio legislativo del Tesoro, ovvero Francesca Quadri, mandarino di Stato, negli uffici ministeriali da più di 10 anni, vicina di ufficio del ragioniere Daniele Franco e del capo di Gabinetto Roberto Garofoli, i bersagli di questi giorni dei 5 stelle.

 

Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta avrebbe provato a parlare del pacchetto proroghe nel Consiglio dei ministri di lunedì, ma per il momento il discorso non sarebbe stato portato avanti per il parere contrario dell' Interno. Il paradosso è che il governo del cambiamento con questa norma rischierebbe di prorogare ulteriormente vertici nominati dal gabinetto di Matteo Renzi che nel 2016 si era vantato di aver ridotto a due gli anni di permanenza dei vertici delle forze armate e di polizia per consentire lo spoil system nel 2018, dopo le elezioni.

 

ROBERTO GAROFOLI

A parte che il mandato biennale era stato introdotto dal ministro Giulio Tremonti, la realtà è che fatta legge, trovato l' inganno. Ed è partita la corsa sotterranea alle modifiche di una norma già modificata nel 2017. Infatti, un anno fa, come rivelò La Verità, il ministro delle Difesa Roberta Pinotti aveva già modificato le regole allungando i mandati a tre anni secchi non prorogabili.

 

La vecchia norma dell' ordinamento militare (il decreto legislativo numero 66 del 2010) recitava: «Gli ufficiali generali o ammiragli nominati capi di stato maggiore della Difesa o di Forza armata, il comandante generale dell' Arma dei carabinieri e il segretario generale del ministero della Difesa durano in carica non meno di due anni».

 

TULLIO DEL SETTE

Il governo Gentiloni ha corretto il testo in questi termini: «Gli ufficiali () durano in carica tre anni senza possibilità di proroga o rinnovo». Il Mef chiese e ottenne di uniformare alla nuova norma anche la posizione del comandante generale della Guardia di finanza. Ma il suo caso non poteva rientrare nella modifica del decreto legislativo del 2010 essendo le Fiamme gialle non Forza armata, bensì Corpo di polizia a ordinamento militare.

 

Enzo Vecciarelli

Così il decreto legge varato dal governo Gentiloni ha corretto anche la legge 23 aprile 1959 numero 189, cioè l' ordinamento della Guardia di finanza, il cui articolo 4, quarto comma, ora prevede che «il mandato del comandante generale ha una durata pari a tre anni e non è prorogabile né rinnovabile».

 

Nel 2017 beneficiarono della modifica, ma solo per qualche mese, il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette e il capo di stato maggiore dell' esercito il generale Danilo Errico. È rimasto al suo posto anche il capo di stato maggiore dell' Aeronautica Enzo Vecciarelli, il quale, quasi certamente, a novembre sarà nominato capo di stato maggiore della Difesa al posto di Claudio Graziano.

 

MATTEO RENZI E TULLIO DEL SETTE

Il mandato triennale confermò sulle loro poltrone anche il comandante della Guardia di finanza Giorgio Toschi e il capo di stato maggiore della Marina militare, l' ammiraglio Valter Girardelli, ora in scadenza rispettivamente a maggio e giugno 2019. Girardelli, ex capo di Gabinetto della Pinotti, è appena uscito sconfitto dalla battaglia per la successione a Graziano.

 

GENERALE CLAUDIO GRAZIANO

La nuova norma, nella versione 3+1, favorirebbe sia Girardelli che Toschi che vedrebbero prorogati i loro incarichi sino al 2020, anziché andare in pensione. Ma perché ciò avvenga sarà necessario il beneplacito del governo. A godere della proroga potrebbe essere anche il capo di stato Maggiore dell' Esercito Salvatore Farina, in carica da febbraio, una delle ultime nomine del governo Gentiloni.

 

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...