LA CASTA DELLE PAPI GIRL - DALLE SUPERDIVE MINETTI E CARFAGNA, AL NUCLEO STORICO DI FORZA GNOCCA (MARIAROSARIA ROSSI, ELVIRA SAVINO), E POI GIAMMANCO, PASCALE, MATERA, LA LISTA è LUNGA E I TEMPI SONO MATURI PER FARE UN BILANCIO (DISASTROSO) DELLA CLASSE DIRIGENTE FEMMINILE SU CUI HA PUNTATO IL CAVALIER PATONZA PER GOVERNARE L'ITALIA: BEN PAGATE, POCO ATTIVE E SPESSO ASSENTI MA TANTO CARINE…

Emiliano Fittipaldi per "espresso.repubblica.it" (ha collaborato Claudio Pappaianni)


A Montecitorio GABRIELLA GIAMMANCO è arrivata nel 2008. Giornalista al Tg4, viene imposta da Silvio Berlusconi nelle liste elettorali siciliane. Negli ultimi tre anni (stipendio più indennità 14 mila euro al mese) ha firmato solo 11 interrogazioni parlamentari. Quasi tutte riguardano animali: il 5 marzo 2011 ha chiesto conto e ragione della morte "della cavalla Tiffany al Palio di Ronciglione", il 15 febbraio ha spiegato all'aula che "il circo Embell Riva" non riusciva "a rientrare dalla Siria".

Problemi anche per il circo Bellucci rimasto bloccato in Tunisia in mezzo ai tumulti. "Le tournée all'estero dei circhi italiani si stanno confermando come dei veri e propri incubi per gli animali!", ha chiosato indignata la deputata fidanzata con Augusto Minzolini, che pure riempie di bestiole la scaletta del suo Tg1. Epperò, la giornalista lo batte: mozioni o proposte di legge che siano, la Giammanco parla sistematicamente di "fringuello, peppola, frosone, pispola e pispolone (uccelli, ndr.)" o discetta dell'affidamento degli animali in caso di separazione di una coppia.

A tre anni dalle elezioni politiche e a due da quelle europee oggi è possibile tirare le somme, e fare un primo bilancio della classe dirigente femminile su cui ha puntato il Cavaliere per governare l'Italia.

Tra le varie tipologie di Papi girls, sono quelle che Veronica Lario detestava di più. Le raccomandate, e le ragazze dello show-biz lanciate in politica per il "divertimento dell'Imperatore". Il premier s'è sempre difeso, sottolineando che le sue candidate erano purosangue di razza, laureate con 110 e lode, "insomma preparatissime". Eppure, dati alla mano, in Parlamento, a Strasburgo, nei consigli regionali o provinciali, negli assessorati, quasi nessuna delle favorite pagate con soldi pubblici sembra aver lasciato il segno.

Partiamo dal basso. Nel senso geografico: dalla Campania. MARA CARFAGNA è quella che ha fatto più carriera di tutte. Oggi è ministro. Per le altre, è un mito. Anche perché ha indicato la strada giusta. Per fare politica non bisogna esagerare. Mai pretendere deleghe al Bilancio, puntare sulla Sanità o su incarichi in uffici economici, dove il lavoro è troppo complesso e noioso: le girls di Silvio preferiscono occuparsi di parità tra i sessi, di problemi delle donne, di animaletti.

Come GIOVANNA DEL GIUDICE, 27 anni, ex meteorina al Tg4 e billionerina di Flavio Briatore, nominata dal presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro assessore, appunto, alle Pari opportunità. Dal giorno del suo insediamento, il 7 luglio 2010, periodo in cui ha guadagnato 2.500 euro al mese circa, ha firmato solo otto delibere.

Una ogni due mesi e mezzo. In un anno s'è vista a un workshop per le "relazioni con la Palestina" (l'ex velina ha addirittura le deleghe alla Cooperazione internazionale), s'è occupata del progetto "Tifare Humanum Est" e ha promosso il concorso "Mai più violenza sulle donne" di cui non s'è saputo più nulla. Il suo staff? Due dipendenti della provincia e tre collaboratrici.

EMANUELA ROMANO, 30 anni e laurea di psicologia, è famosa per essere la co-fondatrice del comitato Silvio ci manchi e perché il padre Cesare minacciò di darsi fuoco sotto Palazzo Grazioli. Nel 2010 è stata lanciata come assessore alle Politiche sociali di Castellammare di Stabia. Stipendio da 1.800 euro al mese, in sei mesi nessun atto o intervento di rilievo. Si fa notare a inizio 2011, quando abbandona la carica preferendo una poltrona al Corecom, un ente regionale che ha il compito di monitorare il sistema delle comunicazioni.

Servirebbe un esperto, la Romano può sventolare il suo master in Publitalia. Lo stipendio sale, oltre 2 mila euro al mese. La ragazza è felice, ma non sa che si sta cacciando in un guaio. I pm di Napoli infatti la indagano per falso in atto pubblico. Giovanna s'è dimenticata di segnalare, presentando la candidatura al Corecom, che era ancora assessore: le cariche sono incompatibili.

VIRNA BELLO, detta la "Braciulona", fotografata sull'aereo presidenziale in rullaggio verso Villa Certosa, ha una storia simile. Pochi, dimenticabili mesi come assessore all'Istruzione a Torre del Greco, poi un'assunzione nella società Campania Navigando. Contratto ottenuto senza alcun concorso: così dopo appena due mesi, quando la società viene assorbita da Italia Navigando, la "Braciulona" viene licenziata in tronco.

Chi non rischia di rimanere disoccupata è invece FRANCESCA PASCALE, la preferita tra le preferite delle Papi girls campane. Da molti è indicata come la vera fidanzata di Berlusconi: l'ultima foto abbracciata con il Cavaliere risale al 12 giugno, quando i due furono pizzicati a Villa Certosa dall'obiettivo di Antonello Zappadu.

Ex valletta del programma trash "Telecafone", eletta come consigliere Pdl alla provincia di Napoli con 7.600 voti, la Pascale nel 2010 è stata assente in aula il 49 per cento delle volte (14 su 30), mentre nel 2011 le presenze si contano su una sola mano. A lei, probabilmente, dei gettoni da quattro soldi che prendono i consiglieri non frega nulla, tanto che s'è trasferita a Roma, in un elegante condominio con piscina in zona Trionfale di proprietà dell'immobiliare Dueville: società, manco a dirlo, di Silvio Berlusconi.
Saliamo un po' più su, nella capitale.

Vicino alla Giammanco è seduta MARIAROSARIA ROSSI, organizzatrice di feste al Castello di Tor Crescenza affittato dal premier, intercettata mentre parlava del bunga bunga con Emilio Fede (era di casa anche ad Arcore). In tre anni il suo carniere da deputata è quasi vuoto: una sola proposta di legge come primo firmatario (le uniche che contano: a sottoscrivere la proposta di un altro son bravi tutti), nessuna mozione, interrogazione o risoluzione. Zero di zero.

Presente però quasi sempre - giusto sottolinearlo - quando bisogna votare e spingere il pulsante. Invece ELVIRA SAVINO, l'amica di Sabina Began e Gianpi Tarantini, nell'emiciclo s'è vista pochino: una volta su tre non c'era. Per problemi di salute del figlio piccolo.

In oltre tre anni ha firmato appena quattro interrogazioni e quattro proposte di legge (cioè una ogni 140 giorni), ma in compenso s'è fatta notare nelle pagine di cronaca giudiziaria: prima è stata accusata di aver agevolato operazioni finanziarie sospette compiute dal un riciclatore del clan mafioso dei Parisi, poi il suo nome è finito nell'inchiesta su Tarantini: in alcune intercettazioni la deputata è stata sorpresa a parlare con Gianpi di un possibile rendez-vous tra Berlusconi e la soubrette Carolina Marconi.

A Milano la Papi girl che Silvio ha voluto nel listino bloccato per le Regionali è NICOLE MINETTI. Su di lei s'è scritto di tutto: specializzata in igiene orale, in lap dance e travestimenti (pare che si vestisse da suora per sollazzare il Capo), al Pirellone (dove guadagna oltre 10 mila euro al mese) ha co-firmato un progetto di legge per la "valorizzazione del patrimonio storico risorgimentale in Lombardia" e 14 mozioni, tra cui quella sulle nuove norme per gli acconciatori. Una sola interrogazione scritta di suo pugno: la Minetti vuole sapere da Formigoni quali sono i risultati di un progetto pilota sul Papilloma virus iniziato un anno prima.

Infine, c'è la classe dirigente mandata al Parlamento europeo. BARBARA MATERA, ex "letteronza" di "Mai dire gol" e annunciatrice Rai, laureata in scienze dell'educazione, secondo alcune classifiche ad hoc è una delle deputate italiane più attive a Strasburgo. Anche LAURA COMI si difende bene: nessuno, anche tra i colleghi dell'opposizione, osa parlarne male. La terza Papi girl lanciata in Europa è LICIA RONZULLI, una habitué delle feste di Villa Certosa. BARBARA MONTEREALE la indicò come responsabile "della logistica dei viaggi delle ragazze: è lei che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze".

A Strasburgo non ha mai scritto una relazione (il documento più impegnativo), ma ha presentato tante interrogazioni. Nel 2011 ha chiesto informazioni "sull'utilizzo del cloro nelle piscine", sulla "tratta di cuccioli nell'Europa dell'Est", sulla "lotta all'abbronzatura artificiale selvaggia", sul "contrasto al culto eccessivo della magrezza", senza dimenticare "il monitoraggio del buco dell'ozono", "il contrasto ai disturbi del sonno", "la salvaguardia delle ostriche", e "il silenzioso sterminio dei rinoceronti in Africa australe". Stipendio netto: circa 15 mila euro al mese.

 

MARA CARFAGNA NICOLE MINETTIBERLUSCONI CON FORZA GNOCCA ALTA CONCENTRAZIONE DI FORZA GNOCCA BERLUSCONI CON FORZA GNOCCA BERLUSCONI CON FORZA GNOCCA BERLUSCONI CON FORZA GNOCCA BERLUSCONI CON FORZA GNOCCA FORZA GNOCCA CON MELANIA RIZZOLI BERLUSCONI CON FORZA GNOCCA CAPANNELLO FORZA GNOCCA INTORNO A BERLUSCONI MAKE UP PER MARIA ROSARIA ROSSI ELVIRA SAVINO Francesca Pascale BARBARA MATERA Licia Ronzulli Laura Comi

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…