AUTORETE SPAGNOLA – IN SPAGNA MEDIASET CACCIA UN CONDUTTORE ANTI-BAVAGLIO E SI SCATENA IL BOICOTTAGGIO – LA NUOVA LEGGE METTE A RISCHIO LA PRIVACY SU INTERNET
Leonardo Vilei per il “Fatto Quotidiano”
Troppo Podemos, troppe critiche al governo e la denuncia di una legge che riduce la libertà di manifestare. Sono questi i “peccati” di Jesús Cintora, il giornalista di Mediaset Spagna rimosso da Las mañanas de Cuatro, il programma del mattino leader di ascolti proprio da quando c’era lui. I dirigenti del biscione iberico hanno deciso di liquidarlo con eccesso di zelo nei confronti della ley mordaza, la legge bavaglio appena approvata dal governo Rajoy e finita nel mirino anche di Amnesty International.
Gli spagnoli insorgono e in rete è scattato il boicottaggio delle reti berlusconiane. Durante il fine settimana #boicotaMediaset ha raccolto 110.000 tweet, che si sommano agli oltre 500.000 contro la telebasura, la tv spazzatura, mentre andava in onda la finale del Grande Fratello Vip sulla rete ammiraglia Telecinco. “Ogni volta che qualcuno guarda la telebasura un classico muore” lo slogan di questa campagna che brucia simbolicamente i libri di Cervantes o Calderón.
Ci voleva un italiano, Paolo Vasile, amministratore delegato di Mediaset Spagna, per darsi una tale zappa sui piedi e fare felice il governo di turno. “Un giornalista deve informare e non formare”, recita il comunicato emesso dopo il licenziamento di Cintora. Celebri erano state le sue litigate con deputati del Partito Popolare, in merito agli innumerevoli scandali di corruzione. Rafael Hernando, portavoce del Pp, lo aveva accusato di seminare odio. “Per colpa di giornalisti come lei la gente pensa che siamo tutti corrotti e miserabili”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato lo scoop sul ministro degli esteri Margallo, che il giorno degli attentati a Tunisi, con diversi spagnoli coinvolti, se la spassava in una corrida a Valencia. La Cuatro, canale acquistato da Mediaset nel 2010, aveva mantenuto il suo approccio irriverente che ne aveva sancito il successo. Diversi dirigenti popolari avevano già accusato la rete dell’ascesa di Podemos, con Pablo Iglesias ospite fisso del talk show. Il governo perciò, dopo la batosta alle elezioni in Andalusia e i sondaggi che lo danno a picco, ha deciso di imputare i suoi problemi a chi lo critica. Lo sanno bene gli attivisti dei movimenti sociali, che grazie alla legge bavaglio potranno essere multati in caso di “riunione sediziosa” su twitter. Basta condividere l’hashtag e si viene automaticamente denunciati.