BOLLO DI SAPONE - SICILIA COME LA GRECIA: IL BOLLO AUTO NON LO PAGA NESSUNO: I TRIBUTI DOVUTI E NON PAGATI TRA L’ANNO 2000 E IL 2012 AMMONTANO A OLTRE UN MILIARDO! LA SICILIA HA DEBITI PER QUASI 8 MILIARDI…

Fausto Carioti per “Libero quotidiano”

 

Un miliardo, duecentosettantaquattro milioni, centocinquantamila e duecentoventi euro. Che «depurati da sgravi vari, sospensioni e contribuenti deceduti, si riducono a euro 762.262.850». Ovvero 150 euro esatti per ogni siciliano, neonati inclusi. Tu chiamale, se vuoi, evasioni. Innocenti evasioni, dato che le possibilità di essere acciuffati dagli incaricati di Riscossione Sicilia sono bassissime.

CROCETTACROCETTA

 

Quel miliardo e passa, cifra iperbolica, è l’ammontare dei tributi dovuti dai siciliani per il possesso dei loro veicoli e non pagati tra l’anno 2000 e il 2012. Nello stesso periodo, per lo stesso tributo, nella stessa regione, sono state infatti «riscosse somme solo per 169.512.013 euro». Meno del 12% del totale. Numeri e ammissioni che appaiono per la prima volta negli atti della giunta siciliana, grazie alla relazione che accompagna il disegno di legge sulla regionalizzazione della tassa automobilistica.

ROSARIO CROCETTA ROSARIO CROCETTA

 

Provvedimento con cui Alessandro Baccei, assessore per l’Economia di Rosario Crocetta, spera di invertire la rotta a partire dal prossimo anno. In attesa di vedere se la medicina funziona almeno un po’, la diagnosi conferma la estrema originalità della gestione finanziaria della Regione, che a fronte di un debito destinato a raggiungere i 7,9 miliardi a fine 2015 (ma negli angoli bui delle contabilità locali potrebbero nascondersi orrende sorprese), a spese sanitarie pari a 9,2 miliardi l’anno (il 46% delle uscite regionali) e alla incapacità di riscuotere persino un tributo “facile” come quello sull’auto, con sprezzo del ridicolo mette in conto al Servizio sanitario anche quel particolare intervento di chirurgia estetica noto come «sbiancamento anale» (uno dei motivi per cui nei giorni scorsi la procura di Palermo ha fatto arrestare il primario Matteo Tutino, medico personale di Crocetta).

 

ALESSANDRO BACCEIALESSANDRO BACCEI

È una buona metafora, questa storia del bollo auto in Sicilia, per spiegare l’incapacità (o l’assenza o la connivenza) delle istituzioni nell’isola. In teoria, evaderlo è impossibile: accanto alla targa di ogni veicolo appaiono il codice fiscale di chi lo possiede e il suo indirizzo di residenza. Ma ci vuole la volontà di andarlo a cercare. E poi in Sicilia tutto sembra fatto apposta per aiutare chi non paga, inclusi i tempi del contenzioso: gli accertamenti per i bolli auto evasi nel 2009 sono stati notificati nel 2012 e iscritti a ruolo solo nel 2015.

 

È lo stesso Baccei, tecnico di scuola Ernst & Young, messo alle costole di Crocetta da Graziano Delrio, a trovare imbarazzante il confronto con le altre regioni. Col Veneto, ad esempio: il numero di veicoli è simile, anzi in Sicilia ce ne sono di più (4,2 milioni contro 3,9), eppure il gettito che il Veneto ricava dal bollo auto è più che doppio rispetto a quello della Sicilia: 696 milioni di euro contro 345,8 milioni.

 

BOLLO AUTOBOLLO AUTO

Detta altrimenti, se la riscossione del tributo avvenisse con la stessa efficacia con cui è svolta in Veneto, a palazzo d’Orleans, sede della giunta di Crocetta, incasserebbero oltre 300 milioni in più ogni anno e non ci sarebbe stato bisogno di elemosinare una cifra identica presso il governo centrale, come avvenuto nei giorni scorsi.

 

Con grande scandalo dei leghisti, che chiedevano a Matteo Renzi di dare quei soldi proprio al Veneto, colpito dalla tromba d’aria (da conservare, a proposito, le parole di Giovanni Ardizzone, presidente dell’assemblea siciliana e membro dell’Ucd: «I senatori leghisti pensassero al Veneto, regione in cima alla classifica per evasione fiscale»). Normale, così, che il gettito ricavato in media dal bollo auto di ogni veicolo siciliano (mettendo nel conto anche quelli che non pagano, secondo la regola di Trilussa) sia pari ad appena 81 euro e risulti essere il più basso d’Italia.

BOLLO AUTO BOLLO AUTO

 

Il Veneto ne fa 179, il Piemonte 127, la Lombardia 120, l’Emilia-Romagna 134, il Lazio 136 e la Campania 96. Il confronto con la Campania, che certo non è un modello di efficienza fiscale, è umiliante anche dal punto di vista dei costi: per la gestione delle tasse automobilistiche la Sicilia spende ogni anno 8,5 milioni di euro, mentre la Campania, scrivono i tecnici della giunta, «con un parco veicoli più numeroso, con procedure di aggiudicazione a terzi del servizio, ha costi pari a euro 3.850.000».

 

Adesso Crocetta e il suo assessore promettono di cambiare tutto. Claudio Melchiorre, esperto di economia siciliana e decano del movimento dei consumatori, è tra quelli che non ci credono: «Le famiglie siciliane vivono con meno di diecimila euro l’anno e non hanno alternative per spostarsi. La Regione chiede soldi che nessuno potrà pagare».

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…