renzi draghi berlusconi

IL TERZO INCOMODO – DRAGHI DIVIDE RENZI E BERLUSCONI. IL DUCETTO LO ATTACCA. IL CAV LO DIFENDE – MATTEO VUOLE “PROCESSARE” IL PRESIDENTE DELLA BCE SULLE BANCHE VENETE ED IL MONTEPASCHI – PER SILVIO “E’ L’UOMO CHE HA SALVATO L’EURO” 

 

 

C.Vol. per il Corriere della Sera

 

draghi renzi

Scrive: «Sulla gestione degli organismi di vigilanza le cose non hanno funzionato come avrebbero potuto e dovuto» e questo perché «Banca d' Italia e Consob non hanno garantito un sistema di controlli efficiente». E aggiunge: «Anziché continuare a usare Banca Etruria come comodo alibi per azzerare ogni critica sarebbe interessante capire cosa è successo nella vigilanza sugli istituti veneti e non solo». Ma comunque «il tempo ci darà ragione».

 

inchino padoan1

Sulla questione banche e vigilanza, il segretario Pd Matteo Renzi non ci sta a fare la parte del cattivo e, in una lettera al quotidiano La Stampa , sottolinea «il giudizio politico negativo» sull' operato di Consob e Banca d' Italia per i loro «controlli non efficienti», ma ribadisce anche «il clima di piena collaborazione istituzionale con Banca d' Italia» anche dopo il commissariamento di Banca Etruria che, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe dietro allo scontro con il governatore Ignazio Visco.

 

DRAGHI RENZI

 «Nessuna freddezza» tra il suo governo e Palazzo Koch scrive Renzi e chiama in causa il suo ministro dell' Economia: «Come potrà agevolmente confermare il ministro Pier Carlo Padoan: nessun problema istituzionale». Però poi attacca: «Sarebbe interessante capire cosa è accaduto nella vigilanza sugli istituti veneti e non solo, anziché continuare a evocare la vicenda Banca Etruria usandola come comodo alibi per azzerare ogni critica». E poi affonda: «Se in questi anni le autorità della vigilanza avessero passato il proprio tempo leggendo meglio i documenti dei loro colleghi, probabilmente il mondo del credito e della finanza oggi starebbe meglio».

 

BERLUSCONI DRAGHI

Sembra rispondergli a distanza Silvio Berlusconi che, in un' intervista al Quotidiano Nazionale, parla di «un tentativo di usare la questione banche a scopi elettorali, da diverse parti». Ma «non è così che si dovrebbe trattare un tema tanto delicato». E biasima il «gettare la colpa in modo indiscriminato sul sistema bancario, o su Bankitalia, o sulla Consob: non soltanto è sbagliato, ma non serve a capire chi sono i veri responsabili, né a punirli».

 

Non solo: «Coinvolgere l' ex governatore Mario Draghi è davvero da irresponsabili: è l' uomo che con le sue politiche ha contribuito a stabilizzare l' economia italiana e probabilmente ha salvato l' euro in questi anni». Non serve, dice Berlusconi, «mettere sotto processo il sistema bancario perché alcuni singoli banchieri hanno operato male o hanno truffato i clienti, a maggior ragione questo vale nei confronti della Banca d' Italia». Io credo, sottolinea l' ex premier, «che la responsabilità sia sempre personale: se qualcuno ha commesso degli errori, li si esamini, senza incolpare i vertici in modo generico».

VISCO DRAGHI

 

Intanto, il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta da vicepresidente della Commissione d' inchiesta sulle banche chiede al presidente Pierferdinando Casini di allargare l' indagine anche alla crisi dello spread del 2011. E di acquisire documentazione e audizioni delle parti anche per Mps e le altre 4 banche, tra cui Etruria.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...