1. I TANK DI ISRAELE INVADONO GAZA E HAMAS LANCIA UNA PIOGGIA DI RAZZI SU ISRAELE 2. NETANYAHU MINACCIA: " IL NOSTRO OBIETTIVO È ASSESTARE UN DURO COLPO A HAMAS” 3. IL PORTAVOCE DI HAMAS: LA STRISCIA DI GAZA "SARÀ LA TOMBA PER I SOLDATI DI OCCUPAZIONE" 4. L'ESERCITO ISRAELIANO CONTA IL SUO PRIMO CADUTO, UCCISO FORSE DA FUOCO AMICO, MENTRE I MORTI PALESTINESI NELLA NOTTE SONO ALMENO 9, FRA I QUALI UN BAMBINO DI CINQUE MESI. IL BILANCIO DELLE VITTIME NELLA STRISCIA DALL'INIZIO DELL'OPERAZIONE "MARGINE PROTETTIVO" SALE A 260. DURANTE LA NOTTE SONO STATI COLPITI OLTRE 100 "SITI DEL TERRORE", CIRCA 9 TUNNEL E OLTRE 20 POSTAZIONI DI LANCIO DI RAZZI
1. I TANK DI ISRAELE INVADONO GAZA, HAMAS LANCIA MISSILI
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Le forze di Israele avanzano questa mattina nella Striscia di Gaza, dove sono entrate ieri sera, puntando a distruggere i tunnel di Hamas usati, secondo Israele, dai combattenti palestinesi per infiltrarsi oltreconfine. Hamas reagisce con una pioggia di razzi sulle città israeliane del sud e minaccia: "Gaza sarà la tomba per i soldati di occupazione".
L'esercito conta il suo primo caduto, ucciso forse da fuoco amico, mentre i morti palestinesi nella notte sono almeno 9, fra i quali un bambino di cinque mesi. Il bilancio delle vittime nella Striscia dall'inizio dell'operazione "Margine protettivo" sale a 260. Il portavoce militare israeliano dichiara che le forze di terra stanno avanzando a Gaza "nelle loro rispettive missioni", incluse "l'identificazione e la repressione della minaccia dei tunnel".
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Durante la notte sono stati colpiti oltre 100 "siti del terrore", circa 9 tunnel e oltre 20 postazioni di lancio di razzi. Un fotogiornalista palestinese è rimasto ferito questa mattino quando un elicottero ha colpito la Johara Tower, un edificio di Gaza che ospita diverse redazioni.
Hamas ha reagito alla penetrazione di forze terrestri con il lancio di decine di razzi verso importanti citta' nel Sud di Israele. In particolare ha preso di mira Beer Sheva, Ashdod e Ashqelon. Le batterie di difesa Iron Dome hanno intercettato in volo i razzi che rischiavano di mietere vittime, mentre hanno ignorato quelli diretti verso zone aperte.
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Hamas risponde all'attacco anche con la propaganda. Il capo in esilio dell'organizzazione, Khaled Meshal, dichiara che l'offensiva israeliana "è destinata al fallimento". Un portavoce a Gaza, Sami Abu Zuhri, dice che la Striscia "sarà la tomba per i soldati di occupazione" e aggiunge "adesso sarà possibile liberare i nostri prigionieri". Allude chiaramente al proposito di Hamas di rapire combattenti israeliani per scambiarli con i suoi catturati.
2. CONTRO I TUNNEL DI HAMAS, RICHIAMATI ALTRI 18 MILA RISERVISTI. FONTI PALESTINESI: UCCISO UN BEBÉ
Maurizio Molinari per ‘La Stampa”
Truppe di terra che marciano nella notte grazie ai visori notturni. È l’inizio dell’intervento israeliano dentro la Striscia di Gaza. Un massiccio fuoco di artiglieria sulla zona di confine a Nord di Gaza ha dato il via alle 21 locali di ieri all’operazione che, nel corso della notte, ha visto entrare nella Striscia da più direzioni unità corazzate, blindate, dei genieri e della fanteria.
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«Il nostro obiettivo è assestare un duro colpo a Hamas», ha detto il premier Benjamin Netanyahu confermando la decisione presa dal gabinetto a seguito del rifiuto di Hamas di accettare il testo del cessate il fuoco frutto dei negoziati avvenuti nelle 36 ore precedenti al Cairo.
Proprio dall’Egitto arriva la prima reazione all’intervento di terra. «La responsabile di quanto sta avvenendo è Hamas», affermano fonti ufficiali del Cairo, riferendosi al veto posto da Musa Abu Marzuk, membro dell’ufficio politico, al documento che prevedeva l’inizio della tregua alle 6 del mattino di questa mattina.
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GLI OBIETTIVI DI ISRAELE
«La nostra intenzione è distruggere i tunnel di Hamas» afferma Netanyahu, spiegando ai cittadini che le forze di terra hanno la missione di stanare i miliziani fondamentalisti dalla rete di passaggi e rifugi sotterranei nella quale celano «centri di comando, leader politici, unità scelte e soprattutto i depositi di razzi che continuano a cadere sulle città israeliane».
Il portavoce militare Peter Lerner parla di «molte unità impegnate su più fronti» anche se le prime testimonianze locali indicano l’avanzata dei mezzi israeliani soprattutto nella zona di Beit Lahiya, l’area a Nord della Striscia evacuata due giorni fa da oltre 80 mila civili.
Israele non si dà limiti di tempo per l’offensiva e fonti militari aggiungono «l’intento è disarmare Hamas» ovvero impedirgli di continuare a lanciare attacchi contro lo Stato Ebraico. Benny Gantz, capo di Stato Maggiore, parla di «totale uso della forza in un’operazione aerea e terrestre su tutta l’area della Striscia di Gaza». Per realizzare tale missione l’esercito ha richiamato altri 18 mila riservisti, portando il totale a 38 mila.
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HAMAS: GUERRA TOTALE
Arriva da Mushir Al-Masri, portavoce di Hamas, la reazione a caldo all’intervento di terra: «Faremo pagare ad Israele un prezzo molto alto per l’intervento di terra». A guidare la difesa militare della Striscia è Mohammed Deif, capo delle Brigate Al-Qassam, teorico della guerra dei razzi che nelle ultime 36 ore ha aperto altri due fronti contro Israele: il tentativo di infiltrazioni attraverso tunnel sotterranei, come quella tentata nel kibbutz di Sufa, e il ricorso ai droni armati di missili. Uno di questi, di produzione iraniana, è stato abbattuto da un Patriot sopra la città di Ashkelon meno di due ore prima dell’intervento di terra.
«Siamo stati noi a farlo decollare, ne abbiamo altri e li useremo per colpire Israele in profondità», promettono i portavoce di Hamas, aggiungendo: «Ogni angolo, ogni strada, ogni casa si trasformerà in una trappola mortale per gli invasori». Davanti alla svolta militare, la reazione di Washington arriva dalla Casa Bianca: «Israele ha diritto di difendere i propri cittadini ma limiti al massimo le vittime civili».
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È un riferimento in particolare ai bambini: ieri ne sono stati uccisi altri 4 che si aggiungono alle vittime di mercoledì, per cui Shimon Peres ha espresso pubbliche «scuse» (fonti palestinesi parlano anche dei primi cinque morti, uno dei quali un neonato, durante l’invasione di terra). E i comandi militari israeliani lanciano un appello ai civili di Gaza: «Evacuate le zone dei combattimenti al più presto, non vogliamo colpirvi».
RAZZI SU TEL AVIV
Sin dal tramonto Hamas aveva iniziato a lanciare numerosi razzi a lungo raggio contro le città israeliane, bersagliando in particolare Ashdod, Askelon e Tel Aviv. Le batterie dell’Iron Dome hanno abbattuto 7 razzi sopra i quartieri residenziali di Tel Aviv. Altri razzi hanno bersagliato Ofakim. Hamas ha dimostrato di riuscire a lanciare razzi anche a offensiva di terra iniziata.
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IL FALLIMENTO DIPLOMATICO
Nella mattinata di ieri gli sforzi della diplomazia egiziana sembravano prossimi al successo. I mediatori del presidente Abdel Fattah Al Sisi avevano riunito nello stesso hotel del Cairo le delegazioni di Israele e Hamas, facendo la spola fino a definire il testo che prevedeva il cessate il fuoco all’alba di oggi. A sostenere gli egiziani era stato in particolare il presidente palestinese Abu Mazen, parlando con più leader di Hamas.
L’intento egiziano era di sfruttare la tregua umanitaria di cinque ore, ottenuta dall’Onu fra le 10 e le 15 locali, per arrivare all’accordo sulla tregua. La Lega Araba ha gettato il proprio peso a favore della mediazione di Al Sisi e Abu Mazen. E Israele ha accettato i contenuti, come aveva fatto 48 ore prima con un testo analogo.
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Ma il veto è arrivato da Hamas, che ha tentato di aprire una nuova trattativa aggiungendo altre richieste, alla volta di Israele ed Egitto. È stato allora che Netanyahu ha comunicato al Cairo e a Washington la decisione di dare luce verde alla guerra contro i tunnel di Hamas. Sollevando i timori del Segretario geneale dell’Onu Ban Ki moon: «Fate di più per evitare vittime civili».