gaza marco minniti

“IL MONDO ORA PUÒ ANDARE IN PEZZI” - L’EX MINISTRO DELL’INTERNO MARCO MINNITI: “POTREBBE ESSERCI UN ULTERIORE SCONVOLGIMENTO DEGLI EQUILIBRI GEOPOLITICI GLOBALI PERCHÉ LA GUERRA IN ISRAELE SI INNESTA SULLE DUE GRANDI CRISI DEL NOSTRO TEMPO: LA CRISI DELL’IDEA DI AUTOSUFFICIENZA DELLE NAZIONI E QUELLA DEGLI STRUMENTI DEL MULTILATERALISMO - DOBBIAMO IMPARARE A CONVIVERE CON UN MONDO NON PIÙ BIPOLARE, NON PIÙ UNIPOLARE, MA A-POLARE - MAI COME ADESSO LA SFIDA DI PUTIN ALLE DEMOCRAZIE È IN GRADO DI..."

Estratto dell’articolo di Carlo Bonini per “La Repubblica”

 

marco minniti a villa taverna per la festa dell indipendenza usa

Marco Minniti ne è convinto. «Ci troviamo in una condizione che non ha precedenti. Simile a quella che, nel Novecento, portò ai due conflitti mondiali. Per giunta con una drammatica variante: la disponibilità di arsenali nucleari. E questo, mentre infuriano due guerre. In Ucraina, nel cuore dell’Europa. E in Israele […]».

 

[…] «[…] Israele ha scoperto la propria vulnerabilità e questa scoperta ha prodotto una rottura sentimentale collettiva. Perché si è dimostrato possibile l’impensabile. E cioè che la fragilità di un sistema politico, quella che Israele ha dimostrato negli ultimi 10 mesi, sia in grado di travolgere un intero sistema Paese costruito sulla consapevolezza della propria intangibilità e sicurezza. Da questo punto di vista, il colpo inferto da Hamas è stato terribile. Ed è un colpo che non ha nulla a che vedere con la prospettiva della costruzione dello Stato palestinese. Ma, in ossequio alla dottrina della sua guida politica, l’Iran, ha a che vedere con l’annientamento dello Stato di Israele. […]».

BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON GAZA

 

Perché ritiene che la guerra in Israele possa diventare il detonatore di un ulteriore sconvolgimento degli equilibri geopolitici globali?

«Perché si innesta sulle due grandi crisi del nostro tempo. La crisi dell’idea di autosufficienza delle nazioni e quella degli strumenti del multilateralismo. Per la quale è sufficiente guardare alle assenze che hanno segnato l’ultima assemblea delle Nazioni Unite e alla paralisi imposta al Consiglio di sicurezza dal costante ricorso al diritto di veto durante la crisi del grano prodotta dalla guerra in Ucraina. E per la cui soluzione è stata necessaria la mediazione della Turchia».

minniti marco

 

E quindi, come se ne esce?

«Mai come adesso il mondo può andare in pezzi. […] Dobbiamo imparare a convivere con un mondo non più bipolare, non più unipolare, ma a-polare. Mai come adesso l’Europa è sfidata a fare un salto di qualità. […] è […] urgente che l’Europa affermi una visione autonoma nei confronti del Mediterraneo e del Vicino Oriente. […] mai come adesso la sfida di Putin alle democrazie è in grado di beneficiare di ogni forma di destabilizzazione».

 

feriti all ospedale al alhi di gaza

[…] «[…] penso al 2024 come un anno decisivo. Perché gli Stati Uniti con il voto per la Casa Bianca dovranno pronunciarsi sulla sirena isolazionista che Trump e il trumpismo rappresentano. E perché il 2024 sarà l’anno delle elezioni europee. Che saranno decisive perché porteranno sulle spalle il peso di un’epoca storica. Perché il loro esito determinerà o meno un’idea di Europa positiva.

 

Che abbia in cima all’agenda la fine del principio di unanimità e dunque l’emancipazione dal potere di veto e la non più rinviabile necessità di avere una politica estera e una difesa comuni. Dopo l’invasione dell’Ucraina, la difesa comune sembrava cosa fatta. Sono passati 18 mesi ed è tutto fermo. Esattamente come è fermo il dossier africano. Con la conseguenza che l’Algeria ha espresso solidarietà ad Hamas, che lo stesso ha fatto la Tunisia e il presidente dell’Unione africana».

 

vladimir putin con kim jong un 7

Torniamo ad Israele e al tema di questi giorni e di queste ore. La risposta militare.

«Siamo nati nel Paese di Machiavelli e dunque abbiamo il diritto di dire che il fine non giustifica i mezzi. Che i mezzi vanno adeguati al fine. E se il fine della deterrenza militare è quello di non ritrovarsi isolati, il diritto di Israele di rispondere militarmente non può e non deve trasformarsi in vendetta sulla popolazione palestinese. Più la crisi è acuta, più è necessaria una capacità di ascolto reciproco. Afghanistan, Iraq e Libia dovrebbero averci insegnato che non hanno futuro iniziative militari intraprese senza immaginare il dopo. […]».

marco minniti

 

[…] «[…] più la strada si fa complicata, più è necessario liberarsi dalla propaganda e dalle semplificazioni. […] la ripresa di attentati di matrice jihadista nel nostro continente è figlia di una errata integrazione. Dovremo cominciare a dirci una volta per tutte che al cuore della sicurezza nazionale c’è la buona integrazione». […]

 

IL VIAGGIO DI BIDEN PER RAGGIUNGERE KIEVVERTICE NATO DI VILNIUS - SUNAK, ERDOGAN, BIDEN, MELONI, STOLTENBERG E ZELENSKY joe biden - volodymir zelensky le armi e la guerra israele hamas - vignetta by osho

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...