renzi pinocchio

LA ROSICATA DI RENZI - NONOSTANTE I NUMEROSI ANNUNCI, I DEBITI DELLO STATO NON SCENDONO E IL PREMIER MASTICA AMARO: “QUESTA È UNA COSA CHE ME RODE IN UN MODO PAZZESCO” - FIGURIAMOCI ALLE AZIENDE

Antonio Signorini per “il Giornale”

RENZI BOSCHI fbRENZI BOSCHI fb

 

San Matteo, il 21 settembre del 2014, è passato da un pezzo. La soluzione al nodo dei debiti della Pa non è stata trovata entro il termine che Matteo Renzi aveva annunciato durante una puntata di Porta a Porta ormai d' epoca. Non ha nemmeno espiato, come aveva promesso, scalando Monte Senario dove si trova un santuario caro ai fedeli toscani.
 

In compenso ieri il premier ha messo in scena una mezza (e un po' furba) Canossa sui soldi che lo stato deve ai privati. Il fenomeno è tristemente noto. Lo stato riceve da aziende o professionisti dei beni e servizi, che emettono fattura (pagandoci le tasse), poi però non paga. Nel tempo si è accumulato un debito da 70 miliardi di euro. Il governo aveva ottenuto - grazie al pressing di Antonio Tajani vicepresidente della Commissione europea, oggi vicepresidente dell' Europarlamento - di potere smaltire il debito senza sforare i requisiti dei patti Ue.
 

RENZI EXPORENZI EXPO

Nonostante questo, sui pagamenti, le cose «non stanno andando bene e questa è una cosa che me rode in un modo pazzesco», ha confessato a Rtl 102.5.
Con una acrobazia dialettica, ha trasformato una mancanza del suo governo (e dei precedenti) in un dispiacere personale. Un modo per intercettare le simpatie dei tanti ai quali «rode» tantissimo, perché hanno a che fare con un cattivo pagatore (la pubblica amministrazione) al cui vertice si trova comunque il premier.
 

Non manca una nota di ottimismo. Che è la cifra e anche la principale qualità del presidente del Consiglio. «Per il futuro va alla grande, perché c' è la fatturazione elettronica. Invece, andare a risalire chi hanno pagato le regioni, come e quando, è un meccanismo complicatissimo dal punto di vista procedurale. Stiamo studiando dei meccanismi per semplificare», ha assicurato.
 

renzi a cernobbiorenzi a cernobbio

Sui pagamenti della Pa - quelli futuri non lo stock del debito passato che ammonta ancora a 70 miliardi - c' è una procedura europea di infrazione che grava sull' Italia. Nei mesi scorsi si sono moltiplicati gli sforzi del governo per dimostrare che qualcosa è stato fatto. In particolare sono stati comunicati i provvedimenti presi per evitare tempi di pagamento lunghissimi, a partire dalla fatturazione elettronica.
 

Peccato che proprio la fatturazione elettronica stia diventando un ostacolo a pagamenti celeri. Il problema è lo stesso che ha impedito la restituzione dei debiti storici della pubblica amministrazione, cioè procedure troppo complesse. La fatturazione elettronica è obbligatoria dal giugno 2014 nei rapporti tra amministrazione centrale e aziende e dal 31 marzo per le autonomie locali.
 

renzi a cernobbio 4renzi a cernobbio 4

Nel maggio scorso, il Giornale diede conto delle fatture rispedite indietro per errori formali dai ministeri. Il tasso era di circa il 26,5%. Molte amministrazioni pubbliche non si erano nemmeno iscritte al sistema centralizzato. Difficilissimo accreditarsi per i privati.

 

Occorre riempire un formulario di 10 pagine e 250 voci. Per capirci qualcosa occorre leggere due manuali da 120 pagine. Per tutti questi motivi, l' Osservatorio sulla dematerializzazione del Politecnico di Milano ha osservato un rallentamento della fatturazione e non una accelerazione.
 

D' altro canto i primi a non credere a una accelerazione sono gli stessi creditori. IpresaLavoro, a un anno dalla prima promessa di Renzi, ha ricordato al capo del governo i suoi impegni per abbattere lo stock. I beni e servizi delle imprese «vengono forniti di continuo alla Pa» e «nel 2014 - ha spiegato Massimo Blasoni, presidente del Centro studi ImpresaLavoro - si è ricostituito uno stock di debito commerciale di 70 miliardi di euro. Anche quest' anno il trend è rimasto finora inalterato, con un debito che viene stimato in oltre 67 miliardi».

renzi a cernobbio 3renzi a cernobbio 3

 

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO