andrea bacci matteo tiziano renzi

L’AMICO DI RENZI RISCHIA IL CRAC FINANZIARIO – ANDREA BACCI E’ INDAGATO PER AVER SOTTRATTO SOLDI ALLA SUA COAM, CHE ORA SEGNA UN BUCO PATRIMONIALE DI 8,4 MILIONI – L’AZIENDA ATTIVA NEGLI OUTLET CON TIZIANO RENZI COME CONSULENTE – LA PROCURA CHIEDE IL FALLIMENTO – NEI GIORNI SCORSI HANNO SPARATO ALLA SUA MERCEDES ED ALL’AZIENDA

Mario Gerevini per il Corriere della Sera

 

andrea bacci1andrea bacci1

A un passo dal crac. Indagato dalla Procura di Firenze. Preso di mira da criminali che hanno sparato nove proiettili alla sua auto e all' insegna dell' azienda. Sullo sfondo le acrobazie contabili della Coam costruzioni che sta trascinando a fondo anche la controllata Lucchese calcio. Il 22 febbraio il tribunale fallimentare deciderà se ammettere la Coam al concordato preventivo.

 

Il caso Bacci a Firenze è di quelli, come si dice, che scottano. Perché lui, Andrea Bacci, 55 anni, radici a Rignano sull' Arno, non è uno qualsiasi: ha una vecchia e nota amicizia con Matteo Renzi e ha costruito una rete di investimenti e relazioni con imprenditori vicini alla famiglia dell' ex premier, soprattutto nel business degli outlet. Con la Coam al centro.

 

andrea bacciandrea bacci

Per qualche giorno, a febbraio 2016, era in predicato (lui lo confermò) di andare a dirigere Telecom Sparkle, che posa e controlla milioni di chilometri di cavi sottomarini in fibra per il trasporto di dati e voce. Montarono le polemiche e non se ne fece nulla. Lui tre mesi prima, con tre svizzeri e un avvocato di Siracusa, aveva messo in piedi una startup, Teletouch, per realizzare software e apparecchi per le telecomunicazioni. Veloce e vulcanico.

 

auto bacciauto bacci

Il caso Bacci scotta anche perché non si era mai visto a queste latitudini un atto intimidatorio così sfrontato. Cioè gli spari, una settimana fa, alla Mercedes parcheggiata davanti alla Ab Florence di Firenze Scandicci, l' azienda della moglie ma gestita da Bacci. Erano le 10.30 del mattino (poi altri colpi la notte di martedì). A quell' ora 30 auto al minuto transitano nella rotonda a pochi metri. Un azzardo criminale. Chi ha sparato - è un' ipotesi - doveva essere ragionevolmente sicuro che il «messaggio» non arrivasse anonimo. L' inchiesta per ora si sviluppa ad ampio raggio e nel riserbo. Con un posto d' onore alle vicende della Coam (90% Bacci).

 

andrea bacci leccheseandrea bacci lecchese

Dal bilancio 2015, ultimo disponibile, sembra andare tutto bene: 18 milioni di ricavi e un utile anche se risicato. A maggio Bacci scrive di «nuove e concrete possibilità di sviluppo». Invece il castello crolla all' improvviso. A metà novembre la Procura chiede il fallimento e indaga Bacci per ricorso abusivo al credito e distrazione di denaro dalle casse della società. L' imprenditore resiste, tenta la strada del concordato con i creditori; di fatto, però, dichiara l' insolvenza.

andrea bacciandrea bacci

 

Ma non aveva firmato un bilancio cristallino? In realtà, secondo le indagini, le partecipazioni in tre società controllate, tutte in perdita, sarebbero «gonfiate» rispetto al loro vero valore: Lucchese calcio, Samminiatiello (che ha un' area fabbricabile a Montelupo Fiorentino) e Invecta (in società con la Mugello Lavori). La Coam avrebbe anche depauperato il patrimonio bonificando (nel 2012) quasi 2 milioni a favore della Mugello Lavori già in dissesto.

 

E poi il ricorso (anche nel 2016) ad anticipi di fatture con modalità ritenute «fraudolente». Il «buco» patrimoniale al 30 novembre 2016 è di 8,4 milioni. Dalla contabilità emerge che la Coam ha «crediti verso la famiglia Bacci e per acconti corrisposti» pari a 1,3 milioni. L' imprenditore, intanto, si è impegnato con il commissario giudiziale a versare 2 milioni. Per evitare il fallimento (su cui, però, insiste la Procura) e ottenere il concordato. Si vedrà il 22 febbraio.

 

azienda bacciazienda bacci

I cantieri della Coam sono fermi, al Nord come al Sud Italia e 40 dipendenti in mobilità. I fornitori (compresi i subappaltatori) attendono di sapere che ne sarà dei loro soldi. Nel frattempo qualcuno ha sparato colpi di avvertimento. A Firenze, all' amico di Renzi, in pieno giorno e in mezzo al traffico.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…