I POTENTI MEZZI DI ROUSSEAU: COSTA 90MILA EURO NON FUNZIONA MANCO LA VIDEOCHIAMATA. I GRILLINI PER FARE LE LORO RIUNIONI DA REMOTO HANNO USATO ZOOM, E ORA SI CHIEDONO A CHE SERVONO I 300 EURO AL MESE CHE I 300 PARLAMENTARI VERSANO OGNI MESE A CASALEGGIO JR. ''È SOLO UN INUTILE ORPELLO''
Giovanna Vitale per “la Repubblica”
rousseau voto sul processo a salvini 4
C' è voluta la pandemia per svelare ciò che i parlamentari 5S sospettano da sempre ma non hanno mai osato dire. Rousseau - la tanto magnificata piattaforma della democrazia diretta, della consultazione permanente e delle votazioni on demand - non è in grado di garantire l' unico servizio davvero essenziale nell' era del lockdown. Ovvero il video- collegamento da remoto: necessario per ovviare ai divieti di assembramento e continuare a riunirsi.
DAVIDE CASALEGGIO OSPITE DI PORTA A PORTA
Quando, all' inizio del contingentamento dei lavori d' aula, deputati e senatori hanno cercato di capire se per "incontrarsi" avrebbero potuto utilizzare il software del giovane Casaleggio, peraltro finanziato ogni mese con 300 euro a testa, hanno scoperto che tale funzione non era prevista. E hanno scaricato sugli smartphone, oltretutto gratis, una delle app più gettonate del momento: Zoom. Sulla quale da settimane organizzano riunioni di gruppo e assemblee congiunte.
Un' autentica beffa per l' unico partito italiano che può dirsi nativo digitale: germogliato nelle piazze virtuali dei meet-up e a lungo diretto attraverso un blog. «Purtroppo ci siamo resi conto che la piattaforma Rousseau non è altro che un inutile orpello », mastica amaro uno dei volti storici del Movimento. Inutile e pure piuttosto esoso: «Visto che gli eletti versano all' incirca un milione di euro l' anno a titolo di "contributo per il mantenimento delle piattaforme tecnologiche che supportano l' attività dei gruppi e dei singoli parlamentari", Casaleggio dovrebbe offrirci un ventaglio di servizi cui avvalersi per il nostro lavoro». E invece, ecco: ora che serviva davvero, Rousseau ha fatto flop. Provocando non pochi malumori.
Non è l' unico totem delle origini che pare avviato verso l' archiviazione. A finire in soffitta causa virus che ha stravolto gli equilibri interni sono pure quelli un tempo considerati i golden boy del Movimento: Di Maio e Di Battista. Superati ormai da Conte nel gradimento di Grillo e della base, i due non si rassegnano: il primo, all' idea di essere stato scalzato dal cuore dell' Elevato; l' altro di dover rinunciare allo scettro "sospeso" dei 5S, convinto gli spetti di diritto.
Ma non sarà semplice riconquistarli, né per l' uno né per l' altro. Da quando Grillo ha deciso di puntare tutte le sue fiche sul premier Conte, il ministro degli Esteri e l' ex deputato romano hanno aumentato le ospitate in tv e il tasso polemico. Vogliono tornare a brillare a dispetto del garante. Il quale non fa più mistero d' aver cambiato cavallo. Rimasto in silenzio per tutta la durata dell' epidemia, a poche ore dalla conclusione dell' eurosummit di giovedì scorso, Grillo si è rifatto vivo con un tweet: «Forse l' Europa comincia a diventare una Comunità.
"Giuseppi" sta aprendo la strada a qualcosa di nuovo. Continuiamo così». Un modo per blindare il capo del governo e far capire al Dibba furioso contro il Mes, al Di Maio esitante e agli attivisti in subbuglio da che parte dovesse pendere la bilancia. Dopodiché quella stessa sera ha pure chiamato "Giuseppi" per congratularsi. Una delle tante telefonate che i due si sarebb ero scambiate negli ultimi mesi. Con buona pace di Luigi ed Ale.
DAVIDE CASALEGGIO OSPITE DI PORTA A PORTAPIATTAFORMA ROUSSEAU