LANDINI FA UN SOL “BOCCONI” DI ICHINO - IL SINDACALISTA E IL GIUSLAVORISTA SI CONFRONTANO SULL’ARTICOLO 18 IN UN CONVEGNO ALLA BOCCONI E GLI STUDENTI APPLAUDONO LANDINI: “CON IL JOBS ACT, GLI IMPRENDITORI TORNANO A FARE I PADRONI”
1 - GLI STUDENTI DELLA BOCCONI APPLAUDONO LANDINI
Da “la Repubblica” - Applausi per Landini dai bocconiani. Il leader della Fiom ha partecipato ieri alla Bocconi un dibattito con il giuslavorista Pietro Ichino ed è stato apprezzato dagli studenti nella sua difesa dell’articolo 18. Applausi anche quando, di fronte a Ichino che si lamentava per la sedia difettosa, il sindacalista ha detto: «Tolto l’articolo 18 non se ne costruiscono più come una volta».
2 - ART.18: DUELLO LANDINI-ICHINO IN BOCCONI SU APARTHEID LAVORO
(ANSA) - L'articolo 18 torna sulla scena. Ne hanno discusso Maurizio Landini e Pietro Ichino all'Università Bocconi di Milano in un'aula piena con alcune centinaia di studenti moderati dal professor Stefano Liebman. Il sindacalista ed il giuslavorista si sono, come prevedibile, confrontati sull'articolo 18, modificato dal Jobs Act, in modo tale che, secondo il giuslavorista, si è "ridotto il tasso di apartheid che c'è tra lavoratori tutelati e non".
Un punto di vista avversato da Landini, secondo il quale "l'apartheid si è esteso a tutti, si sono cancellati diritti e gli imprenditori, con la nuova legge, hanno la possibilità di tornare ad essere padroni". Il dibattito è stato anche corredato da alcune note di colore come la sedia difettosa che Ichino chiede di poter sostituire e che secondo Landini è il risultato del fatto che "tolto l'articolo 18 non se ne costruiscono più come una volta", scatenando un applauso tra i giovani bocconiani.
landini a milano al corteo contro il vertice ue
Ichino ha sottolineato come "nato negli anni '70, l'articolo 18 ha creato una situazione di 'job property'" come se il posto di lavoro fosse di proprietà del lavoratore, ingessando in questo modo il mercato del lavoro in quanto "chi ha il posto fisso non è motivato a cambiare lavoro". Pronta la replica di Landini, secondo il quale "anche con l'articolo 18 si può licenziare e si possono fare le ristrutturazioni".
Il sindacalista ha ricordato però come "prima dello Statuto dei lavoratori furono licenziati in Italia oltre 547mila lavoratori per discriminazione tra il 1948 ed il 1963". Dunque, a suo avviso, "lo Statuto dei lavoratori è una legge che stabilisce 2 tipi di cittadinanza, quella dei lavoratori che si organizzano in sindacato e quella di ogni singolo lavoratore in quanto cittadino.
Oggi, invece, l'articolo 18 non c'è più per i nuovi assunti e quando rimane resta, come si dice dalle mie parti, fino a mezzogiorno, in quanto chi cambia lavoro o per motivi di cambio di ragione sociale dell'azienda diventa un nuovo assunto e perde il diritto". Durante il dibattito Landini ha affermato che "oggi non si discute mai di come deve essere l'azienda e di quali prodotti deve fare".
"Recentemente - ha aggiunto - ho assistito a incontri con i sindacati, le aziende ed i rappresentanti del Governo tedeschi sul tema di come produrre e vendere in Germania un milione di auto elettriche entro il 2020, vorrei poter partecipare ad incontri di questo tipo anche in Italia ma finora non è mai successo".