TABLOID SENZA PAROLE (NÉ VIGNETTE) - BORIS JOHNSON: “I MEDIA INGLESI NON PUBBLICANO PERCHÉ HANNO PAURA. NON CADIAMO NEL TRANELLO DEI TERRORISTI. IL MIO EROE? IL SINDACO MUSULMANO DI ROTTERDAM CHE HA DETTO AI POTENZIALI JIHADISTI: “SE NON VI PIACE LA LIBERTÀ, ANDATEVENE”

Intervento di Boris Johnson pubblicato dal “Corriere della Sera” (traduzione di Rita Baldassarre)

 

boris johnsonboris johnson

Nello stringerci accanto agli editori e ai caricaturisti di Charlie Hebdo , noi inglesi non solo ci siamo dimostrati vanitosi, ma oserei dire anche presuntuosi e, temo, semplicemente falsi. Perché non c’è stato nessun organo di stampa in Gran Bretagna che abbia seguito l’esempio della rivista francese e pubblicato le vignette di Maometto. Anzi, nessuna fonte di informazione pubblica di spicco è stata in grado di spiegare ai suoi lettori o spettatori quale fosse il vero motivo di tanto scompiglio.

 

BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON

Sarebbe stato essenziale alla comprensione degli eventi: è stata commessa una carneficina; i giovani sono stati aizzati a compiere atti di disgustosa efferatezza; la Francia, sconvolta e addolorata, piange i suoi morti. Eppure il pubblico inglese non è stato in grado di giudicare cosa abbia potuto offendere i sentimenti dei musulmani. C’era qualcosa di particolarmente offensivo o volgare in quelle vignette? Erano oscene? O era solo la rappresentazione del Profeta? 
 

boris johnson 4boris johnson 4

Raffigurazioni denigratorie di Maometto circolano in occidente dai tempi di Giovanni da Modena, nel secolo XV, ma anche nell’arte islamica esistono immagini del profeta, benché rare. Occorre capire cosa abbia fatto Charlie Hebdo per scatenare una reazione di tale violenza — eppure al centro della storia, qui da noi, troviamo solo un vuoto, una pagina bianca. La stampa britannica è famosa nel mondo per la sfacciataggine e la prontezza nel dire qualunque cosa a chiunque, a smascherare i potenti, additare alla gogna mediatica la vita privata dei cittadini. In questo caso il gigante si è morsicato la lingua. 
 

Ahmed 
Aboutaleb
Ahmed Aboutaleb

Certo, sono state avanzate motivazioni ragionevoli, e ne abbiamo sentite molte negli ultimi giorni. A che pro recare offesa gratuita a una religione o a un gruppo etnico. Oggi la libertà di parola riconosce limiti invalicabili, molti dei quali tutelati dalla legge. Ci sono parole che non è lecito usare, o non in determinati contesti. Ci sono affermazioni che non è consentito fare, se non si vuole incorrere nel rischio di reati. Ma è sorprendente che la stampa britannica sia stata l’unica, in Europa, a non informare sulla natura delle immagini oggetto dello scandalo, e temo che non si tratti solo di una questione di educazione o cortesia, né tantomeno di galateo. Se nessuno ha osato pubblicare le vignette incriminate, il vero motivo è la paura, pura e semplice. 
 

Circa dieci anni fa scoppiò la polemica sulle vignette danesi, e ricordo di aver pensato che mai le avrei pubblicate nello Spectator , di cui ero direttore, e non solo perché le trovavo gratuitamente provocatorie, ma perché non avrei saputo come giustificare la mia decisione alle vedove e agli orfani dei giornalisti, nel caso di attentato alla redazione. Bisogna ammettere questo elemento di paura (molti editori lo hanno fatto candidamente), perché la paura è un veleno che corrode, sfocia nella rabbia, si tinge di sospetto, e nel caso del terrorismo islamista, le reazioni che ne scaturiscono gettano benzina sul fuoco di pregiudizio e divisione. La paura porta all’odio, ed è questo lo scopo dei terroristi. Vogliono vedere marce e manifestazioni anti musulmane; rappresaglie e contrattacchi; vogliono guerra. Sarebbe fatale cadere nel loro tranello. 
 

la  presentazione del nuovo numero di charlie hebdola presentazione del nuovo numero di charlie hebdo

Negli ultimi giorni sono state dette e fatte molte belle cose, alcune tra le parole più coraggiose e tra i gesti più significativi sono venuti da musulmani. Penso al poliziotto musulmano eliminato a sangue freddo. Al commesso musulmano, che nel supermercato kosher ha aiutato a nascondere i clienti.

 

Il mio eroe è stato il sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb, musulmano. «Se non vi piace la libertà», ha detto rivolgendosi ai potenziali jihadisti olandesi, «fate i bagagli e andatevene. Troverete un luogo dove vivere a modo vostro. Chiaritevi le idee e non uccidete giornalisti innocenti. Se non vi piace la libertà, sloggiate». 
 

CHARLIE HEBDO ISLAMCHARLIE HEBDO ISLAM

Questa è la voce dell’Illuminismo, la voce di Voltaire. Sapremo proteggere il nostro Paese contro la teppaglia jihadista. Li terremo sotto controllo, saranno spiati e seguiti, arrestati e sbattuti in galera. Ma se vogliamo portare dalla nostra parte le menti di questi giovani, queste sono le parole, e devono provenire da una voce musulmana. 
 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…