bush rubio carson trump

VOGLIO LA CASA BIANCA - REPUBBLICANI IN TILT: JEB BUSH UMILIATO DA MARCO RUBIO, IN NETTA ASCESA INSIEME A TED CRUZ. I DUE FAVORITI DAI SONDAGGI, TRUMP E CARSON, FANNO UNA PESSIMA FIGURA. MA I VERI SCONFITTI, PER GLI ELETTORI CONSERVATORI, SONO I GIORNALISTI CHE HANNO FATTO LE DOMANDE

1. DIBATTITO REPUBBLICANI: I 2 SCONFITTI? I FAVORITI CARSON E TRUMP  - POCO INCISIVI E CONFUSI SUI TEMI ECONOMICI

Da www.america24.com

marco rubio bastona jeb bushmarco rubio bastona jeb bush

 

Sono due gli elementi netti emersi dal terzo dibattito tra i candidati alle primarie del partito repubblicano. Da una parte la sconfitta dei due favoriti Donald Trump e Ben Carson, che nelle due ore di sfida da Boulder, Colorado, andate in onda sulla rete finanziaria Cnbc sono apparsi sotto tono. Dall'altra il timore per Hillary Clinton, che ha spinto i dieci principali politici repubblicani in corsa per la Casa Bianca ad attaccare quella che potrebbe diventare una candidata impossibile da fermare.

 

jeb bush marco rubiojeb bush marco rubio

Ad aprire la serie di attacchi è il giovane senatore della Florida Marco Rubio sostenendo che Hillary è una bugiarda protetta dai media. Media che per il politico sono la cassa di risonanza o meglio un Super Pac per il partito democratico. Ai suoi attacchi ha fatto subito seguito l'ex amministratore delegato di HP, Carly Fiorina, che si definisce il "peggior incubo di Hillary Clinton", nonché la sola altra donna candidata a queste presidenziali del 2016.

 

A sorprendere in modo negativo, come dicevamo, sono Trump e Carson, che fino a ieri sera sono stati le due locomotive del partito repubblicano visto che guidavano i sondaggi. L'ex medico, che di recente ha superato il magnate del real estete nel gradimento dell'elettorato, è apparso troppo pacato rispetto agli altri due dibattiti. Questo anche nel momento in cui avrebbe potuto affondare il colpo finale nei confronti di Trump, che per tutta la prima ora del dibattito (e dopo un avvio in polemica con i moderatori, "è un attacco non una domanda") è stato assente e poco incisivo.

il panel di cnbcil panel di cnbc

 

E allora chi è emerso? Di certo non è il caso di Jeb Bush che oltre a una scaramuccia con Rubio - il quale lo ha gelato, "non facciamo un dibattito per fare attacchi personali ma per parlare di quello che volgiamo fare" - ha per la terza volta perso l'occasione di farsi notare. Bush infatti ha cercato di attaccare Rubio per la sua assenza prolungata dal Senato. E Rubio ha risposto: "Fa cos" perché questo è l'unico modo in cui può recuperare dei voti", ha detto il senatore che come Bush proviene dalla Florida.

 

il panel di  cnbcil panel di cnbc

Come fa notare il Wall Street Journal il dibattito di ieri sera ha lasciato il terreno solo incertezza. Tutti gli osservatori infatti si attendevano l'arrivo di un candidato forte o la conferma di Carson o di Trump. E invece il panorama sembra per la prima volta poco definito. L'ex governatore dell'Ohio, John Kasich, oltre a citare la parola Ohio decine di volte ha cercato di fare la parte del saggio e del candidato più realista davanti alla creatività - soprattutto sulle tematiche economiche e finanziarie - degli altri candidati.

 

dopo il dibattitodopo il dibattito

I senatori Rand Paul e Ted Cruz hanno passato più tempo a lamentarsi con i moderatori di Cnbc che a cercare di dare delle spiegazioni sensate agli americani. Tuttavia proprio i due politici insieme al governatore del New Jersey, Chris Christie, sono riusciti a strappare una timida promozione da parte dei media americani.

 

Ma come scrive il New York Times, il vincitore è forse ancora una volta Trump, che grazie alla sua insistenza è riuscito a far diminuire la durata del dibattito a due ore. Segno ancora più marcato di come il dibattito sui temi economici e finanziari dei repubblicani sia un capitolo da archiviare che da un certo punto di vista è un bene che sia terminato in fretta.

 

 

 

2. USA 2016:SFIDA FRA REPUBBLICANI,MA TUTTI CONTRO HILLARY

 (ANSA) - Tutti contro Hillary Clinton. Perche' ora ai candidati repubblicani alle presidenziali americane del 2016 l'ex first lady fa davvero paura, consapevoli che la sua corsa verso la Casa Bianca rischia di essere incontrastata. "E' una bugiarda che viene protetta dai media", attacca il giovane senatore della Florida, Marco Rubio durante il terzo dibattito tv dei repubblicani, in diretta sulla rete finanziaria Cnbc e dedicato prevalentemente alle questioni economiche.

 

donald trump ben carsondonald trump ben carson

Anche l'ex numero uno del gigante hi tech Hp, Carly Fiorina, si scaglia contro la Clinton, con cui condivide lo stesso obiettivo: diventare la prima presidente donna degli Stati Uniti "Io sono il peggiore incubo di Hillary", incalza la ex manager, definendo ''ipocrite'' le politiche avanzate da Clinton sulle donne. Hillary li ascolta da casa, e non puo' che sorridere. Commenta l'evento in diretta su Twitter, non nascondendo la sua soddisfazione per quella che considera la pochezza dei suoi avversari. E il dibattito a cui assiste le sembra la conferma di questo, a chiusura del suo mese di ottobre "perfetto".

 

Sul palco della University of Colorado non hanno brillato ne' il 're del mattone' Donald Trump ne' l'ex chirurgo Ben Carson, che si giocano in questa fase il ruolo da frontrunner nello schieramento dei repubblicani. Ma che di fonte alle domande specifiche dei giornalisti sui principali temi di economia e finanza mostrano i loro limiti su tali argomenti. Numeri alla mano e calcoli fatti per l'occasione sulle singole proposte dei candidati mettono in difficolta' i protagonisti sul palco, inclini a smarcarsi dal pressing dei moderatori.

dibattito tra candidati repubblicani su cnbcdibattito tra candidati repubblicani su cnbc

 

E non ne ha certamente approfittato Jeb Bush, che ancora una volta sembra aver perso una grande occasione per risalire la china e guadagnare una posizione da protagonista. Non sfruttando quella che dovrebbe essere una sua maggiore competenza in materia di ricette economiche, avendo governato un grande stato come la Florida. Decisamente meglio ha fatto il suo ex delfino Marco Rubio, a cui l'establishment del partito guarda con sempre maggiore attenzione, considerandolo come la possibile alternativa a Jeb.

 

chris christiechris christie

La stessa valutazione che starebbero compiendo i principali finanziatori e grandi donatori della campagna elettorale repubblicana. Rubio non ha avuto alcun riguardo per il suo ex 'maestro', replicando con durezza alla richiesta di dimissioni da senatore: "O partecipi ai voti in Congresso o lasci", ha detto Bush. Ma Rubio gli ha risposto a tono non cadendo nella provocazione.

 

carly fiorina tra ben carson e ted cruzcarly fiorina tra ben carson e ted cruz

E se i media Usa a caldo danno la sufficienza anche al beniamino dei Tea Party, Ted Cruz, e al governatore del New Jersey, Chris Christie, insolitamente tranquillo e' apparso il vulcanico ed eccentrico Donald Trump, che mostra qualche segno di nervosismo solo quando il moderatore gli chiede se molte delle sue proposte - dal muro per gli immigrati al confine con il Messico alla sua ricetta sulle tasse - non sembrino prese piu' da un libro dei fumetti che da un programma elettorale: "Non e' una domanda molto carina da porre", perde le staffe il magnate newyorkese.

 

bobby jindalbobby jindal

Poi rilancia una delle sue idee piu' provocatorie: basta alle "gun-free zones" negli spazi pubblici, perche' "sono solo l'obiettivo di squilibrati mentali". Un'affermazione fatta nell'auditorium della universita' del Colorado dove a tutti e' permesso girare con armi.

becky quick di cnbcbecky quick di cnbc

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…