AR-CORE NON SI COMANDA - I FIGLI E LA PASCALINA DI BERLUSCONI VOGLIONO IMPLORARE CLEMENZA A RE GIORGIO, ANCHE ATTRAVERSO UNA USCITA PUBBLICA

Tommaso Labate per "Corriere della Sera"

«Continuano a dirmi che al Senato ci saranno spiragli, che mi sarà garantito il diritto di difesa. Io continuo a non fidarmi ma voglio vedere che cosa succede. E fino ad allora...».
Oltre i puntini di sospensione c'è un piano di «rottura» che Silvio Berlusconi ha messo da parte. Un piano che ha montato e smontato fino a riporlo idealmente nel cassetto.

Tattica o strategia che fosse, infatti, a metà della scorsa settimana il Cavaliere avena ingegnato un meccanismo politico-mediatico che avrebbe portato, se non alla sicurezza delle elezioni anticipate, quantomeno alla crisi di governo. Un meccanismo con tre inneschi.

Il primo era il video promozionale della nuova Forza Italia, che conteneva anche la cronistoria degli «attacchi della magistratura contro di me», che le reti Mediaset avrebbero dovuto trasmettere ieri. Il secondo era l'intervento alla trasmissione La Telefonata di Maurizio Belpietro, in calendario per oggi, in cui avrebbe di fatto anticipato l'inizio dei lavori della giunta del Senato con «parole molto forti». La terza era per stasera, la chiusura della manifestazione del Giornale che sta andando in scena a Sanremo, in cui di fatto avrebbe aperto la crisi.

Tutto congelato, almeno per adesso. Con un piccolissimo «forse» che resiste per la trasferta sanremese (e per la possibilità di materializzarsi sulla riviera ligure con un videomessaggio) , rispetto alla quale il «no» berlusconiano diventerà definitivo soltanto oggi, dopo aver assistito da lontano all'inizio dei lavori della giunta del Senato.

Continua a non credere «agli spiragli» , Berlusconi. Ma il fatto che dal suo gruppo parlamentare gli arrivino «notizie confortanti», legate alle «possibilità concrete» che si allunghino i tempi, l'ha convinto a vedere il punto anche in quest'ultima mano di poker. Da qui la scelta di «vedere che cosa succede» e di non fare nessun passo contro il governo, confermate ai figli e alla fidanzata Francesca Pascale ieri, nel corso di una domenica dedicata alla famiglia.

Famiglia che tira un sospiro di sollievo, visto che i figli e la fidanzata, che premono per la strada della grazia al punto che non hanno ancora abbandonato la suggestione di «un'uscita pubblica» o di una lettera a Napolitano, sono per la linea soft. Anche se lui, Berlusconi, osserva guardingo le possibili trappole che il Pd potrebbe volergli tendere a Palazzo Madama.

L'altro giorno, in uno dei tanti pomeriggi trascorsi a Villa San Martino, ha analizzato l'ipotesi del rinvio della legge Severino alla Consulta. «Violante, che non è certo un mio amico, sta sostenendo una tesi di semplice buon senso. Eppure, avete visto come ha reagito il Pd?».

La linea è attendista. Quella di percorrere la piccola strada che può aprirsi sull'allungamento dei tempi al Senato. Non è una scelta definitiva visto che ci sono momenti in cui Berlusconi - racconta chi gli ha parlato nel week-end - «ancora non ha abbandonato né l'ipotesi di presentarsi direttamente in giunta né quella di farla saltare subito il tavolo», magari con l'obiettivo di giocarsi le fiches che gli rimangono alla roulette del voto segreto dell'Aula.

E non è più neanche una questione di «falchi» o «colombe» se è vero che anche Maurizio Gasparri, che fu il primo a teorizzare l'ipotesi delle dimissioni di massa dei parlamentari del Pdl come risposta a un voto del Pd sulla decadenza, adesso alza le mani.

«C'è questa strada dell'allungamento dei tempi e c'è un clima da negoziato in corsa. Vediamo che cosa farà il Pd», dice il vicepresidente del Senato da Monopoli, dove ieri ha chiuso la due giorni di «Everest», la summer school dei giovani del centrodestra. Margini che si aprono, spiragli che s'intravedono.

Senza dimenticare che, da Arcore, Berlusconi non trascura né il lancio della nuova Forza Italia («Il mio sogno è lasciare al paese un nuovo partito liberale») né la raccolta delle firme per i referendum radicali.

L'altro giorno, tanto per dirne una, ha parlato al telefono con la giovane deputata siciliana Gabriella Giammanco. Che l'ha informato entusiasta «sulle 1500 firme che ho raccolto da sola a Palermo, in piena estate». Dandogli la speranza che «la grande battaglia libertaria» che l'ex premier ha in mente si può ancora vincere.

 

berlu-pascale-oggiMANIFESTAZIONE PDL VIA DEL PLEBISCITO SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE MANIFESTAZIONE PDL VIA DEL PLEBISCITO SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE francesca pascale e marina berlusconiSilvio Berlusconi and Francesca Pascale article CCDD DC x berlu-pascaleBERLUSCONI FAMILYFamiglia Berlusconi Eleonora Piersilvio MArina Silvio BArbara Luigi famiglia berlusconi di piuSilvio Berlusconi famiglia

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…