matteo renzi salvini quiz

I GEMELLI DIVERSI DEL BISCIONE - RENZI E SALVINI “FIGLI” DELLA TV DEL CAV: IL PREMIER EBBE IL SUO BATTESIMO ALLA RUOTA DI MIKE - PER L’ALTRO MATTEO GALEOTTO FU ‘’DOPPIO SLALOM’’ DI CORRADO TEDESCHI

Massimiliano Lenzi per “il Tempo

 

UN GIOVANE MATTEO SALVINI A DOPPIO SLALOM UN GIOVANE MATTEO SALVINI A DOPPIO SLALOM

«La ruota della fortuna» e «Doppio slalom», due quiz giocati sulle parole e nel mezzo, a far da Cupido, la televisione con loro dentro, i leader politici dell’Italia del XXI secolo. Sì, perché i due Matteo, Renzi e Salvini, uno Premier e l’altro leghista, che impazzano oggi sulla ribalta nazionale, andando a scavar nelle teche della televisione commerciale si scopre che... sono entrambi «figli» di lui, il Cavalier Silvio Berlusconi.

 

UN GIOVANE MATTEO SALVINI A DOPPIO SLALOM UN GIOVANE MATTEO SALVINI A DOPPIO SLALOM

Intendiamoci, figli non nel senso biologico del termine bensì culturale, formativo. Perché Berlusconi con la sua televisione dell’agonismo e delle libertà, Canale 5, Italia 1 e Rete 4, negli anni ’80 e nei primi ’90 ha incarnato la loro educazione sentimentale. Un’emotività del discorso, prima ancora che del fare, che appartiene alle generazioni degli uomini e delle donne che oggi hanno tra i 35 e i 45 anni.

 

MATTEO RENZI, CONCORRENTE ALLA \'RUOTA DELLA FORTUNA (94)MATTEO RENZI, CONCORRENTE ALLA \'RUOTA DELLA FORTUNA (94)

Il presentatore di Matteo Renzi è stato Mike Bongiorno, un mito catodico dell’Italia del secolo scorso, e il programma «La ruota della fortuna». Per Salvini, invece, l’altro Matteo, pedagogico e iniziatico alla tv fu Corrado Tedeschi, con il programma «Doppio Slalom». Entrambi andavano in onda su Canale 5, diavolo (non soltanto perché milanista) di un Cavaliere. Matteo Renzi da Mike, con una giovanissima e bella Paola Barale a far da valletta. «Vorrei comprare una vocale, la e di Empoli». Gira la ruota.

 

Renzi alla Ruota della Fortuna Renzi alla Ruota della Fortuna

«Seicento», ribatte Mike Bongiorno. E Renzi: «La v di Venezia». Mike: «C’è l’ho, due». E l’attuale Premier: «Vorrei dare la soluzione». Bongiorno: «Allora, indice...». E Matteo: «Spostando l’accento, è voce di verbo». «Bravo», gli fa Mike. Renzi aveva diciannove anni o giù di lì e quel girar la ruota ha tracciato la sua crescita tra gli scout e la tv.

 

Per l’altro Matteo, il Salvini come dicono a Milano, galeotto in televisione fu il «Doppio Slalom». Lui imberbe e Corrado Tedeschi in cravatta a far domande. «Cominciamo questa nuova partita. Abbiamo conosciuto ieri il nuovo sfidante, Matteo. Il Ministro degli Esteri sovietico dell’era Gorbaciov?». La lettera è la S. E Salvini: «Shevardnadze».

 

MATTEO RENZI SALVINI QUIZMATTEO RENZI SALVINI QUIZ

«Esatto». Altra domanda, la lettera è la P. «Deve il suo colore all’emoglobina, al carotene, alla mela...». E il futuro leghista: «Pelle». Bravo. Il presentatore: «Matteo, manca solo un esagono per te». E il futuro leader leghista, «Lettera D». Tedeschi: «Con quale appellativo viene ricordata Greta Garbo?».

 

E Salvini: «Divina». Giusto.

wb04 corrado tedeschiwb04 corrado tedeschi

Tra ruote ed esagoni, non alle Frattocchie o a Piazza del Gesù, si è costruita una parte, piccola quanto volete ma sentimentale e formativa, del percorso dei due Matteo, Renzi e Salvini, oggi protagonisti della scena politica nazionale. Come potranno mai comprenderli nel loro agire politico i D’Alema, i Prodi, la vecchia classe dirigente rottamata e cresciuta nelle scuole di partito o dentro culture politiche novecentesche? Non possono.

 

L’unico che può capirli, alla fine dei conti, è lui, il Cavaliere. Perché i due Matteo si muovono in quella cultura positiva e ottimista delle tv commerciali, fatta di libertà e di laicità, di comunicazione e di seduzione.

 

MASSIMO D ALEMA E SILVIO BERLUSCONIMASSIMO D ALEMA E SILVIO BERLUSCONI

I dettagli, dalla camicia bianca di Matteo Renzi alle felpe o alle t-shirt stampate di Salvini, in fondo diventano evoluzione di un’avanguardia: gli anni ’80. Pieni di contraddizioni, di sogni, di errori se volete, ma ultima epoca ottimista e progressista di questo nostro Paese. Berlusconi lo aveva spiegato benissimo, tempo fa, all’inizio degli anni ’80. In un’intervista per «Sorrisi e Canzoni» gli chiesero come mai Canale 5 trasmettesse tanti vecchi film. E lui: «Perché costano meno dei nuovi e poi perché agli occhi del pubblico i film degli anni ’50 e ’60 sono già "la bella époque". Anche se allora nessuno se ne accorse».

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