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A ROTTA DI COLLE – NON C’È SOLO LA BATTAGLIA DEL PREMIERATO PORTATA AVANTI DALLA SORA GIORGIA A IRRITARE MATTARELLA. LA DECISIONE DELLA MELONI DI ANNUNCIARE L’INTESA CON L’ALBANIA SUI MIGRANTI HA COLTO DI SORPRESA IL COLLE – VERDERAMI: “NON È CHIARO SE SI SIA TRATTATO DI UN DIFETTO DI COMUNICAZIONE, DATO CHE IL CAPO DELLO STATO SI TROVAVA ALL’ESTERO, O SE SIA STATA UNA SCELTA DELIBERATA, DETTATA DALLA VOLONTÀ DI EVITARE INTOPPI AL DISEGNO DI GOVERNO. È CERTO CHE IL COLLE NON HA AFFATTO GRADITO. È CALATO IL GELO CON LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO” – L’OPERAZIONE CON TIRANA VA AVANTI DALLA SCORSA PRIMAVERA, DA QUANDO LA DUCETTA INIZIÒ A DISCUTERNE CON EDI RAMA. DA QUEL MOMENTO AL PIANO HANNO LAVORATO ANCHE FARNESINA E VIMINALE...

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

edi rama giorgia meloni 1

La decisione di Giorgia Meloni di annunciare l’intesa con l’Albania sui migranti non ha colto di sorpresa i ministri del governo. Ma il Colle. Questa operazione con Tirana va avanti dalla scorsa primavera, da quando la premier italiana iniziò a discuterne con il primo ministro albanese Edi Rama. Da quel momento al piano — ideato e gestito direttamente da Palazzo Chigi — presero a collaborare in gran riserbo alcuni membri dell’esecutivo.

 

E c’è la prova di quanto affermava ieri Antonio Tajani, e cioè che alla costruzione dell’accordo avevano lavorato anche la Farnesina e il Viminale: l’8 giugno, durante il vertice europeo dei ministri della Giustizia e dell’Interno, Matteo Piantedosi aveva ingaggiato un lungo braccio di ferro con il collega tedesco, ottenendo infine che il Regolamento per i migranti prevedesse la possibilità di eseguire le procedure di frontiera «anche con accordi con Stati terzi».

 

Ecco la chiave che aveva spalancato la porta a Meloni. E il piano con Tirana si stava affinando nei dettagli, quando la premier ha deciso di bruciare i tempi e di ufficializzarlo senza informare gli alleati di governo. È indicativa la photo opportunity dell’altro giorno che ritrae Rama con i suoi ministri, mentre Meloni è attorniata soltanto dai suoi collaboratori. Di qui il nervosismo degli alleati, critici per il fatto che «Giorgia anche stavolta ha voluto ballare da sola».

 

Ma il punto più delicato della vicenda è un altro: Palazzo Chigi non ha provveduto ad informare il Quirinale. Non è chiaro se si sia trattato di un difetto di comunicazione, dato che il capo dello Stato si trovava all’estero, o se sia stata una scelta deliberata, dettata dalla volontà di evitare intoppi al disegno di governo. È certo che il Colle non ha affatto gradito.

ALBANO E ROMANA - MEME BY EMILIANO CARLI

 

Questione di metodo e probabilmente anche di merito: in ogni caso è calato il gelo con la presidente del Consiglio. E chissà se l’irritazione sia dovuta anche al fatto che nei mesi passati Meloni aveva avuto una serie di interlocuzioni con Ursula von der Leyen, che per grandi linee dunque doveva sapere qualcosa dell’iniziativa. Non a caso da Bruxelles non si sono finora levate critiche verso Roma.

 

[…]

 

 Intanto, sotto il profilo legislativo, l’accordo con Tirana dovrà essere accompagnato da una norma primaria per consentire di estendere la giurisdizione italiana su quella porzione di territorio albanese dove verranno situati i centri per i migranti. Un inedito a cui stanno lavorando il Guardasigilli Carlo Nordio e il suo omologo di Albania. Questo vuol dire che il governo dovrà passare inevitabilmente per le Camere. E per il Parlamento dovrà passare anche la copertura economica del progetto, forse con un emendamento alla legge di Stabilità. Tuttavia, informa un autorevole ministro, «ancora non sono state tirate le somme» dei costi di impianto e dei costi di esercizio, che si prevedono «più onerosi di quanto siano stati immaginati».

 

GIORGIA MELONI SERGIO MATTARELLA

Infine c’è l’aspetto politico. In questi giorni Meloni ha avuto gioco facile con l’opposizione. Alla reazione (scomposta) del Pd che mirava all’espulsione di Rama dal Partito socialista europeo, la premier ha risposto con le parole del primo ministro albanese: «Aiutare l’Italia non sarà di sinistra e nemmeno di destra. Forse è semplicemente giusto».

 

Ma il silenzio dei Paesi dell’Unione non è dovuto solo alle imminenti Europee, che consigliano di evitare attriti sull’argomento con gli elettori. L’attesa serve a verificare l’efficacia del progetto italiano: un eventuale flop scaricherebbe i costi politici solo sul governo di Roma.

 

VACANZE RAMANE - MEME BY EMILIANO CARLI

Meloni è consapevole che l’accordo con l’Albania non è «la» soluzione al problema migratorio e che la via più efficace passa attraverso il «piano Mattei» e gli accordi con i Paesi africani. Ma la premier è comunque convinta che il piano stipulato con Tirana possa avere un effetto deterrente, riducendo le partenze verso l’Italia: «Perché chi arriva — spiega un esponente di governo — rischia di non andare in Germania o in Francia ma di finire in Albania». Tutti attendono al varco Meloni, che intanto ha un problema da risolvere con il Quirinale.

L ACCORDO ITALIA - ALBANIA VISTO DA ELLEKAPPADAL TRAMONTO ALL ALBANIA - MEME BY EMILIANO CARLI sergio mattarella e giorgia meloni alla scuola nazionale dell amministrazione 2edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 3edi rama giorgia meloni

 

SERGIO MATTARELLA URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 1edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 2

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