PUTINATE - HELSINKI: LO ZAR VLAD PUNTA AD OCCUPARE LE STRATEGICHE ISOLE ALAND. DA LÌ POTREBBE CONTROLLARE TUTTO LO SPAZIO AEREO DELL’EUROPA BALTICA - LA FINLANDIA NON ESCLUDE UN REFERENDUM PER ENTRARE NELLA NATO

Luigi Offeddu per il “Corriere della Sera

 

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Se Vladimir Putin occupa due, due sole delle minuscole Ahvenanmaa, in un soffio controlla tutto lo spazio aereo dell’Europa baltica, un dodicesimo dell’intera Europa continentale. Lo afferma uno dei massimi strateghi-analisti all’Istituto degli affari esteri finlandese. Si chiama Charly Salonius-Pasternak, di remota origine russa: a volte i cognomi hanno enigmatiche risonanze. E tutti, a Helsinki, sanno di che parla Charly: le Ahvenanmaa, nome antico delle attuali Aland, regione autonoma finlandese, 300 isolette indifese e demilitarizzate da un secolo e mezzo, ben dotate di porti naturali e insenature.

 

isole Aland isole Aland

Circa 25 mila abitanti a 50 chilometri dalle coste svedesi e a 70 da quelle finniche. E a 1.141 chilometri dalla Russia, che dominò le Aland prima con gli zar e poi con Stalin: un’oretta di volo, per un caccia Mig. Il ministro degli Esteri finlandese glissa, dice che di certe cose sarebbe meglio non parlare in pubblico, e chiama «una provocazione inopportuna» le parole dell’esperto. Ma il timore che le pervade sembra condiviso da qualcuno più in alto: perché Alexander Stubb, primo ministro di questa stessa Finlandia che non è un Paese associato alla Nato, ha appena dichiarato che «non va escluso» un referendum a breve termine sull’adesione all’Alleanza Atlantica.

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Non l’avevano mai detto, lui o i predecessori: dal dopoguerra, la neutralità della Finlandia fra i due blocchi militari è sempre stata una polizza di assicurazione contro il destino riservato dal Cremlino all’Ungheria di Imre Nagy, o alla Cecoslovacchia di Alexander Dubcek. Ma oggi, evidentemente, in quel Cremlino siede qualcuno che agli scandinavi ricorda proprio quei tempi: non solo per quanto accaduto in Ucraina, ma anche per i caccia e i sommergibili dalle sigle cirilliche che continuano a roteare davanti, sopra e sotto le coste svedesi e finlandesi. 
 

Le Aland hanno avuto finora solo due motivi per far parlare di sé: il fatto che la loro gente parli da secoli svedese perché svedese si considera, etnicamente e storicamente; e il loro quasi-monopolio commerciale dello snus , tabacco ottocentesco condito di acqua, vino, sale e spezie che non si fuma né si fiuta né si mastica, ma si lascia fermentare dietro il labbro superiore. Con l’unica eccezione della Svezia, lo snus è stato bandito dall’Unione Europea per ragioni igienico-sanitarie. Ma è in circolazione e a nessuno scandinavo ha mai regalato le sensazioni che a torto o a ragione sembra regalare Putin: insicurezza, diffidenza, paura. 
 

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Alexander Stubb

Nell’Ottocento, le Aland erano incorporate con la Finlandia nell’impero russo. Già allora, con quei porti naturali e insenature, erano un’area strategica. Con il trattato di Parigi del 1856 vennero «smilitarizzate», cioè la Svezia, la Russia, e la Finlandia si impegnarono a non fortificarle mai. Meno di un secolo dopo, Stalin eresse bunker e nidi di mitragliatrici, oltre a qualche pista di volo, dovunque non ci fosse uno scoglio. E’ rimasto poco. Ma le Aland stanno a un’oretta di Mig dalla piazza Rossa. E questo, anche la Nato lo sa. 

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Imre Nagy

 

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