CHI HA 'PIRATATO' PER PRIMO? - IL ‘BRACCIO POLITICO DI ANONYMOUS’ HA MESSO IL “M5S” NEL MIRINO: “ABBIAMO CLONATO I SIMBOLI PER COLPIRE BEPPE: DUE MESI FA HA DEPOSITATO UN SIMBOLO CON LE CINQUE STELLE E LA SCRITTA “PIRATI”. ALLORA, CHI RUBA A CHI? QUESTA È LA NOSTRA RISPOSTA. LUI E INGROIA SONO DUE FALSI PROFETI. DOVEVATE VEDERLI, QUEI SUPPONENTI DI “RIVOLUZIONE CIVILE”. SONO RAPPRESENTANTI DELLA LISTA DEI MAGISTRATI E NON CONOSCONO LE LEGGI”…
Francesco Grignetti per "la Stampa"
Ora se la ridono, i Pirati. Alla stazione Termini, seduti a un tavolino da caffè, in attesa del treno che li riporterà a Milano, i tre protagonisti della bravata del mattino al Viminale, un po' raccontano, un po' gigioneggiano. «Abbiamo dimostrato di avere le capacità , la preparazione, e anche le palle, no?», esordisce Massimiliano Loda, pirata n. 1, da Aviatico (Bergamo), colui che ha depositato il simbolo clone di «Rivoluzione civile», mettendo in serio imbarazzo la lista Arancione.
«E sai perché l'abbiamo fatto? Per smascherare quei due falsi profeti che sono Ingroia e Grillo. Illudono gente perbene e idealista, che rispettiamo in pieno. Ma loro due, no», gli fa eco Manuel Marsili, pirata n.2, da Brienno (Como).
Tutti e due sui quarant'anni, non sono nuovi alla politica. Uno con lontane ascendenze leghiste. L'altro con i Verdi. Da un paio di anni sono Pirati a tutti gli effetti. Ma chi sono mai, questi nuovi nuovissimi protagonisti della politica che mettono la bandiera nera nel logo e il volto di Johnny Depp sui manifesti? «Siamo il braccio politico di quel movimento che voi chiamate Anonymous». Peraltro di Pirati ce ne sono molti in giro. «Vizio tutto italiano di litigare. Con alcuni ci sono cause in corso. Ma stiamo cercando di federarci».
E dunque, mentre Vito Crimi, candidato al Senato in Lombardia del movimento grillino, sfogava tutta la sua rabbia davanti al Viminale («Confidiamo che il ministero dell'Interno non faccia passare quest'operazione truffaldina di chi cerca di impadronirsi del nostro simbolo») e Grillo stesso tuonava contro le oscure manovre del potere per fermare la corsa dei suoi, i Pirati sghignazzavano in stazione.
«Dovevate vederli, quei supponenti della Lista Ingroia. Si vede che i rappresentanti della lista dei magistrati non conoscono le leggi». «E i grillini... pare che ci sono solo loro. Che lite, stanotte. Cercavano di allontanarci dalla fila: noi siamo liberi cittadini. E perché, noi invece chi siamo? Noi facciamo volontariato. E perché noi no?».
E però l'avete fatta grossa: rubare il simbolo a Beppe Grillo, non si fa. «Ditelo a lui. Due mesi fa ha depositato un simbolo con le cinque stelle e la scritta "Pirati". Allora, chi ruba a chi? Questa è la nostra risposta». Ma perché ce l'avete con lui? Le vostre tematiche non sono anche le sue? «à lui che si è appropriato di temi altrui. Peccato però che la democrazia orizzontale nelle mani di Grillo e di Casaleggio sia diventata qualcosa d'altro: un'organizzazione autoritaria e verticistica. Un'assurdità in termini».
I grillini doc potranno dunque pure urlare di rabbia, insomma, ma i Pirati è da qualche mese che tengono Grillo sotto mira. Non hanno digerito qualche sua uscita infelice. Come dimenticare, ad esempio, che alcuni hacker, di quella che fu definita una cellula dissidente del movimento Anonymous, nel giugno scorso gli bloccarono il blog per una giornata intera?
«Abbiamo deciso di darti un po' della nostra attenzione - scrissero - perché non apri le tue liste agli stranieri, perché sei un populista che cerca di raccogliere consensi senza arte né parte e perché più volte hai magistralmente eseguito il saluto romano». E ora la goliardata delle liste farlocche. «Intanto, a rigore, noi abbiamo depositato il simbolo prima di loro. E vedremo la legge a chi dà ragione. Intanto chiedetevi: fareste governare un incapace che si fa scippare il simbolo?».
Ieri mattina all'alba, lo sgambetto. Quelli del Msi, un'ennesima riedizione, lasciano il posto ai Pirati, che così soffiano sul tempo i rappresentanti ufficiali di Grillo e di Ingroia. Goliardia? «Beh, sì, un po' ci vuole. Anche noi vogliamo fare la rivoluzione. Ma con il sorriso sulle labbra, non con la bava alla bocca». Ogni riferimento a persone non sembra casuale.
Azioni del genere, in gergo le chiamano "guerriglia marketing". E ieri c'è stato anche qualche buontempone che ha presentato un simbolo farlocco della Lista Monti. «Ma noi Pirati lì non c'entriamo. Diciamo che l'azione ha l'impronta di Forza Nuova. Mentre eravamo tutti in fila nella notte, comunque, abbiamo capito che qualcuno stava organizzando qualcosa di simile a quanto preparavamo noi. E per spirito di goliardia, nel nostro piccolo, li abbiamo aiutati. Non so che chance avranno. Ma se impedissero a Monti di tornare a palazzo Chigi, chapeau».
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