verdini

I SORCI VERDINI - SI È PRESENTATO STASERA AL CARCERE DI REBIBBIA, ASSISTITO DALL'AVVOCATO FRANCO COPPI E ACCOMPAGNATO DAL FIGLIO. SICCOME COMPIRÀ 70 ANNI NELLA PRIMAVERA DEL 2021 E NON HA PROBLEMI DI SALUTE, ORA DEVE ANDARE IN CARCERE. SEMMAI, AL PROSSIMO COMPLEANNO I SUOI LEGALI VALUTERANNO LA RICHIESTA DI UNA DETENZIONE DOMICILIARE

Michele Giuntini per l'ANSA

 

VERDINI

"Quando e se verrà il momento di un'eventuale carcerazione, lo affronterò. Dove volete che vada...". Così l'estate scorsa Denis Verdini, ex plenipotenziario di Forza Italia, non si nascondeva la possibilità di dover finire in un penitenziario rilasciando confidenze a persone fidate. "Era un argomento antipatico di cui parlare - ricorda una fonte, per anni vicino all'ex senatore di Fi poi di Ala - ma da tempo si stava informando sulle conseguenze di una condanna". Quel momento ora è arrivato, con la sentenza della Corte di Cassazione sul processo per la bancarotta dell'ex Credito cooperativo fiorentino (Ccf), la banca di cui Denis Verdini è stato presidente per 20 anni, dal 1990 al 2010, anno del crac e della deflagrazione dell'inchiesta dei pm di Firenze.

 

 

Stasera Verdini si è costituito al carcere di Rebibbia, assistito dal suo avvocato Franco Coppi. Un figlio lo ha accompagnato fino al cancello. Con un po' di sconto per la prescrizione di alcune truffe allo Stato, legate ai fondi all'editoria, il riconteggio della Suprema Corte infligge a Verdini una pena di 6 anni e 6 mesi. E siccome compirà 70 anni nella primavera del 2021 e non ha problemi di salute, ora deve andare in carcere. Semmai, al prossimo compleanno i suoi legali valuteranno la richiesta di una detenzione domiciliare.

maria elena boschi denis verdini

 

Si consuma così la parabola dell'ex banchiere, politico influente, imprenditore, editore. Verdini ha aspettato a Roma la sentenza. La Capitale è divenuta luogo dove vive prevalentemente la famiglia e dove lui negli ultimi anni ha puntato il centro delle sue relazioni. Col suo difensore Franco Coppi, ha deciso di costituirsi e non aspettare l'ordine di carcerazione. La condanna sembra una doccia fredda dato che lunedì il pg Pasquale Fimiani, formulando l'accusa, lasciava pensare a un appello-bis. Così non è stato. "L'onorevole Denis Verdini non attenderà alcun provvedimento, affronterà la situazione e si costituirà in carcere - ha detto il professor Coppi dopo la sentenza - Gli ho comunicato l'esito e non possiamo nascondere l'amarezza per la decisione che arriva dopo che il pg aveva chiesto un nuovo processo".

 

RENZI VERDINI

 La condanna definitiva chiude una vicenda che trovò nel 1990 l'anno di svolta con la scalata del laico Denis Verdini - commercialista che durante gli studi a Scienze politiche si ritrovò a frequentare la cerchia di Giovanni Spadolini e del Pri fiorentino -, alla presidenza della 'banchina' di Campi Bisenzio, una delle centinaia di casse rurali ed artigiane, le 'banche dei preti' sorte agli inizi del '900 per sostenere il credito ai ceti tenuti ai margini dell'economia e della società italiana. Nella sua lunga presidenza per anni Verdini governò la banca sulla cresta dell'onda giocando sull'espansione edilizia (case e negozi) nella Piana fiorentina, sviluppo favorito dall'urbanistica delle giunte rosse.

 

denis e francesca verdini foto barillari

Verdini - come ha raccontato lui stesso nei processi - spinse sul mondo delle costruzioni, quindi sui mutui casa ai privati e i prestiti al commercio che si ampliava nelle periferie recependo i fiorentini in uscita dal capoluogo, alla ricerca di abitazioni a buon mercato. Ciò, fino alle operazioni spregiudicate degli anni 2000, tradite dal declino economico e da condotte penalmente rilevanti di numerosi imputati. Condotte tali da determinare un crac stimato in 100 milioni di euro, in prevalenza finiti nel gorgo di società dell'amico costruttore Riccardo Fusi. La posizione di Fusi è adesso stralciata in Cassazione per impedimento del difensore (causa Covid). Per il suo socio Roberto Bartolomei, 72 anni, la condanna è confermata e, al netto dell'età, è ugualmente previsto il carcere.

VERDINI MATTEOLIverdini berlusconid anna verdini

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...