alessandro di battista barbara lezzi senatori m5s movimento 5 stelle

I MAGNIFICI SETTE DI DIBBA – I SENATORI GRILLINI CONTRARI AL RITORNO DI RENZI IN MAGGIORANZA SONO IN TOTALE 14, MA SOLO 7 SAREBBERO DAVVERO DECISI A ROMPERE CON IL SENATORE SEMPLICE DI RIAD (PARDON, RIGNANO) – C’È LA PASIONARIA EX MINISTRA BARBARA LEZZI, C’È MORRA E L’EX DOCENTE “NO TRIV” BIANCA LAURA GRANATO CHE SI ERA BATTUTA CONTRO LA BUONA SCUOLA – OGGI SI VEDRANNO PER STABILIRE UNA LINEA COMUNE, MA ALLA FINE, COME TUTTI, ANCHE LORO FARANNO DI TUTTO PER SALVARE LA POLTRONA…

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

SENATORI CONTRARI A ITALIA VIVA NEL MOVIMENTO 5 STELLE

Sette più sette: sono i senatori del Movimento che non gradiscono l'apertura a Matteo Renzi e che dialogano tra loro per capire che strada imboccare. Sono divisi in due gruppi: i primi sette, i più decisi, contrari a Iv a ogni costo.

 

I secondi sette - tra cui figurerebbero Barbara Guidolin, Alberto Airola e Fabrizio Trentacoste - che invece sono disponibili a un nuovo governo a patto «di stanare Renzi sui nostri temi». Insieme, i 14 senatori provano a valutare una linea comune (si vedranno oggi).

 

di battista renzi

C'è chi propone di insistere da subito su temi divisivi, temi che sono parte del dna del Movimento, quindi difficilmente contestabili dai big e dalla base. Si parla, per esempio, di salario minimo. Ma non solo. Nicola Morra - che ha ipotizzato le dimissioni dal Senato in caso di nuova alleanza con Italia viva - scrive su Facebook: «Se un nuovo governo dovesse nascere, dovrà affrontare di petto la questione della revoca delle concessioni autostradali».

Alberto Airola, Barbara Lezzi, Beppe Grillo, Giorgio Sorial, Laura Castelli - referendum contro l euro - 2014 1

 

Ma chi sono i senatori che si oppongono al ritorno dei renziani in maggioranza? Alcuni volti storici, big della prima ora del M5S come Barbara Lezzi. La senatrice pugliese, ministra del Sud nel governo con la Lega e vicina ad Alessandro Di Battista,che ha lanciato l'idea di un voto su Rousseau in caso di nuovo patto (idea ripresa poi dagli europarlamentari Fabio Massimo Castaldo e Dino Giarrusso).

 

NICOLA MORRA GIUSEPPE CONTE

Poi c'è appunto Morra, calabrese, uno dei primi capigruppo della storia parlamentare M5S (nel 2013), ora presidente della Commissione Antimafia e impegnato da sempre sui temi della legalità. Con loro i senatori alla prima legislatura, in gran parte accomunati da una linea ferrea, di coerenza, sulle battaglie dei Cinque Stelle. Come quella sul Mes (erano tra chi ha minacciato di votare no alla riforma del fondo a dicembre).

matteo renzi nicola morra sfiducia bonafede

 

Ci sono anzitutto altre due calabresi: Rosa Silvana Abate, che venerdì ha condiviso il post di Di Battista. Poi c'è Bianca Laura Granato, docente che prima di entrare in Parlamento si è battuta contro la riforma renziana della Buona scuola. No triv, è stata candidata sindaco a Catanzaro nel 2017. Dopo le parole di Vito Crimi al Colle ha subito scritto: «Se dobbiamo scegliere se far torto o patirlo, torniamo alle urne».

di maio lombardi di battista

 

C'è l'avvocato ligure Mattia Crucioli, la veneta (su posizioni No Mose) Orietta Vanin, un tempo assessore della giunta M5S guidata da Alvise Maniero a Mira. Infine, Luisa Angrisani. Tra loro c'è chi mette in chiaro: «I nostri vertici devono capire che il voto sulla fiducia non è scontato».

nicola morra foto di bacco (1)SARAH LAHOUASNIA E ALESSANDRO DI BATTISTAALESSANDRO DI BATTISTA VITO CRIMI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?