I DRAGHI SCENDONO DI NUOVO IN CAMPO - IL PRESIDENTE DELLA BCE SI PREPARA A TAGLIARE I TASSI DI INTERESSE E A INTERVENIRE A SOSTEGNO DEL CREDITO (BISOGNERA' VEDERE SE LE BANCHE SARANNO D'ACCORDO)

Alessandro Merli per ‘Il Sole 24 Ore'

Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha fatto un altro passo ieri verso la conferma che la Bce passerà all'azione alla prossima riunione di consiglio del 5 giugno e che al centro del suo intervento, insieme al taglio dei tassi d'interesse, ci saranno misure con le quali l'Eurotower farà da «ponte» per il rilancio del credito.
Al primo forum della Bce sul central banking a Sintra, in Portogallo, Draghi ha lanciato l'allarme sul rischio di una spirale deflazionistica nell'Eurozona fra un'inflazione troppo bassa (oggi allo 0,7%), alimentata fra l'altro dall'euro forte, la caduta delle aspettative sull'inflazione e il credito insufficiente. «Non siamo rassegnati a consentire che l'inflazione resti troppo bassa troppo a lungo», ha affermato l'ex governatore della Banca d'Italia.

C'è il rischio che le aspettative di deflazione mettano radici, ha detto, inducendo imprese e famiglie a rinviare i priopri acquisti e creando «un classico ciclo deflazionistico». Il riferimento alla necessità di evitare che l'azione della banca centrale arrivi troppo tardi conferma che, come Draghi aveva di fatto anticipato alla conferenza stampa dopo il consiglio di inizio maggio, la Bce è pronta a muoversi la prossima settimana, quando arriveranno anche le previsioni, ritoccate al ribasso, dello staff.

L'80% del calo dell'inflazione dalla fine del 2011 a oggi, ha detto il banchiere centrale italiano a una platea di suoi colleghi e di economisti di spicco, è spiegato dal declino dei prezzi del petrolio e degli alimentari. L'euro forte, un fattore cui la Bce ha cominciato a prestare crescente attenzione negli ultimi tempi, ha contribuito a questa tendenza. A questo si aggiungono gli aggiustamenti dei prezzi in corso nei Paesi dell'Eurozona in difficoltà, alla ricerca di un recupero di competitività, mentre nei Paesi "forti" l'inflazione non cresce a sufficienza per riportare la media vicina al 2%.

Ma, con la ripresa che, seppure molto lentamente, si sta avviando, la mancanza di credito a fronte di una crescente domanda di prestiti può bloccare il rilancio delle economie sotto stress. Ricorda Draghi che a soffrire sono soprattutto le piccole e medie imprese dei Paesi della periferia, anche se si tratta di imprese sane. Un quarto di quelle spagnole e un terzo di quelle portoghesi non riescono a ottenere credito, ha osservato. «La debolezza del credito contribuisce alla debolezza dell'economia», ha sostenuto il presidente della Bce. Nei Paesi in difficoltà l'insufficienza di credito contribuisce a un terzo circa dell'attività economica perduta.

Le risposte della Bce potranno essere allora misure «mirate» per alleviare le limitazioni al credito, ha dichiarato Draghi. Queste dovranno sommarsi agli effetti benefici dell'esame delle banche che la Bce sta conducendo prima di assumerne la vigilanza e al rilancio del mercato dei titoli cartolarizzati (Abs), che possono però richiedere un po' di tempo prima di realizzarsi.
La Bce può fare allora da "ponte", ha spiegato Draghi, con operazioni di rifinanziamento al sistema bancario (come le iniezioni di liquidità a lungo termine, Ltro, realizzate nel 2011-2012, ma possibilmente condizionate alla concessione di prestiti all'economia reale) o con l'acquisto di Abs.
Queste misure, ha concluso Draghi, possono ridurre il freno alla ripresa proveniente dall'insufficiente offerta di credito. Il presidente della Bce ha citato anche la possibilità di tagli dei tassi d'interesse, per fronteggiare la forza del cambio o rialzi ingiustificati dei tassi di mercato, e ha mantenuto sul tavolo l'opzione estrema di acquisti di titoli (quantitative easing), se le aspettative d'inflazione dovessero peggiorare nettamente. Si tratta però di un'ipotesi di minore attualità, anche per i dubbi di una parte consistente del consiglio, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di acquistare titoli pubblici.

 

 

mario draghi il presidente dell eurogruppo juncker a destra in una rara foto con mario draghi e mario monti aspx Mario Draghi tra le cento persone pi influenti al mondo EUROTOWER BCEEurotower

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…