E IN FRANCIA EUTANA-SIA – ASSOLTO IL MEDICO ACCUSATO DI AVERE PROVOCATO LA MORTE DI 7 PAZIENTI TERMINALI - ORA HOLLANDE ACCELERERA' LA LEGGE SULLA "DOLCE MORTE" CHE PROMETTE DA TEMPO?
Mauro Zanon per "Libero Quotidiano"
È stato radiato dall’albo dei medici e ha rischiato l’ergastolo. Ma 11 giorni fa la pubblica accusa si è limitata a chiedere cinque anni di reclusione con la condizionale. E ieri, dopo un lungo dibattito, al quale hanno partecipato anche esponenti politici di spicco come l’ex ministro della Salute nonché fondatore di Médecins sans frontières Bernard Kouchner, è stato dichiarato «non colpevole».
Ha vinto lui, Nicolas Bonnemaison, il medico del pronto soccorso dell’Ospedale di Bayonne, nel sud-ovest della Francia, accusato di aver provocato la morte di sette pazienti in fase terminale, attraverso la somministrazione di farmaci letali (il Norcuron, un medicinale a base di curaro che causa paralisi respiratoria).
La Corte d’Assise di Pau, capoluogo dei Pirenei Atlantici, ha prosciolto da tutte le imputazioni colui che ha volontariamente avvelenato i suoi pazienti, ammettendo di averlo fatto «per porre fine alle loro sofferenze» e «per la loro dignità». Alla lettura della sentenza si è levato un lungo e unanime applauso, in molti si sono abbracciati, mentre Bonnemaison, emozionato, ha ringraziato i giudici facendo un leggero cenno col capo, prima di stringere la mano, abbozzando un sorriso, al suo avvocato, Benoît Ducos-Ader. All’uscita dall’aula, seguito da un’orda di giornalisti e di sostenitori, ha lasciato i primi commenti alla sua difesa.
«È una sentenza importantissima perché giunge in contemporanea con l’affaire Lambert, e perché obbligherà i politici ad agire più rapidamente», ha dichiarato Ducos-Ader, facendo leva sul caso del 39enne tetraplegico Vincent Lambert in stato di minima coscienza, per lanciare un chiaro appello al presidente Hollande che da tempo promette una riforma legislativa che consenta la «dolce morte».
Attualmente in Francia vige la legge Leonetti, che vieta l’«accanimento teurapetico», ma pur non autorizzando l’eutanasia, permette in «casi eccezionali», di «agonie prolungate e dolori incontrollabili», che i trattamenti vengano sospesi, dietro esplicita richiesta dei familiari.
Nel dicembre 2012 il rapporto sul fine vita consegnato a Hollande dal presidente onorario del Comitato di bioetica, Didier Sicard, metteva in guardia contro «l’utopia di risolvere con una legge la grande complessità delle situazioni di fine vita», specificando solo che se una persona chiede esplicitamente l’interruzione dei trattamenti, sarebbe «crudele “lasciar morire” o “lasciar vivere” senza dare la possibilità di un gesto compiuto da un medico che acceleri il sopraggiungere della morte».
MATERIALE DOLCE MORTE EUTANASIA
Ma Hollande, ora, sembra intenzionato ad approfittare dei due casi, Bonnemaison e Lambert, e dell’acceso dibattito che ne sta scaturendo, per presentare entro il 2014 il ventilato progetto di legge sull’introduzione dell’eutanasia su richiesta del paziente, oltre che della famiglia e dei medici curanti. Al testo legislativo starebbero già lavorando lo stesso Jean Leonetti, deputato dell’Ump e promotore della legge sul fine vita del 2005 che porta il suo nome, nonché il deputato del Partito socialista, Alain Claeys.
Quest’ultimo, intervistato ieri da Le Figaro, ha dichiarato che l’affaire Bonnemaison ha messo sotto i riflettori «la realtà difficile delle urgenze in Francia», così come «l’assenza di mezzi» per accompagnare i malati terminali. «Il dottor Bonnemaison non era un assassino», ha sentenziato Claeys. A fargli eco il portavoce del governo, Stéphane Le Foll, che ha salutato con entusiasmo la decisione della Corte d’Assise di Pau, sostenendo la necessità di «apportare dei miglioramenti alla legge Leonetti con il più ampio consenso possibile».
Ora però l’attenzione dell’esecutivo è rivolta alla vicenda di Vincent Lambert, dopo che il Consiglio di Stato, due giorni fa, si è pronunciato a favore dell’interruzione delle cure. La Corte europea, accogliendo l’appello con procedura d’urgenza dei genitori, ha accordato la sospensione della sentenza dei giudici francesi. Ma l’ennesimo feuilleton giudiziario è solo all’inizio.