ignazio la russa stefania prestigiacomo nello musumeci giorgia meloni

“NELLO MUSUMECI SI È ROTTO LE BALLE, MA SICURAMENTE UNO MIGLIORE NON ESISTE” – IGNAZIO LA RUSSA, PLENIPOTENZIARIO DELLA MELONI PER LA SICILIA, CONTINUA A BLOCCARE LA CANDIDATURA DI STEFANIA PRESTIGIACOMO ALLA REGIONE: “LA CANDIDATA NON PUÒ CERTO ESSERE LEI , NON PER MOTIVI PERSONALI MA PER LE SUE SCELTE POLITICHE. OLTRE AD ESSERE STATA SULLA SEA WATCH, HA VOTATO A FAVORE DI LEGGI IN PARLAMENTO CONTRO LE QUALI VOTAVA L'INTERO CENTRODESTRA” – CHE FARE? L’ACCORDO È LONTANO, E POTREBBERO ESSERCI RIPERCUSSIONI ANCHE A LIVELLO NAZIONALE…

Da www.corriere.it

 

giorgia meloni ignazio la russa

Gli animi del centrodestra in Sicilia si scaldano, in vista delle Regionali che si terranno il 25 settembre (insieme alle Politiche). Gli alleati sono divisi sul candidato governatore: la Lega ha dato il via libera a un nome di Forza Italia, che punta su Stefania Prestigiacomo, mentre Fratelli d'Italia resta ferma sulla difesa di Nello Musumeci, il governatore uscente che però si è chiamato fuori dalla corsa: «Basta con questo interminabile mercato nero dei nomi. Cercatevi un candidato che risponda alle vostre esigenze. Mi rendo conto di essere un presidente scomodo. Torno a fare il militante», ha detto il presidente della Regione dimissionario.

STEFANIA PRESTIGIACOMO SULLA SEA WATCH

 

Per FdI però, resta lui il candidato migliore, come ha rivendicato ieri Giorgia Meloni su Twitter, stoppando nello stesso tempo la corsa di Prestigiacomo: «Abbiamo sempre difeso l’unità del centrodestra e continueremo a farlo, anche in Sicilia, dove il candidato migliore per noi rimane Musumeci — ha scritto la presidente di FdI —. Una cosa, però, non ci si può chiedere: sostenere un candidato che saliva sulla Sea Watch con il Pd».

 

nello musumeci si dimette 5

Oggi, dal partito, a ribadire il concetto ci pensa un poco diplomatico Ignazio La Russa: «Nello Musumeci si è rotto le balle e ha detto con grande signorilità che si toglie d'impaccio. Ma sicuramente uno migliore non esiste — tuona il senatore —. La candidata non può certo essere Stefania Prestigiacomo, non per motivi personali ma per le sue scelte politiche. Oltre ad essere stata sulla Sea Watch, ha votato a favore di leggi in Parlamento contro le quali votava l'intero centrodestra. Fratelli d'Italia non avanzerà alcuna proposta, ne facciamo un'altra gli alleati. Aspettiamo una proposta ufficiale».

 

stefania prestigiacomo

Il punto fermo, quindi, è il no granitico a Stefania Prestigiacomo. Per il caso Sea Watch, certo. La deputata di Forza Italia il 27 gennaio 2019, con i colleghi Riccardo Magi di +Europa e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana era arrivata tramite un gommone sulla Sea Watch, la nave con 47 migranti che era ferma davanti al porto di Siracusa, per verificare le condizioni delle persone a bordo e chiederne lo sbarco immediato, negato dall'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, vicepremier del Conte I, duro con il blitz: «Parlamentari italiani (fra cui uno di Forza Italia) non rispettano le leggi italiane e favoriscono l’immigrazione clandestina? Mi spiace per loro, buon viaggio».

 

Gianfranco Micciche Stefania Prestigiacomo

Mail punto, come ricorda La Russa, è un altro: il no di FdI è arrivato «per le sue scelte politiche» spesso contrarie alla linea del centrodestra, come il sostegno al ddl Zan o il sì alla fecondazione assistita. Originaria di Siracusa, 55 anni,Stefania Prestigiacomo ha iniziato la sua carriera politica nel 1994 con la discesa in campo di Silvio Berlusconi e la nascita di Forza Italia.

 

Alle Politiche di quell'anno entra per la prima volta a Montecitorio: «Avevo 27 anni quando sono stata eletta in Parlamento, con tanta passione, voglia di cambiare e un po’ di ingenuità — raccontò lei in un’intervista al quotidiano La Sicilia — oggi ho maturato una lunga esperienza parlamentare e di governo, posso essere un punto di riferimento per i giovani che entreranno per la prima volta alla Camera».

STEFANIA PRESTIGIACOMO

 

La lunga esperienza di cui parlava copre l’arco di sette legislature consecutive, dalla XI fino a quest'ultima, la XVIII. Nel 2001, viene nominata ministro per le Pari opportunità nel governo Berlusconi: all’epoca aveva 34 anni e, al momento della nomina, era incinta di tre mesi. Resterà in carica fino alla fine della legislatura, nel 2006.

 

Nei cinque anni da ministra Prestigiacomo ha promosso diverse leggi a tutela delle donne, battendosi anche per l’introduzione delle quote rosa per garantire la rappresentanza femminile nelle assemblee elettive: era sua la proposta, poi accolta, di modificare l’articolo 51 della Costituzione sull’uguaglianza fra i sessi nell’accesso alle cariche elettive e ai pubblici uffici.

 

GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI

Nel 2008, invece, è stata scelta come ministra per l’Ambiente nel Berlusconi IV: nel corso del suo triennio al governo, l'Italia ha approvato la strategia europea per la riduzione dei gas serra, ha avviato il divieto di uso per i sacchetti di plastica non biodegradabile, ha modificato la normativa sulle trivellazioni petrolifere off-shore introducendo limiti più rigidi per le estrazioni degli idrocarburi in mare ed è stato varato il piano nazionale di prevenzione per il dissesto idrogeologico.

 

In diverse occasioni Prestigiacomo si è segnalata per la sua autonomia di giudizio, come nel caso del referendum sulla fecondazione assistita: si schierò a favore dell'abrogazione della legge in contrasto con la linea maggioritaria adottata all'epoca dal Pdl. Ma soprattutto — cosa che FdI oggi non dimentica — il 4 novembre 2020 ha votato a favore del disegno di legge Zan (Pd) contro l'omotransfobia.

STEFANIA PRESTIGIACOMO, NICOLA FRATOIANNI E RICCARDO MAGI IN GOMMONE VERSO LA SEA WATCH

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...