L’AVVISO AI NAVIGATI (E A ELLY SCHLEIN) DI LUIGI ZANDA, EX SENATORE DEM: "IL TEMA È CAPIRE SE IL PD RESTA UN PARTITO POLITICO O LO SI VUOLE TRASFORMARE IN UN MOVIMENTO. LA DIFFERENZA TRA LE DUE FORME È SE LA LINEA POLITICA È IL FRUTTO DEL RAPPORTO DIRETTO TRA LA SEGRETARIA E GLI ELETTORI, O SE SI FORMA ATTRAVERSO IL DIBATTITO INTERNO NEI CIRCOLI, NELLE FEDERAZIONI, IN DIREZIONE - IL PD, SE VUOLE CONSERVARE LA SUA IDENTITÀ, DEVE PRESENTARSI ANCHE COME PARTITO DI GOVERNO…”
Estratto dell'articolo di Carlo Bertini per la Stampa
«Elly Schlein è la mia segretaria e io tifo per il suo successo, ma credo che il nostro rapporto debba essere franco», premette Luigi Zanda, testa pensante dei Democratici, già capogruppo in Senato e politico di lungo corso. Che non risparmia lodi alla «grande forza di cambiamento» incarnata dalla nuova leader, alla «freschezza nell’immagine personale e all’ambizione che in politica è una virtù».
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Non è efficace l’opposizione dura al governo?
«Ci sono vari modi di fare opposizione, il più comodo è dire di no sempre. L’opposizione del Pd deve essere dura, chiara e di sinistra, ma contemporaneamente il Pd, se vuole conservare la sua identità, deve presentarsi anche come partito di governo, proponendo una sua politica per modernizzare e rendere più equa l’Italia».
C’è margine per scalfire il muro della maggioranza?
«La maggioranza ha ampi numeri e un collante di potere, ma l’episodio in aula sul Def ci dice che la Meloni dovrebbe preoccuparsi del deficit vistoso nella direzione dei gruppi, che denuncia poca maturità parlamentare».
E come definirebbe la postura istituzionale di Meloni?
«Mi sembra abbia molto da lavorare. Isolati in Europa non si conta nulla. E non si tiene bloccata da sei mesi l’Eurozona per un capriccio politico della destra italiana, che si rifiuta di sottoscrivere il Mes. Una cosa molto grave».
schlein comizioMEME SUL SERVIZIO DI VOGUE SU ELLY SCHLEIN - MEME BY EMILIANO CARLI
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