“SONO IN ZONA DI COMBATTIMENTO, MA NON IN DONBASS” – PARLA KEVIN CHIAPPALONE, IL 19ENNE MILITANTE DI CASAPOUND PARTITO PER L’UCRAINA E INDAGATO COME MERCENARIO: “MI ASPETTAVO AZIONI LEGALI, NON DI VEDERE LA MIA FOTO OVUNQUE”. A MARZO SPIEGAVA COSÌ IL SUO ARRUOLAMENTO: “QUANDO PUTIN HA PROMESSO LA DENAZIFICAZIONE MI SONO SENTITO CHIAMARE IN CAUSA” – I GENITORI: “CI CHIEDIAMO COME SIA POSSIBILE CHE L'ITALIA CONSEGNI ARMI ALL'UCRAINA, E POI NOSTRO FIGLIO CHE HA SCELTO DI COMBATTERE LAGGIÙ NON POSSA RIMETTERE PIEDE QUI, SENNÒ FINISCE IN PRIGIONE”
1 - INDAGATO UN FOREIGN FIGHTER ITALIANO "SONO STUPITO, LA MIA FOTO È OVUNQUE"
Estratto dell'articolo di M.L. per “la Repubblica”
Kevin Chiappalone, 19 anni, contattato in territorio ucraino da Repubblica si dice «stupito da tutto questo. Mi aspettavo azioni legali, non di vedere la mia foto ovunque e di trovarmi mille messaggi, i miei genitori mi scrivono di giornalisti che li cercano da tutte le parti. Sto cercando di realizzare ».
Genovese, studente di estrema destra, simpatizzante se non militante di CasaPound, per la Direzione distrettuale antiterrorismo del capoluogo genovese è un foreign fighter, arruolato nella Legione internazionale di difesa territoriale dell'Ucraina, impegnato sul campo contro i russi. E come tale il suo nome è stato iscritto sul registro degli indagati dal pm Marzo Zocco.
KEVIN CHIAPPALONE CON I COLLEGHI MERCENARI
[...] Con ogni probabilità si trova a Kharkiv anche se lui, in una stringatissima conversazione, non rivela sua esatta posizione: «Sono in zona di combattimento, sono dispiegato, ma non sono in Donbass come ho letto in alcuni articoli».
Alla richiesta di altre informazioni taglia corto: «Prima ho bisogno dell'autorizzazione dei miei superiori ». Eppure l'inchiesta di Genova è nata proprio da una sua intervista, pubblicata dal settimanale Panorama a marzo in forma anonima.
KEVIN CHIAPPALONE CON UN CUCCIOLO
Allora sosteneva che «Putin ha promesso di voler denazificare l'Ucraina. Diciamo che in quel momento ci siamo sentiti chiamare in causa». [...]
2 - I GENITORI DI KEVIN: “L’ITALIA MANDA ARMI A KIEV MA ORA PROCESSA NOSTRO FIGLIO”
Marco Lignana per “la Repubblica”
«Noi ci chiediamo come sia possibile che l'Italia consegni armi all'Ucraina, e poi nostro figlio che ha scelto di combattere laggiù non possa rimettere piede qui, sennò finisce in prigione». Tiziana Chiappalone e Filippo Moramarco, genitori del 19enne Kevin, non volevano che il figlio partisse per la guerra: «Ci aveva detto che sarebbe andato a fare del volontariato a Sanremo... quando ormai a cose fatte ci ha raccontato la verità, ci siamo sentiti crollare il mondo addosso».
Adesso che il volto del ragazzo cresciuto con loro nel ponente genovese è comparso su siti e televisioni di tutta Italia, i due sembrano persino dimenticare che al centro di tutto c'è un conflitto, e rivendicano con orgoglio: «Kevin è una brava persona, non sta facendo male a nessuno. Ha le sue idee, certo di destra, ma è andato ad aiutare l'Ucraina, non l'invasore russo.
È dalla parte giusta e qui non è una questione di destra o sinistra, visto che fra ucraini e russi tutto è mischiato, trovi da una parte e dall'altra gente di ogni idea politica».
[...] Insomma per la madre Tiziana, che di mestiere fa la collaboratrice domestica, «è stata una scelta di vita che non condivido ma che rispetto, resterò per sempre sua mamma e di certo non lo abbandono nel momento del bisogno. Quando mettiamo al mondo delle creature cerchiamo di crescerle insegnando loro ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, io sono orgogliosa che mio figlio faccia qualcosa per gli altri. Lui un mercenario? Impossibile, non prenderà un euro, sono le sue idee che lo guidano ». [...]