matteo salvini giorgia meloni raffaele fitto

A CHE GIOCO GIOCA LA LEGA? - L’AFFONDO SUL PNRR DEL CAPOGRUPPO DEL CARROCCIO ALLA CAMERA MOLINARI (“FORSE SAREBBE IL CASO DI VALUTARE DI RINUNCIARE A UNA PARTE DEI FONDI A DEBITO”) E’ UN CALCIONE AL GOVERNO PROPRIO MENTRE IL MINISTRO PER GLI AFFARI EUROPEI RAFFAELE FITTO STA TRATTANDO CON BRUXELLES LA RIMODULAZIONE DEL PIANO, DEI PROGETTI E DEGLI OBIETTIVI, RIMESCOLANDO I MILIARDI DEL PNRR CON GLI ALTRI FONDI EUROPEI A DISPOSIZIONE - IL SOSPETTO DI FRATELLI D’ITALIA E’ CHE, OLTRE AL DANNO D’IMMAGINE CON L’EUROPA, LA LEGA VOGLIA LA TESTA DI FITTO (CHE HA IN MANO LA GESTIONE DEL PNRR) PER SOSTITUIRLO CON UN TECNICO…

Estratto dell’articolo di Federico Capurso Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

RICCARDO MOLINARI MATTEO SALVINI

L'idea di abbandonare una quota dei fondi del Pnrr si fa più concreta, anche se Giorgia Meloni non ne vuole sentir parlare. […] A palazzo Chigi temono che una scelta del genere si possa trasformare, agli occhi del Paese, in una bandiera bianca sventolata dal governo di fronte alla più importante sfida per l'Italia degli ultimi anni. In altre parole, un'implicita ammissione di incapacità, un disastro comunicativo.

 

I leghisti, al contrario, vorrebbero affrontare la discussione senza perdere altro tempo: «Stiamo solo rinviando il problema» […] Il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, in accordo con i vertici del partito, decide di fare un tentativo. Lo dice senza giri di parole: «Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito».

giorgia meloni e raffaele fitto

 

[…] Nelle chat di Fratelli d'Italia l'ordine che arriva da Palazzo Chigi è: «Non rispondete alla Lega, non alimentate polemiche». Ci pensa Meloni a replicare. Solo lei. La premier è obbligata a non mostrare cedimenti, […] In realtà, di dubbi Meloni ne ha molti. Nella sua cerchia più stretta hanno interpretato con un certo «stupore» gli articoli sull'incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l'ex premier Mario Draghi, avvenuto il 20 marzo e non la settimana successiva, come scritto.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI A CUTRO

L'impressione di palazzo Chigi è che Mattarella voglia dare una mano, mostrare all'Europa la coesione delle istituzioni. Le parole di Molinari, invece, per Meloni vanno nella direzione opposta. Non solo perché creano una spaccatura nel governo, con l'irritazione dei ministri di Fratelli d'Italia, ma anche perché le considerano «un messaggio sbagliato», che arriva in un momento particolare, mentre il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto sta trattando con Bruxelles la rimodulazione del piano, dei progetti e degli obiettivi, rimescolando i miliardi del Pnrr con gli altri fondi europei a disposizione.

 

raffaele fitto giorgia meloni

Parole «inopportune», aggiungono, perché non sono accompagnate da controproposte e alternative. Si chiedono quindi, nel partito di Meloni, perché mai Molinari metta in dubbio la fetta di risorse a prestito, se poi gran parte di esse riguardano i ministri della Lega, dal leader Salvini che guida le Infrastrutture al titolare dell'Istruzione Giuseppe Valditara.

La Lega però non vuole mollare. Nel mirino - sospettano gli uomini di Meloni - c'è proprio Fitto, il fedelissimo della premier che ha incassato tutta la gestione del Pnrr e che Salvini - sibilano gli alleati - sostituirebbe volentieri con un tecnico. […]

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA

Fitto, da parte sua, è ancora in attesa che i suoi colleghi, dai ministeri, gli inviino la loro relazione sui progetti del Pnrr rimasti incagliati. Chiede di fare in fretta, perché entro circa un mese deve inviare la proposta di revisione del piano a Bruxelles. Intanto prepara gli emendamenti al decreto per la Governance del Pnrr, da presentare oggi in Senato. Il pacchetto di modifiche governative avrebbe il doppio obiettivo di mettere a posto quei tasselli che servono a scongelare la rata da 19,6 miliardi di euro dell'anno scorso e ad evitare che venga bloccata la prossima tranche di fondi, mancando gli obiettivi fissati dall'Europa per il 30 giugno. […]

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…