INGROIA UN BOCCONE AMARO - LE INTERCETTAZIONI DI CIANCIABALLE CIANCIMINO (“IN PROCURA FACCIO QUELLO CHE M… VOGLIO. NEGLI UFFICI DI INGROIA TU DIGITI UN NOME, E GLI PUOI FARE VITA, MORTE E MIRACOLI”) SONO NOTE DA UN ANNO, EPPURE SOLO ORA IL CSM APRE UN FASCICOLO SUL MAGISTRATO DI PALERMO - NELLE STESSE INTERCETTAZIONI RIDICOLIZZA LA SUA SCORTA, PARAGONANDOLA AD UNA SQUADRA DI CALCETTO…

Giuseppe Lo Bianco per il "Fatto quotidiano"

Le intercettazioni erano note dallo scorso dicembre, pubblicate dal Fatto Quotidiano, eppure il Csm ha deciso ieri di aprire un fascicolo contro il procuratore Antonio Ingroia, oggetto delle "sparate" di Massimo Ciancimino "ripubblicate'' la scorsa settimana da Panorama: "In procura faccio quello che m... voglio". Dopo quasi nove mesi di silenzio, questa volta il Consiglio Superiore della Magistratura non ha perso tempo aprendo un fascicolo, assegnato alla prima commissione, sulla base delle spacconate di Ciancimino jr.

La questione sono le "eventuali irregolarità" commesse dai pm di Palermo, come aveva annunciato il vicepresidente Michele Vietti, anche sotto la spinta delle dichiarazioni scandalizzate di Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato, per il quale il figlio di don Vito è sempre stato un "noto calunniatore", tranne, naturalmente, quando accusa, in una conversazione intercettata, il pm Ingroia. E per questo Gasparri ha chiesto addirittura l'intervento del neo-Guardasigilli Nitto Palma: "Chi sia Ciancimino junior - ha detto - lo avevamo capito da tempo. Che poi fosse anche padrone di alcuni uffici della procura di Palermo è scandaloso".

Spacconate in linea con il carattere del personaggio, capace, nelle stesse intercettazioni, di ridicolizzare la sua scorta, paragonandola ad una squadra di calcetto, e provocando la reazione degli agenti che stanno valutando la presentazione di una querela nei suoi confronti. Su queste dichiarazioni pirotecniche poggia l'ultimo capitolo dell'offensiva contro la procura di Palermo (ed il suo procuratore aggiunto, Ingroia) per la gestione della collaborazione dell' enigmatico figlio di don Vito, precipitato improvvisamente dal ruolo di superstar dell'antimafia a quello di calunniatore a corto di credibilità, ma pur sempre testimone oculare di spezzoni della trattativa tra Stato e mafia.

Nelle conversazioni intercettate un anno fa dai pm di Reggio Calabria, Massimo Ciancimino si prendeva gioco dei magistrati di Palermo, arrivando persino a sostenere, con il suo amico commercialista Girolamo Strangi, di aver avuto accesso al pc personale del procuratore aggiunto Antonio Ingroia: "Mi lasciano nella stanza chiusa - si vantava il super-teste, in quei mesi non ancora in disgrazia - per proteggermi dai giornalisti. Peggio per loro che mi lasciano là... Negli uffici di Ingroia tu digiti un nome, e gli puoi fare vita, morte e miracoli".

Per smentire Ciancimino jr non spende molte parole lo stesso Ingroia, che definisce le sue vanterie "bufale da spacciare negli ambienti mafiosi''; e minimizzano anche i legali del figlio di don Vito: "battute private attraverso cui si viene impiccati, c'è tutto l'interesse a screditarlo per eliminare un testimone scomodo".

Le millanterie consuete (per chi ascolta le sue conversazioni) del figlio di don Vito, che proprio per la sua attitudine di protagonismo spaccone si è messo nei guai fino al punto da ritrovarsi, oggi, detenuto agli arresti domiciliari per detenzione di esplosivo e per calunnia non scuotono la procura di Palermo, nei cui ambienti si sottolinea "l'assoluta infondatezza e strumentalità" delle dichiarazioni fatte da Massimo Ciancimino.

"È del tutto destituita di fondamento - dicono in procura - l'ipotesi secondo cui il figlio di don Vito sarebbe stato lasciato da solo nella stanza del procuratore aggiunto Ingroia e che da lì avrebbe potuto manovrare il computer e accedere a informazioni estremamente riservate. Siamo comunque sereni e non temiamo l'apertura della pratica da parte del Csm". "Siamo tranquilli - dichiara il procuratore Francesco Messineo - io non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale".

 

Antonio Ingroia Massimo CianciminoMAURIZIO GASPARRI Il CSM - Consiglio Superiore della Magistratura

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…