quel che resta di gaza

I FANTASMI DI GAZA - I SOLDATI ISRAELIANI FANNO I CONTI CON LA DEVASTAZIONE DELLA MENTE, LA DEPRESSIONE E I TRAUMI DA STRESS - TRE DI LORO, DELLA STESSA UNITA’, SI SONO SUICIDATI CON LE ARMI DELL’”IDF”

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tre soldati dell idf si sono suicidatitre soldati dell idf si sono suicidati

HAIFA, Israele - A oltre due mesi dall’offensiva israeliana a Gaza, cominciano a vedersi le conseguenze. Mentre il territorio palestinese giace nelle rovine, i soldati israeliani si confrontano con la devastazione della mente. I primi suicidi sono stati di tre giovani della Givati Brigade, nota per la ferocia e per usare il Vecchio Testamento come giustificazione alle spietate operazioni ordinate dal Colonello Ofer Winter.

 

L’unità è tristemente conosciuta anche per aver ucciso molti civili: a luglio, ha assaltato Khuzaa e ha vietato ai medici e alle organizzazioni umanitarie di curare i feriti e di raccogliere i corpi. Ad agosto ha giustiziato in maniera sommaria sei palestinesi. A Rafah, stesso mese, ha bombardato le case applicando il “Protocollo Hannibal” che si usava nel 1986 per salvare un soldato catturato (in questo caso si trattava del luogotenente Hadar Goldin). Il protocollo è stato abolito da tempo ma è stato riattivato dal Colonnello Winter per l’occasione. Il risultato è che sono morti 41 civili innocenti, 130 secondo le stime di Gaza. Tra l’altro il tenente Goldin era morto ben prima di questa operazione.

tensioni al temple mounttensioni al temple mount

 

Prima ancora di questa carneficina, il Colonnello Winter aveva scritto una lettera alle sue truppe dove chiedeva la benedizione per “lottare contro il nemico terrorista di Gaza che abusa, bestemmia e insulta il Dio delle forze di difesa israeliane”. Per capire il suo fervore religioso, basta leggere la sua intervista dopo il massacro di Khuzaa, “dove fu testimone dei miracoli di Dio”, il quale aveva inviato “nuvole di gloria” per proteggere i suoi soldati e renderli invisibili, finché “le case non sono saltate in aria. Grazie a Dio”.

quel che resta di gazaquel che resta di gaza

 

Winter ha studiato alla “Bnei David yeshiva”, che prepara gli alunni al servizio miliare e al ruolo di leader. Siccome, negli ultimi tempi, molti giovani stanno evitando di arruolarsi, chi lo fa volontariamente è più che motivato, sente di avere una missione religiosa e politica.

 

I tre ragazzi della Givati Brigade si sono suicidati con le loro stesse armi. E’ stato per via di ciò che hanno fatto o visto? La cosa strana è che, diversamente dal solito, questi tre soldati non hanno incontrato uno psicologo. Non è comune nelle file dell’IDF. Come mai?

 

ilmare di gazailmare di gaza

Spiega lo psichiatra israeliano Mooli Lahad: «A volte, se vige una cultura machista, la depressione o il disturbo post-traumatico da stress sono considerati una debolezza. Se sei agli ordini di uno che pensa che Dio gli sussurri all’orecchio, la cosa diventa ancora più difficile».

 

I suicidi dei tre, con le armi IDF, sono avvenuti a breve tempo l’uno dall’altro. Potrebbe trattarsi di emulazione (è tipico dei suicidi multipli) oppure i giovani si sono puniti per aver partecipato alle atrocità. Se così fosse, là fuori ci sono centinaia di soldati che stanno combattendo i propri demoni.

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