1. TUTTO APPARENTEMENTE SCORRE, MA IN REALTÀ TUTTO È SOSPESO PERCHÉ NESSUNO SA DAVVERO COME ANDRANNO A FINIRE I DUE EVENTI POLITICI PRINCIPALI DEI PROSSIMI SETTE GIORNI: LA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD (LE SCELTE DI RENZI: LASCIA O RADDOPPIA?) E L’APPUNTAMENTO DEL 30 LUGLIO DI BERLUSCONI CON LA CASSAZIONE 2. IL PROGETTO FORZA ITALIA RELOADED È PRONTO. SARÀ UN MOVIMENTO E NON UN PARTITO, CON UNA NOVITÀ A SUO MODO CLAMOROSA: I DIRIGENTI SARANNO SCELTI TRA I FINANZIATORI. CHI PIÙ PAGA O PORTA FINANZIAMENTI AL MOVIMENTO, PIÙ COMANDA. AMORALE DELLA FAVOLA: DALLA CASTA DEI POLITICI SI PASSA ALLA CASTA DEI RICCHI! 3. I GRILLINI DAVVERO PREOCCUPATI PER LO STRARIPAMENTO DEI POTERI DI CASALEGGIO 4. PER IL BRUTTO PASTICCIACCIO ABLYAZOV-SHALABAYEVA IL GOVERNO SI È INDEBOLITO, MA TUTTI I PARTITI PER MOTIVI DIVERSI SONO ANCORA PIÙ DEBOLI E IMPAURITI
DAGOREPORT
Tutto apparentemente scorre, ma in realtà tutto è come sospeso o, se preferite, tutto è come se ribollisse in una estenuante quanto preoccupata attesa. Non per la calura, ma perché nessuno sa davvero come andranno a finire i due eventi politici principali dei prossimi sette giorni: la direzione nazionale del Pd (che dovrà prendere decisioni non facili che si ripercuoteranno sugli equilibri politici e parlamentari e sulle stesse scelte che leader come Renzi Matteo dovranno assumere) e l'appuntamento con la Cassazione cui Berlusconi Silvio si sarebbe volentieri sottratto se solo avesse avuto un appiglio diverso dalle reiterate "ghedinate".
Tutto apparentemente scorre perché Camera e Senato continuano normalmente a lavorare, dando (si fa per dire, ovviamente) il meglio di sé sui decreti del governo. Ma i parlamentari che votano hanno la testa altrove e anche gli stessi scambi di opinione tra di loro, di solito intensi e trasversali, in queste ore sono molto diminuiti, quasi per un senso di pudore, o per non sentirsi dire cose spiacevoli.
Tutto ciò mentre:
1. Il Capo dello Stato, re Giorgio II (al royal baby hanno dato lo stesso nome, ma per motivi di lessico familiare e per far contenta la regina nonna) ripete fino alla noia che non intende sciogliere il Parlamento per nessun motivo e che se proprio qualche forza politica vuole ritirare l'appoggio al governo deve farlo attraverso un voto di sfiducia in Parlamento.
2.
3. Cosa che non accadrà mai perché deputati e senatori di andare a casa in questo periodo di crisi economica nera non ci pensano proprio. E se anche ci fosse un voto di sfiducia, si dimetterebbe prima Re Giorgio II. Cose già sentite e scritte, ma restano quelle: "Non contate su di me, ha detto testualmente il Presidente a chi ha avuto modo di parlarne direttamente, per mettere la firma su un decreto di scioglimento delle Camere".
4. Siamo ben lungi dal mettere la parola fine al caso kazako, nel quale fanno capolino anche i Servizi di sicurezza: il Copasir sta convocando d'urgenza il presidente del Consiglio per chiedergli quale ruolo essi hanno avuto in questa vicenda. E' probabile che, avendo già parlato al Senato, e poi per cercare di raffreddare la vicenda vada a rispondere il sottosegretario delegato ai Servizi, Minniti Marco.
5. Per la vicenda della moglie dell'oligarca/dissidente il governo si è indebolito, ma tutti i partiti per motivi diversi sono ancora più deboli e impauriti, anche di fronte ad una possibile nuova offensiva da parte della magistratura rispetto al dilagare di una sensazione di corruttela che non risparmia nessun settore: più la crisi economica morde, più i comportamenti di caste varie sembrano fuori luogo.
6. Il congresso Pd continua a ruotare intorno ai modi per dire di no a Renzi Matteo, il quale o scende a patti con i pezzi di partito che più lo convincono o se ne deve andare, altrimenti i tempi si allungano e rischia l'incidente di percorso. Se poi i suoi gli consigliano addirittura le vie legali per convocare il congresso del partito, vuol dire che siamo proprio alla frutta.
7. Il progetto Forza Italia reloaded è pronto. Sarà un movimento e non un partito, con una novità a suo modo clamorosa anche se le premesse c'erano tutte: dalla periferia al centro i dirigenti saranno scelti tra i finanziatori. Chi più paga o porta finanziamenti nelle casse del movimento, più comanda.
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Si sostiene che, di fatto, anche negli Stati Uniti è così: in realtà si sta cambiando in maniera surrettizia il sistema democratico perché se l'antipolitica fa abolire non solo gli eccessi del finanziamento pubblico ai partiti ma il finanziamento stesso, il risultato non potrà che essere che dalla (mai abbastanza deprecata) casta dei politici si passa semplicemente alla casta dei ricchi, ai politici scelti per censo o perché sanno catalizzare finanziamenti.
9. I grillini invece vedono con molta preoccupazione lo straripamento dei poteri di Casaleggio Roberto, al quale Grillo Beppe, nella previsione di una sua lunga tournèe internazionale, vuole lasciare delega esclusiva sul movimento. Entrambi, per nascondere le difficoltà italiane, si stanno buttando sull'estero in previsione delle elezioni europee dell'anno prossimo: vogliono selezionare una manciata di fedelissimi da mandare in Europa con il mandato preciso, se non proprio contrattuale, di raccordarsi con tutte le forze antieuropeiste del continente, a cominciare da Alba dorata, il movimento nato in Grecia. Tale disegno, aggiunto ai problemi normali dei grillini in Parlamento, sta creando ancora maggiori malumori, tensioni e insofferenze.
Anche per questo tutti i gruppi parlamentari in autunno sono a rischio di frammentazione, dal Pd, al Pdl ai grillini e a Scelta Civica. Oggi l'unico collante trasversale è l'attesa per i due eventi di fine stagione (cassazione e congresso Pd) e, ovviamente, la voglia di andare al mare.







