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È FINITA L’ILLUSIONE DELLA MELONI "DRAGHETTA" – “IL FOGLIO”: “L’EX PREMIER FA UNO DEI SUOI DISCORSI MIGLIORI, FORSE IL MIGLIORE DI SEMPRE, MA MELONI TACE. A PALAZZO CHIGI È STATO PIÙ RICEVUTO PINO INSEGNO CHE DRAGHI” – “PER DUE ANNI E MEZZO, SORRIDEVA QUANDO LEGGEVA ‘MELONI SUL SOLCO DI DRAGHI’, PERCHÉ MAI DRAGHI, PRIMA D’ORA, AVEVA MOSTRATO CHE È INCONCILIABILE CON MELONI. NON SI PUÒ NEPPURE SCRIVERE, FINO IN FONDO, CHE ADESSO TRA DI LORO C’È IL GRANDE FREDDO. NON SI SONO ALLONTANATI, LA VERITÀ È CHE NON SONO MAI STATI VICINI…”
Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “il Foglio”
L’altro gettito che aumenta è quello dei suoi fantasmi. Dice Meloni, in un video propaganda, che in Italia è aumentato il gettito fiscale ma, in Europa, cresce chi non la pensa come lei.
Torna un Draghi strepitoso, purissimo, e rivolgendosi agli stati, al governo Meloni, spiega che bisogna abbattere le barriere interne”, e “agire come un unico stato”. Di chiarissimo c’è che Meloni non può più essere chiamata “draghetta” e che Draghi è il suo “non mi somiglia per niente”.
Per Draghi, e gli capita di dirlo, a Meloni servirebbe più europeismo, ritiene che sia pericoloso fare i funamboli, camminare, come fa Meloni, sulla corda America-Europa. A Chigi tengono la sua relazione sulla competitività come feltrino fermaporta, mentre i suoi consigli vengono presi in esame come i volantini “si svuotano cantine”.
Meloni sta perdendo l’Europa a Parigi, Tajani, lo perde per strada, in Aula, alla Camera, dove amoreggia, sempre per la Rai, visto da tutti, con Elly Schlein. Ma Meloni sta perdendo anche, e per sempre, l’occasione di dire “Draghi è nostro, italiano”.
L’ex premier fa uno dei suoi discorsi migliori, c’è chi si spinge a dichiarare: il migliore di sempre […] ma Meloni tace. I parlamentari di FdI, alla Camera, non dicono nulla, anzi, al dire il vero, neppure si vedono
[…] A Palazzo Chigi è stato più ricevuto Pino Insegno che Draghi. In due anni e mezzo una sola visita, di cortesia, dopo che Draghi ha presentato il rapporto sulla competitività, e non si può escludere che stasera, Meloni, tramite i suoi straordinari Fred Buscaglione, provi a far passare la linea “informazione pulita”, spiegarci con Draghi “si messaggia sempre”, che con Draghi gioca a burraco, e che ha preparato il karaoke per cantare insieme a lui la hit di Lucio Corsi, “Volevo essere una dura”.
MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI
Si è saputo che Meloni, a Parigi, con Macron, Starmer, nella foto che passerà alla storia come lo scatto, “io quei nun ce vojo stà”, lo abbia evocato, […] quando ha citato, a sua difesa, di fronte a Macron, “conclusioni di importanti personalità europee”, quelle personalità che hanno sferzato l’Europa. Si prende il Draghi che le piace, quello che le canta alla Ue, quello che le fa tenere insieme il diavolo americano Vance e l’acqua Santa(chè), ma dimentica il Draghi che viaggiava con Macron e Scholz a Kyiv, il Draghi che non è mai stato antitedesco, antifrancese.
LA FACCIA DI GIORGIA MELONI AL TAVOLO DEL VERTICE EUROPEO PER L UCRAINA
Venerdì, sul Financial Times, c’era un editoriale dell’ex premier sulla concorrenza interna, sugli errori dell’Europa, e quello, ovviamente, dicono che piacesse tantissimo a Meloni perché dimostra ancora che l’Europa è marcia e che, lo spiegavano i migliori dei suoi, “non appena si parlerà di dazi contro l’America, noi solleveremo il tema del dumping interno, dell’Irlanda che fa concorrenza sleale delle big tech”.
Giuseppe Conte, che è ultimamente più ammirato della cantante Clara, si può permettere di scherzare, rispondere a chi gli chiede: “Presidente, ha sentito Draghi? Cosa ne pensa del suo discorso, dice che bisogna fare qualcosa” e Conte, che sembra quasi se la sia preparata, “è arrivato il genio!”. Ma lei, Meloni, non può fare spirito come Conte. Adesso ce l’avrebbe anche con Francesco Giavazzi […], l’amico geniale di Draghi, l’economista che, sul Corriere, ha osato, sommessamente, criticare alcune misure sull’energia, ricordarle, ma il Pnrr che fine ha fatto?.
Dietro l’editoriale ci avrebbe visto niente meno che lo spostamento delle banche, del Corriere, “attenti alle pagine economiche”. Anche l’intervista di Marina Berlusconi, nell’armadio fantasmi, sarebbe addirittura opera di un cartello di intellettuali, che l’avrebbero preparata a rispondere al Foglio, una specie di laboratorio composto da Walter Siti e dall’ad di Fininvest, Danilo Pellegrino.
Per due anni e mezzo Meloni sorrideva quando leggeva “Meloni sul solco di Draghi” , perché mai Draghi, prima d’ora, aveva parlato così tanto, mostrato che è inconciliabile con Meloni. Non si può neppure scrivere, fino in fondo, che adesso tra di loro c’è il grande freddo. Non si sono allontanati, la verità è che non sono mai stati vicini e che è solo finito l’inganno […]
mario draghi e giorgia meloni a palazzo chigi
VERTICE A PARIGI - GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON
giorgia meloni emmanuel macron vertice europeo sull ucraina foto lapresse
mario draghi e giorgia meloni a palazzo chigi
MARIO DRAGHI - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI
mario draghi e giorgia meloni a palazzo chigi