TE LA RICORDI LA SORA LELLA, COMUNISTA CON IL ROLEX - “IL PCI NON C’E’ PIU’ MA I COMUNISTI VERI NON MORIRANNO MAI" – PARLA LADY BERTINOTTI: "IO CONSIGLIERA DI MIO MARITO? FALSO, LUI È INCORRUTTIBILE" - POI PARLA DELLA DELUSIONE VENDOLA, DI LUXURIA, DEI "CAFONAL" DI DAGOSPIA E DEL MAGLIONE IN CASHMERE DI FAUSTO: "I COMUNISTI NON SONO BRUTTI E MAL VESTITI COME VOGLIONO CERTI CLICHÉ, SUVVIA"
Alessio Poeta per www.gay.it
La vorrebbero brutta, sciatta, senza cashmere e col congiuntivo debole ma Gabriella Fagno, nota a tutti come Lella Bertinotti, moglie da cinquantadue anni dell’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti, non ci sta. La da sempre rossa Lella, per la prima volta, apre le porte di casa sua e si racconta come non ha davvero fatto mai tra passato, presente e un futuro che mette paura anche ad una donna coraggiosa come lei.
La scelta di farsi chiamare Lella, anziché Gabriella, ha un motivo valido?
Scelta terribile di mio marito. Per via della sua erre moscia, sono stata costretta a diventare da Gabriella, Lella.
C’è ancora qualche parente che mi chiama con il nome di battesimo, ma son veramente pochi.
E chi è Lella Bertinotti?
Lella Bertinotti è una signora grintosa, che non sa più dove collocarsi e che, ultimamente, è attraversata da pensieri che, tutto sommato, neanche condivide. Un po’ come disse anche Woody Allen.
Perché ha scelto di restare sempre all’ombra di suo marito?
Perché non avevo alcun ruolo, politicamente parlando, ed era giusto che io restassi al mio posto. L’unica posizione che avevo era quella di supportare e sopportare mio marito.
Possibile che il mondo della politica non l’abbia mai affascinata?
La politica, nonostante abbia perso il suo appeal, resta la mia più grande passione, ma non ho mai pensato di fare altro. Io sono stata una funzionaria pubblica e sono felicissima del mio passato lavorativo.
Esistono ancora i comunisti?
I comunisti non esisteranno più come partito, ma nella mente di molti italiani il comunismo esiste ancora. I comunisti veri, quelli che credono e hanno creduto in quegli ideali, non moriranno mai. Che poi, se ci pensa, le ragioni per cui nacque il movimento sono sempre più attuali: l’uguaglianza e la giustizia in primis.
Che poi lei, se vogliamo, è stata il trait d’union tra la sinistra bacchettona e la destra dei salotti…
No, nessun trait d’union! I giornalisti non fanno più il loro lavoro e, se lo fanno, non lo fanno nel modo giusto. Quando esco con mio marito, e vado a casa di amici, piuttosto che ad una mostra, a teatro o ad altre serate, è pieno di personaggi ed esponenti politici, ma mai nessuno è stato citato, nei vari articoli, come me e mio marito. Ancora oggi continuano a fotografare noi, e non gli altri. Evidentemente i comunisti non avevano, e non hanno ancora, il diritto di partecipare alle cene da amici. I comunisti non hanno il congiuntivo debole e non sono brutti e mal vestiti come vogliono certi cliché, suvvia.
Si dice che lei sia molto amica di Valeria Marini e Marina Ripa di Meana. Strana comitiva, non trova?
No, nessuna strana comitiva! Io sono una donna curiosa e molto libera. Non ho amicizie per convenienza e non sto minimamente a pensare al ceto dal quale proviene l’altra persona. Confrontarsi è l’unica cosa bella che ci è rimasta e frequentarsi tra diversi è molto stimolante.
Suo marito, in un’intervista a Pierluigi Diaco disse: “Colpa dei cafonal di Dagospia se la mia carriera politica ha preso una piega diversa”. Lo pensa anche lei?
Certamente! Mentre noi facevamo questa cosiddetta mondanità, c’erano tanti altri politici di sinistra, ma a loro non è stato mai riservato lo stesso trattamento. Anche Nilde Iotti era una donna elegantissima, eppure non se ne è mai parlato.
Conosce qualche leggenda sul suo conto?
C’è una leggenda, naturalmente infondata, che vede la mia persona molto influente nelle scelte politiche di mio marito.
E non è così?
Scherza? Mio marito è incorruttibile. Potevo portargli il mio punto di vista, ma che non aveva alcuna influenza sul suo pensiero, anzi.
E una leggenda su suo marito?
Quella del cashmere! Oggi ci ridiamo tanto, ma in passato quanto ci abbiamo sofferto…
Si spieghi meglio…
Mio marito era un ex sindacalista e, ai tempi, non si poteva permettere il cashmere. Sono stati anni difficili, senza contributi, e l’unico stipendio certo, se vogliamo, era proprio il mio. Quando iniziò la sua ascesa in politica aveva un solo golfino rosso di cashmere, che gli acquistai io al mercato dell’usato in via Sannio a Roma.
All’epoca, lo pagai venticinque mila lire. Questa cosa diventò una sorta di tormentone, evidentemente già ai tempi sembrava un lusso non permesso ad un uomo che parlava di comunismo, che al suo settantesimo compleanno tutti gli amici si son presentati con un maglioncino di cashmere. Non sa, ai tempi, le aziende di moda quanto erano dispiaciute di questo misunderstanding, ma quello che volevamo dire è che noi non potevamo permettercelo! Mio marito non aveva neanche il cappotto quando arrivò in Parlamento, fu proprio la casa di moda Rubinacci a regalarglielo.
Nel 2008 spese belle parole nei confronti di Nichi Vendola. A distanza di quasi dieci anni le spenderebbe ancora?
La verità? Non spenderei più neanche mezza parola per lui.
fausto bertinotti con la moglie lella
Come giudica, da donna e da mamma, la pratica della GPA?
Faccio fatica a comprendere questa nuova pratica. L’utilizzo di una donna, a pagamento o meno, per conto di terzi mi fa orrore.
Invece, sarebbe favorevole alle adozioni per le coppie dello stesso sesso?
Certamente! Ci sono così tanti bambini bisognosi in giro…
E al matrimonio egualitario?
Da tempi non sospetti! Qualche piccolo passo in avanti l’abbiamo fatto, nonostante l’Italia sia ancora un Paese fortemente omofobo, ma non dobbiamo accontentarci. Tra me e il mondo gay c’è un feeling meraviglioso. Entrambi avvertiamo la nostra autenticità. Conosciamo la vita e le sue mille sfaccettature e non abbiamo paura di dire quel che pensiamo. Loro sanno che, un po’ come loro, non sono mai scappata dalle mie responsabilità.
Che poi, ripensandoci, suo marito fu il primo a portare una persona trans all’interno del Parlamento…
fausto bertinotti con la moglie lella
Non sa, ai tempi, le lotte interne al partito per questa scelta di mio marito. Io, nel mio piccolo, gli consigliai di continuare a portare avanti questa piccola, ma grande battaglia.
Che ricordo ha di Vladimir Luxuria?
Una persona deliziosa, capace, intelligente, garbata, ironica, curiosa e, soprattutto, molto preparata.
Cosa pensò quando Alessandra Mussolini le urlò in faccia: “Meglio fascista, che frocio’?
Lascio a lei l’immaginazione. Quanta ignoranza, e quanta inciviltà.
Del panorama politico nazionale, oggi, c’è qualcuno che le piace?
Ha una domanda di riserva?
Neanche qualche donna?
No, mi dispiace.
Lei vive a Roma. La Raggi le piace?
fausto e lella bertinotti foto andrea arriga
In tutta sincerità, guardai con una certa curiosità l’arrivo dei 5 Stelle in politica. Speravo che il voto di protesta dei cittadini portasse in Parlamento un’energia diversa, ma a quanto pare sbagliavo. Lei mi sembra una donna molto fragile e incapace di portare avanti questo ruolo.
Alle prossime elezioni chi avrà la meglio?
La mega alleanza tra Berlusconi e Renzi. È finita l’era del bipolarismo. Il vero problema, che tutti prendono sottogamba, è l’astensionismo. Come mai così tanta gente non va più a votare? Come si può restituire la fiducia persa agli italiani? Ma sembra che a nessuno interessi dare una risposta a queste due domande. Sono molto preoccupata per il futuro degli italiani.
Qualche anno fa, la cronaca rosa, aveva preso di mira la sua relazione. È vero che c’è stato un momento di crisi tra lei e l’ex Presidente della Camera?
giuseppe consolo con lella e fausto bertinotti
C’è stato qualcosa, ma nulla di quello che hanno raccontato.Mio marito non è mai uscito di casa ed è sempre rimasto qui. Che poi chiamarla crisi è anche esagerato: si trattava di un classico bisticcio familiare. Pensi che avevo delle troupe televisive fisse sotto casa. Non facevano altro che chiedermi: “Ma suo marito se ne è andato?”
E lei cosa rispondeva?
“Che piuttosto che permettergli di andar via, l’avrei cacciato io!”.
Che poi qual è il segreto per far durare una relazione così a lungo?
Il segreto? Avere un progetto. E quel progetto va difeso fino alla morte. Noi resistiamo da cinquantadue anni.
Lei è lontana dai social. Perché?
Ho così tante cose da fare che i social non rientrano nelle mie priorità. Ho sempre cercato di non apparire ma poi, con il lavoro di mio marito, capimmo che fu impossibile. Mi piace telefonare e pensi che sono così affezionata al confronto che detesto persino le segreterie telefoniche. E poi amo così tanto il profumo della carta e della penna…
L’ultima lavoro di J-Ax e Fedez si chiama “Comunisti col Rolex”.
Non conosco il disco, tantomeno il testo, ma conosco gli artisti. Non capisco cosa ci sarebbe di male se un comunista avesse il rolex. Io, ad esempio, ce l’ho. Lo presi ad un mercatino Dubai a venti euro dopo una bella contrattazione, ma questo non lo scriva. Pensi che ne voleva venticinque. Io non amo le cose costose e anche mio marito, dopo aver visto lo splendido risultato del mio, ha detto: “Se ci torniamo, stavolta, lo prendo anche io!”.
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