“HO LE MIE IDEE E NON ACCETTO CRITICHE SU DOVE VADO” - IGNAZIO LA RUSSA RINTUZZA LE BACCHETTATE SUL SUO RUOLO DA PRESIDENTE DEL SENATO: “FANFANI, FINI, BERTINOTTI, GRASSO, SPADOLINI, CASINI: TUTTE ALTE CARICHE DELLO STATO CHE, NEL CORSO DELLA LORO PRESIDENZA DELLA CAMERA O DEL SENATO, HANNO CONTINUATO A FARE ATTIVITÀ POLITICA SENZA CHE NESSUNO SOLLEVASSE UN MIGNOLO. FINI E GRASSO HANNO ADDIRITTURA FONDATO DUE PARTITI - IO VOGLIO CHE SI RIDUCA LA CONTRAPPOSIZIONE IDEOLOGICA TRA DESTRA E SINISTRA, E CHE SI AVVICINI UNA REALE PACIFICAZIONE. A QUALCUNO DELLA SINISTRA QUESTA COSA NON VA GIÙ…”
Estratto dell’articolo di T.L. per il “Corriere della Sera”
IGNAZIO LA RUSSA CON IL FRATELLO ROMANO
[…] Ignazio La Russa […] «[…] sono rimasto me stesso senza mai rinnegare nulla e senza rinunciare a nulla».
[…] «[…] Fanfani, Fini, Bertinotti, Grasso, Spadolini, Casini: tutte alte cariche dello Stato che, nel corso della loro presidenza della Camera o del Senato, hanno continuato a fare attività politica senza che nessuno sollevasse un mignolo. Fini e Grasso hanno addirittura fondato due partiti, Futuro e libertà e Leu. L’amica che mi ha preceduto alla guida del Senato, Alberti Casellati, ha partecipato a tutte le convention di Forza Italia […] durante il suo mandato. Potrei andare avanti per un bel po’, anche con foto alla mano».
IGNAZIO LA RUSSA ALLA KERMESSE ELETTORALE DEL CENTRODESTRA IN LOMBARDIA
[…] Che cosa risponde a chi le rimprovera scarsa terzietà?
«[…] A differenza di alcuni miei predecessori non sono a capo di un partito e non sto per fondarne uno. Di mia spontanea volontà non ho fatto né faccio interventi a particolare commento dell’operato del governo, dei suoi singoli provvedimenti, della legge di bilancio. Ho le mie idee sui temi di carattere generale, come per esempio la giustizia o l’immigrazione, ma cerco di tenermi a debita distanza dal commentare le scelte specifiche della maggioranza».
È intervenuto sullo stadio di San Siro, smentendo il vincolo annunciato dal sottosegretario Sgarbi.
ignazio la russa e daniela santanche a cortina foto chi
«Ma quella è una vicenda che non riguarda il governo ma il comune di Milano, a cui spetta la decisione finale sullo stadio! Ho parlato da milanese […] Comunque sia, per come sta procedendo la vicenda, glielo posso dare per certo: San Siro non sarà mai abbattuto […]».
A un giornalista che le chiedeva con quale sottopancia presentarla a un evento di FdI, lei ha risposto «Metti quel c... che vuoi».
«Ammetto di avere uno stile, come dire, poco paludato. E ammetto anche che questo stile è tra le cose che non sono cambiate con la presidenza del Senato. Quel giornalista, ma è un’opinione personale, mi ha tampinato in un modo poco elegante […] ha inseguito anche qualche componente della mia famiglia. Detto questo, più che pentito, posso dire di essere dispiaciuto per aver usato quell’espressione».
SERGIO MATTARELLA - IGNAZIO LA RUSSA - LORENZO FONTANA
Avrà uno stile più sobrio?
«[…] io accetto critiche sul mio operato, sulle mie idee, pure su come presiedo l’Aula, anche se su questo nessuno ha mai messo in dubbio la mia imparzialità. Non accetto alcun tipo di critica, invece, su dove vado. E non mi arrendo davanti alle falsità».
L’altro punto?
«Perché su di me il mirino è sempre puntato mentre in passato nessuno sollevava obiezioni? […] penso che la faccenda abbia anche un’altra ragione».
E cioè?
«Io ho un obiettivo vero che […] si riduca la contrapposizione ideologica tra destra e sinistra, e che si avvicini una reale pacificazione […] Evidentemente a qualcuno della sinistra questa cosa non va giù».
[…] Ha risposto a Liliana Segre che non toglierebbe la fiamma dal simbolo di FdI. Conferma?
«Abbiamo tolto il rimando al Movimento sociale e lasciato solo la fiamma. Non c’è una sola ragione per togliere del tutto un simbolo che non ha rimandi al fascismo […]...».
[…] Il 25 aprile dove sarà?
«Tranquilli, celebrerò la Festa della Liberazione dove decido io. […] Non so ancora dove sarò questo 25 aprile ma so dove non sarò, in uno di quei cortei di piazza spesso teatro di contestazioni. E dove se pure andassi, tra le altre cose, qualcuno mi accuserebbe di essere un provocatore».