piero marrazzo

“SONO SEMPRE STATO SOLO LA PARTE OFFESA”- L’EX GOVERNATORE PIERO MARRAZZO A “RADIO 2” PARLA DEL LIBRO IN CUI HA RACCONTATO LA SUA VICENDA PERSONALE: “SONO STATO COLTO IN UNA STANZA IN COMPAGNIA DI UNA SEXY WORKER TRANS DA TRE CARABINIERI INFEDELI CHE AVEVANO FATTO UN FILMATO E TENTAVANO UN RICATTO. LORO SONO STATI CONDANNATI NEI 3 GRADI DI GIUDIZIO, PERÒ RESTAVA IL 'CASO MARRAZZO'. POI SI SONO GENERATE UNA SERIE DI FAKE NEWS: CHE ERO STATO ARRESTATO MENTRE NON SONO MAI STATO INDAGATO E PROCESSATO, CHE ERO DISTRUTTO DA SOSTANZE DI OGNI TIPO, CHE ERO PERSINO LEGATO A MORTI SOSPETTE…”

PIERO MARRAZZO

(ANSA) "Nel 'Caso Marrazzo sono sempre stato solo parte offesa. Sono testimone del fatto che ci si può rialzare e che la società dovrebbe spingere per questo". Lo dice Piero Marrazzo, ospite a Rai Radio2, a '5 in condotta' condotto da Serena Bortone e Francesco Cundari.

 

 In questi giorni in libreria con Storia senza eroi, il giornalista e conduttore, già presidente della Regione Lazio, ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a raccontare nel libro la sua vicenda personale: "Questo libro l'ha voluto Chiara Valerio e le mie figlie che mi hanno detto 'prima, e dopo ciò che è accaduto nel 2009, tu, e noi, siamo delle persone'.

 

giulia e piero marrazzo

E l'ha voluto anche una psicanalista che mi ha seguito, perché diceva 'lei è caduto e si è rialzato, ma pensi ad esempio alle ragazze vittime di revenge porn', persone che questa società mette davanti a una porta chiusa e la vita finisce lì. Io sono testimone del fatto che ci si può rialzare e che la società dovrebbe spingere per questo", ha detto Marrazzo.

 

"Io ero stato colto in una stanza in compagnia di una sexy worker donna transessuale da tre carabinieri infedeli che avevano fatto un filmato e tentavano un ricatto", ha ricordato, "e che sono stati condannati nei 3 gradi di giudizio, però restava il 'Caso Marrazzo'. Si sono generate una serie di fake news: che ero stato arrestato mentre non sono mai stato indagato e processato, che ero distrutto da sostanze di ogni tipo, che ero persino legato a morti sospette. Io ho voluto dire 'ora vi parlo di quello che penso sia giusto e dove ho sbagliato e per cosa mi rammarico'.

 

piero marrazzo con il padre joe

Mettere per iscritto l'errore, il tradimento e il fatto di averlo nascosto è stato liberatorio". "Nella mia famiglia c'era un metodo del silenzio per quanto riguarda i sentimenti e l'intimità", ha proseguito, "e solo dopo la mia caduta ho capito perché era così radicato in noi. Però quello è il mio errore: non ho preparato la mia famiglia a quello tsunami mediatico. Da un lato c'era la dicotomia che nel pubblico andavo dritto come un fuso, ma non basta. Perché quello che mi era accaduto avevo il dovere di andarlo subito a riferire alle autorità. Io mi sono dimesso perché le dimissioni sono quell'atto che devi compiere. Più che per l'uomo delle istituzioni, ho taciuto per la mia vita privata.

Piero Marrazzo nella sua casa

 

Un collega mi ha detto 'Sai che potevi chiamare il capo scorta?' Sono convinto che i carabinieri siano andati al di là, commettendo un reato filmandomi. A quel punto è entrato in un circuito e a qualcuno può aver fatto venire l'acquolina in bocca. Noi abbiamo sicuramente pagato un prezzo: l'isolamento".

 

"Se mi sono perdonato? Per mia moglie e le mie figlie e quello che hanno dovuto sopportare no. Loro invece mi hanno perdonato", ha concluso Marrazzo. "Per me è importante parlarne qui in Rai, in quella che è la mia famiglia anche se ne sono uscito. Quindici anni fa non l'avrei mai pensato. È un passaggio che mi rasserena. La caduta mi ha dato la possibilità, che credo sia un dono, di uscire da quel maledetto brutto errore, radicato nella famiglia di mia madre, di non parlare".

piero marrazzopiero marrazzo foto di bacco (1)piero marrazzo - storia senza eroi

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...