INDISCRETO! DRAGHI SVELA A TABACCI PERCHÉ È FINITO IL SUO GOVERNO – “ERA IL MOMENTO BUONO PER STACCARE LA SPINA. A OTTOBRE LA FINANZIARIA SAREBBE STATA UN DISASTRO ZEPPO DI MARKETTE PER RACCATTARE VOTI CHE NON AVREI MAI ACCETTATO; A OTTOBRE NON AVREI POTUTO DIMETTERMI: SAREBBE STATA UNA PARALISI PER L’ITALIA FINIRE IN ESERCIZIO PROVVISORIO” - LA SUA MASSIMA INSOFFERENZA (EUFEMISMO) NEI RIGUARDI DI GIUSEPPE CONTE: LO TROVAVA FASULLO, DAL CIUFFO LACCATO IN GIÙ, CON LE SUE SUPERCAZZOLE IN MODALITÀ AZZECCAGARBUGLI - DRAGHI E TABACCI SMENTISCONO SECCAMENTE IL DAGOREPORT: TOTALMENTE INFONDATO
NOTA - DRAGHI E TABACCI SMENTISCONO SECCAMENTE IL DAGOREPORT: E' TOTALMENTE INFONDATO
DAGOREPORT
In coda all’ultimo consiglio dei ministri, Draghi si è intrattenuto a chiacchierare con il suo vecchio amico Tabacci, colloquio che fa luce definitiva sulla fine del governo. Mariopio ha confidato, intanto, la massima insofferenza (eufemismo) nei riguardi di Giuseppe Conte: non gli parlava perché non sopportava le sue supercazzole in modalità azzeccagarbugli foggiano.
Lo trovava fasullo, dal ciuffo laccato in giù. Sentimento condiviso in toto nella famigerata telefonata da Beppe Grillo, poi rivelata per vanagloria dall’Elevato ai grillini e allo stesso Conte e spifferata dal sociologo sociopatico Domenico De Masi a “Un giorno da pecora”.
“Meglio staccare la spina, subito”, ha confessato Draghi a Tabacci, spiegando il suo tono di aperta sfida al Senato ai 5Stelle, abbarbicati sul rigetto dell’inceneritore capitolino infilato dal governo nel decreto Aiuti – ostacolo che poteva rimosso facilmente sfilandolo dal decreto legge, infilando poi il termovalorizzatore in un emendamento.
Ma il premier è stato irremovibile dando poi il là alle mosse sfasciacarrozze di Salvini e Berlusconi che hanno chiesto di tenere fuori Conte e i suoi grullini e un Draghi-bis con tanto di traboccante rimpasto (fuori Lamorgese e Speranza).
“Era il momento buono per staccare la spina”, ha continuato nel suo ragionamento Draghi. “A ottobre la Finanziaria sarebbe stata un disastro zeppo di markette per raccattare voti; cosa che non avrei mai potuto accettare; a ottobre, non avrei potuto dimettermi: sarebbe stata una paralisi per l’Italia finire in esercizio provvisorio”.
Rifilata al centrodestra di Salvini-Meloni-Berlusconi, secondo i sondaggi probabile vincitore della tenzone elettorale, la Finanziaria, mega-rogna da sbrigare con gli anti-sovranisti di Bruxelles, ora il principale obiettivo che è rimasto sul groppone di Draghi, oltre al viaggio all’Onu, sarà quello di raggiungere un accordo con gli alleati europei sul “price-cap” del gas: è certo che porterà a un calo del prezzo e sollievo per l’economia.
GIUSEPPE CONTE E LA DEPOSIZIONE DI DRAGHI - BY EDOARDO BARALDI
L’ultima velenosa zampata dell’ex Bce è stata la conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato il dl Aiuti bis quando, messo su il solito ghigno sprezzante, ha sibilato: “Tanti auguri di buone vacanze a chi non ha la campagna elettorale e poi veramente i migliori auguri che si verifichino tutti i desideri e i sogni di coloro che hanno la campagna elettorale”. Un “Lavoratori, tiè!”, di sordiana memoria...
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