“IL MAR NERO NON È NERO, MA DI UN AZZURRO BELLISSIMO” – IL MITOLOGICO POST DI SILVIO BERLUSCONI DALLA RUSSIA, DOVE È OSPITE DELL'AMICO PUTIN: “HO SCOPERTO UN’ALTRA DIFFUSA BUGIA” – L’IRONIA DEI COMMENTATORI SOCIAL: “E IL MAR ROSSO NON È COMUNISTA. HO SCOPERTO CHE SI DICE ‘BERE UN BICCHIER D’ACQUA’ MA IN REALTÀ…” – DAL PRIMO INCONTRO AL FAMOSO "LETTONE DI PUTIN": LA STORIA DELL'AMICIZIA TRA LO ZAR E IL BANANA (FOTOGALLERY)
1 – BERLUSCONI SCHERZA SU TWITTER: MAR NERO È AZZURRO. IRONIA SUI SOCIAL
Il leader di Fi, che si trova in Russia per festeggiare il compleanno di Putin, ha postato su Twitter una foto ironica che lo ritrae mentre da un giardino indica in lontananza l'azzurro del Mar Nero. Il tweet ha scatenato moltissimi commenti e risposte sui social
"Ho scoperto un'altra diffusa 'bugia': il Mar Nero non è nero ma di un azzurro intenso bellissimo ...#marnero". Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che si trova in Russia per festeggiare il compleanno di Vladimir Putin, ha postato su Twitter una foto che lo ritrae mentre da un giardino indica in lontananza l'azzurro del Mar Nero.
Il tweet, dal contenuto evidentemente ironico, ha scatenato moltissimi commenti e risposte sui social. Tra chi prende sul serio le parole del leader politico e chi scherza a sua volta, citando Lucio Battisti o ironizzando su altre "fake news".
“E il Mar Rosso non è comunista”
putin a cena con la famiglia berlusconi nel 2014
“E il Mar Rosso non è comunista”, commenta sarcasticamente Lo Scimmioh. “Non mi dica che il mar Morto è solo addormentato”, aggiunge Rcomix. Gioca con un’altra “fake news” AmoMenoUmani: “Ho scoperto che si dice ‘bere un bicchiere d'acqua’, ma in realtà il bicchiere è fatto di vetro e se ne beve il contenuto”.
"Omaggio a Lucio Battisti", scherza invece l’account del Movimento MirtArturo, che ricorda “La canzone del sole”, il brano del cantante e compositore pubblicato nel 1971, che cita appunto il “mare nero”.
2 – LA STORIA DELL'AMICIZIA TRA BERLUSCONI E PUTIN
Riccardo Amati per www.lettera43.it
prodi putin berlusconi e solana nel 2003
Come coppia è sempre stata parecchio strana: l’estroverso miliardario gaudente e il freddo ex operativo del Kgb sembrano avere in comune solo un macismo e il fatto di esser partiti entrambi come outsider, in politica.
l'abbraccio di putin e berlusconia novo ogaryovo
Oggi, poi, non potrebbero essere in situazioni più diverse. Vladimir Putin è alle prese con il calo del consenso interno, con l’isolamento diplomatico e con le ultime rivelazioni sui misfatti dei suoi servizi segreti. Ma ha riportato il suo Paese al ruolo di grande potenza, e ne resta lo zar. Silvio Berlusconi invece è soprattutto un ex. In cerca di un rilancio che appare poco probabile, vista anche l’età.
il copripiumino donato da berlusconi a putin nel 2017
BERLUSCONI SCARICA FORZA ITALIA PER VOLARE DA PUTIN
Però l’amicizia è di quelle vere. Va al di là di ogni interesse reale o presunto. Non è mai stata intaccata dalle disgrazie politiche e giudiziarie dell’uno né dalla pessima stampa che ha l’altro.
il cavallo nano donato da berlusconi a putin nel 2005
Quindi, non se ne abbia a male Mariastella Gelmini se Berlusconi pianta in asso lei e la sua convention milanese per volare a Sochi e festeggiare come si deve il 66esimo compleanno dell’Amico Vladimiro. Tra l’altro, di Matteo Salvini - convitato di pietra della tre giorni azzurra - è obiettivamente più interessante parlarne col presidente della Russia che con gli imprenditori e gli economisti di Forza Italia e dintorni. Ammesso che i due abbiano voglia di parlarne.
Grazie anche al rapporto stretto con Putin, Silvio Berlusconi resta molto popolare nel Paese più grande del mondo. Dopo le ultime elezioni politiche italiane, i titoli dei giornali russi erano sulla «vittoria della coalizione di Berlusconi». Che il vero vincitore fosse Salvini insieme al Movimento 5 stelle, lo si è spiegato poco, e capito malvolentieri. Una percezione che i media condividevano con la élite al potere. Il fatto è che il Cremlino di amici non ne ha molti e quasi mai può permettersi il lusso di sceglierseli.
Lega e pentastellati sono amici perché vogliono il rafforzamento dei legami con Mosca e il ritiro delle sanzioni dell’Ue. Come Berlusconi. Sovranismo ed euroscetteicismo hanno un effetto dirompente che è tatticamente utile per la diplomazia russa nell’attuale confronto con l’Occidente. Ma che può creare problemi di affidabilità sul lungo termine.
Berlusconi non ne ha mai creati. Ha aiutato Putin quando - sembra incredibile ma 15 anni fa era così - cercava di integrare la Russia nel sistema occidentale. E lo ha difeso quando è tornata la Guerra fredda.
VLADIMIR E SILVIO, UN'AMICIZIA NATA A SOCHI
L’amicizia tra i due è iniziata proprio a Sochi, dove l’allora capo del governo italiano fu invitato nell’aprile 2002 e propose a Putin la costituzione del Consiglio Nato-Russia. Si trattava di controbilanciare l’espansione ad Est dell’Alleanza atlantica. Mosca, con qualche ragione, iniziava a considerare quell’allargamento irriguardoso e pericoloso per la sua sicurezza.
berlusconi e putin in crimea nel 2015
Al presidente russo l’dea del Consiglio piacque, George W. Bush diede il via libera. E in maggio ci fu il summit di Pratica di Mare. «La cosa di cui sono più fiero tra tutte quelle che ho fatto nella vita», ha poi ripetuto negli anni Berlusconi. Se quel vertice segnò l’apice delle relazioni tra la Russia post-sovietica e l’Occidente, il nostro si rese protagonista anche quando le relazioni raggiunsero il punto più basso: non più premier, nel 2014 giustificò l’annessione della Crimea, si oppose alle sanzioni contro la Russia e criticò la politica estera americana e Ue presente e passata.
berlusconi e putin a krasnaya polyana
Poi ci andò in, Crimea. Per incontrare Putin mettendo in imbarazzo il governo italiano e facendo infuriare quello di Kiev. Si era alla vigilia dell’intervento militare russo in Siria. Che era «la cosa giusta da fare», secondo Berlusconi. I motivi dell’ammirazione reciproca tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, per come la mettono loro, lasciano perplessi: «Vladimir è gentilissimo, sempre rispettoso degli altri.
berlusconi putin george w.bush
Un uomo dalla sensibilità delicata», ha detto Berlusconi in un’intervista. Non proprio in linea con l’idea che uno si fa ripercorrendo la biografia del leader russo. «Un’ eccezione tra i politici europei», dice Putin a chi gli chiede dell’amico italiano. «Non vive solo per vincere le elezioni, ha una visione strategica a largo raggio». Un ritratto in cui è difficile riconoscere l’astuto imprenditore “sceso” in politica anche per proteggere gli interessi delle sue aziende.
BERLUSCONI PUTIN VILLA CERTOSA
Interessi: nei memoranda dei diplomatici americani pubblicati da Wikileaks si legge che Berlusconi agiva da «portavoce» degli interessi del Cremlino, in cambio di vantaggi affaristici da cui ricavava «personalmente e lautamente» profitti. Lui ha sempre detto che Putin non gli ha mai chiesto un favore, ne gliene ha mai fatti.
A Washington ci si era molto preoccupati per gli accordi dell’Eni con la Gazprom per il gasdotto South Stream, che doveva portare il gas naturale russo in Europa senza passare dal’Ucraina, Paese problematico, per Mosca. Il progetto, definitivamente defunto nel 2014, per 10 anni è stato al centro delle relazioni energetiche tra Italia e Russia. In parallelo, si trattava l’entrata del colosso energetico moscovita sul nostro mercato degli idrocarburi.
La trattativa costò il posto all’amministratore delegato dell’Eni Vittorio Mincato, che secondo quanto poi riferito dall’ex responsabile Eni in Russia Mario Reali al settimanale di Rai 3 Report, non accettò di farsi imporre la dispendiosa mediazione dell’imprenditore Bruno Mentasti, considerato vicino a Berlusconi.
Dopo la nomina di Paolo Scaroni e Roberto Poli ai suoi vertici, il gruppo petrolifero italiano fece un bel regalo alla Gazprom: nell’aprile 2007, in una strana asta senza altri partecipanti, comprò i migliori asset del gruppo Yukos che era stato del dissidente Mikhail Khodorkovsky per rivenderli quasi subito all'industria petrolifera di Stato russa. «Una farsa e uno sporco affare», commentò il Financial Times.
Certamente un’operazione utile al Cremlino, impegnato a rimetter le mani sulle risorse naturali. Una corte arbitrale internazionale nel 2014 ha giudicato illegale e politicamente motivato l’esproprio della Yukos.
PUTIN, I REGALI DEL CAV
Rispetto ai miliardi di quegli affari petroliferi, il valore dei regali che si scambiano Putin e Berlusconi quando si incontrano fa sorridere. Trapunte personalizzate, letti a baldacchino, una volta persino un cavallo nano. Per i suoi compleanni, Putin a volte riceve - non da Berlusconi- regali macabri e certo non sollecitati. Il 7 ottobre di due anni fa, missili Kalibr lanciati da due corvette russe della flotta del Mar Caspio colpirono obiettivi a mille chilometri di distanza in Siria, lasciando esterrefatti i generali della Nato che non si aspettavano tanta precisione ed efficienza.
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Auguri (letali) allo zar da parte dei suoi ammiragli? Il 7 ottobre del 2006 un killer uccise con quattro colpi di pistola la giornalista Anna Politkovskaya, fiera oppositrice di Putin. I mandanti, mai identificati, volevano fargli un regalo di compleanno? Chiederselo è lecito. Tra i suoi amici o aspiranti tali, il capo del Cremlino annovera anche personaggi inquietanti che non si è scelto. Al contrario di come ha fatto col suo amico italiano.
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