spinelli di maio

“IL PD APPOGGI UN GOVERNO A GUIDA DI MAIO”- PRESSING DELLA SINISTRA UE (SOTTO LA REGIA DI BARBARA SPINELLI) SUI DEM MA ORFINI CHIUDE: "L’ESECUTIVO CON M5S SAREBBE LA FINE DEL PD. CONSIDERO IL TENTATIVO DI OBBLIGARE IL PD A FARE UNA SCELTA CONTRONATURA, UNA SORTA DI STALKING"

BARBARA SPINELLI

Da www.ilmessaggero.it

 

Pressing dall'Europa sul Pd affinché appoggi un governo M5S. Alla vigilia della direzione dem, qualcosa si muove a Bruxelles per agevolare la strada di Luigi Di Maio verso palazzo Chigi. E soprattutto ostacolare un esecutivo a trazione Lega. A quanto apprende l'Adnkronos, domani verrà lanciato un appello in Europa finalizzato a raccogliere adesioni di parlamentari di diversi gruppi e nazionalità.

 

Ci starebbe lavorando, a quanto si apprende, il vicepresidente del Verdi, il francese Pascal Durand. Ma la 'regià dell'iniziativa vedrebbe in prima linea anche Barbara Spinelli, nel gruppo Gue (Sinistra unitaria europea). Quello dell'europarlamentare italiana é un volto molto noto in Europa: Barbara Spinelli é infatti la figlia di Altiero Spinelli, tra i padri fondatori dell'Unione europea.

 

Potrebbero convergere e appoggiare l'iniziativa, stando ai rumors, non solo esponenti dei Verdi e di Gue, ma anche Socialisti e europarlamentari del gruppo Alde. Obiettivo é riuscire a raccogliere un numero elevato di adesioni -anche alla luce del voto che ha visto eleggere il grillino Fabio Massimo Castaldo alla vicepresidenza del Parlamento Europeo- per fare pressione sul Pd e indurlo a riflettere sulla possibilità di un governo a guida M5S.

 

di maio casalino

 

ORFINI

Da www.repubblica.it

 

Lunedì è il giorno della direzione Pd, che arriva a porre un argine al dibattito, spesso caotico, sul futuro del partito dopo la sberla delle elezioni politiche, con i dem sotto il 20%, il M5s nettamente primo partito del Paese e il Centrodestra prima coalizione con Salvini al comando. Renzi si è dimesso ma dettando, anche nel momento del passo indietro, una linea da tenere alle consultazioni ("no a qualsiasi intesa di governo con estremisti e populisti") su cui si è discusso tanto soprattutto sui giornali. Con Orlando ad accusare i renziani di aver spinto sul tema delle alleanze impossibili per non dover commentare il fallimento elettorale.

 

Ed l'altra anima della minoranza dem, Michele Emiliano, a spingere invece per un avvicinamento ai pentastellati. E c'è chi, come Sergio Chiamparino, chiede che a guidare questo delicato passaggio sia un organismo collegiale e che sulle alleanze si esprima la base. Mentre la direzione si presenta, dunque, come il primo autentico e concreto passaggio per lo scioglimento di tanti nodi politici.

 

Di Maio Mattarella

Alla vigilia dell'appuntamento, il presidente del Pd, Matteo Orfini, interviene a In mezz'ora in più, su Raitre. Ed entra subito nel tema delle alleanze e della responsabilità che molti attribuiscono al suo partito per la formazione di un nuovo governo. "Qualora sostenessimo un governo del M5S, in varie forme, sarebbe la fine del Pd - mette in chiaro Orfini -. Considero il tentativo di obbligare il Pd a fare la scelta contronatura, una sorta di stalking".

 

Come aveva detto Renzi, anche per Orfini il Pd deve stare all'opposizione: "Il voto parla chiaro. Non si può immaginare che il Pd vada al governo. Noi abbiamo perso, non si aiuta la nascita di un governo in questi casi. Non esiste in natura un accordo tra Pd e M5s. La questione del governo sarà oggetto principale della direzione di domani. Noi abbiamo sempre provato in questi anni a creare lavoro: abbiamo sempre pensato che il lavoro non potesse essere sostituito dal reddito di cittadinanza. Certo se alcuni operai, come quelli di Pomigliano, non ci sentono vicini è un problema per il partito".

 

La responsabilità di fare un governo oggi ricade sulle spalle di chi le elezioni le ha vinte. In fondo, rileva Orfini, "il governo c'è già: M5s e Lega hanno votato quasi sempre insieme nella scorsa legislatura. Unioni civili, ius soli, dimissioni in bianco e reddito di inclusione non l'hanno votato né Lega né M5s: ci sono cinque anni, ahimé di storia sovrapponibile. E Lega e M5S sono sovrapponibili più di qualunque altra forza che è stata in Parlamento e che si è candidata alle elezioni".

 

ORFINI

E sull'ipotesi che la saldatura M5s-Lega non si compia, lasciando il campo a un "governo del presidente" con tutti dentro? "Vedremo - dice Orfini -, è uno scenario totalmente diverso. Non mi sembra ci sia la disponibilità delle principali forze. Non dettiamo la linea al presidente della Repubblica, siamo rispettosi del ruolo di tutti ma abbiamo un mandato dei nostri elettori che avremo il dovere di rispettare".

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...