LA BELLA POLITICA - CON LA SOLITA SCUSA DI RISOLVERE LA FAMOSA EMERGENZA CARCERARIA, I PARTITI TENTANO L’ENNESIMO COLPACCIO PER LA PROPRIA IMPUNITÀ: IL CARCERE PREVENTIVO PER FINANZIAMENTO ILLECITO AI PARTITI

Francesca Schianchi per "La Stampa"

Sul decreto cosiddetto svuota-carceri, lo scontro tra gli alleati di governo Pd e Pdl è previsto per stamattina, in Commissione giustizia. Sul disegno di legge che prevede l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, invece, il confronto si prolunga ancora: «C'è bisogno di qualche ora in più per approfondire il dibattito», sostiene il presidente della Commissione che ce l'ha in esame, Francesco Paolo Sisto, che chiederà altro tempo e così l'atteso ddl dovrebbe arrivare in Aula la settimana prossima.

A una decina di giorni dalla pausa estiva, alla Camera bisogna andare di corsa per convertire il decreto sulle carceri arrivato dal Senato. Dove però una norma ha già scatenato le polemiche: un emendamento presentato dal senatore Lucio Barani del gruppo Gal, approvato dalla maggioranza con il parere favorevole del governo, che porta da quattro a cinque anni il tetto delle pene perché possa scattare la custodia cautelare in cella.

Una modifica che sostanzialmente elimina per vari reati l'ipotesi del carcere preventivo, cioè prima della sentenza: lo stalking, quello che ha fatto più clamore, ma anche altri, dal finanziamento illecito ai partiti all'abuso d'ufficio, dal favoreggiamento alle false informazioni ai pm. E se c'è generale accordo con il principio di reintrodurre il carcere preventivo per gli stalker, non altrettanto si può dire per gli altri reati.

Vuole abolire tout court la modifica il Pd: «Abbiamo presentato vari emendamenti, per riportare il provvedimento al testo originario del governo», annuncia il capogruppo democratico in Commissione giustizia, Walter Verini. Ma il Pdl non ci sta: «Noi proponiamo un emendamento che aumenta la pena dello stalking», spiega il suo omologo azzurro, Enrico Costa, in modo che solo quel reato venga escluso dalla modifica.

«L'emendamento Barani è giustissimo, stabilisce dei parametri oggettivi per ricorrere alla custodia cautelare. Che, ricordo, si applica a persone presunte innocenti», dice Costa. Quindi no, insiste, al carcere preventivo per chi finanzia illecitamente i partiti o commette abuso d'ufficio. «In troppi casi la custodia cautelare è usata con modalità distorte». I Pd però insistono per eliminare del tutto l'emendamento: oggi la discussione in Commissione, domani il decreto arriva in Aula.

Ma, sempre sul finanziamento illecito ai partiti, un'altra battaglia si sta consumando tra Pd e Pdl in un altro provvedimento, il ddl sull'abolizione dei rimborsi pubblici ai partiti. Un emendamento del Pdl propone di depenalizzare il finanziamento illecito, sostituendo il carcere con una sanzione amministrativa pecuniaria.

Ipotesi però bocciata dai democratici. E anche sull'eventualità di un tetto alle donazioni - voluto dal Pd e non dal Pdl - non c'è accordo. Così, «non essendoci uniformità di vedute», come dice il presidente Sisto, occorre più tempo per l'esame in Commissione, che già sarebbe dovuto terminare il 18 luglio. «Io non sono d'accordo», dice il relatore Fiano, e la renziana Boschi insiste: «Potevamo iniziare con l'esame degli emendamenti». Fatto sta che, probabilmente, il ddl non arriverà in Aula prima della settimana prossima.

 

ALFANO ENRICO LETTA enrico letta e alfano LETTA, ALFANO, SACCOMANNI SOLDI AI PARTITIFINANZIAMENTO PUBBLICO images

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