ruben carfagna

ALTRO CHE REDDITO DI CITTADINANZA: A DARE UNA MANO A CHI HA BISOGNO CI PENSA LEONARDO! - DOPO L’ASSUNZIONE DEL FIGLIO DI TABACCI E IL PROGETTO DI RICERCA AFFIDATO AL SUO EX CAPO SEGRETERIA, L’AZIENDA DELLA DIFESA ARRUOLA ANCHE IL COMPAGNO DI MARA CARFAGNA - AD ALESSANDRO RUBEN, EX DEPUTATO DEL CENTRODESTRA, E’ ANDATA UNA CONSULENZA…

Enrico Paoli per “Libero quotidiano”

bruno tabacci

 

Leonardo, l'azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza, è uno dei gangli vitali del sistema Italia nel mondo. Insieme ad Eni rappresentano il vero ministero degli Esteri del nostro Paese. Facile comprendere per quale ragione il sottosegreatario alla presidenza del Consiglio, e braccio destro di Mario Draghi, Bruno Tabacci, si sia dato da fare per far assumere, riuscendo nell'impresa, il figlio Simone. Il 49enne è stato assunto nella divisione Chief strategic equity officier, in mano a Giovanni Saccodato.

 

CARLO ROMANO BRUNO TABACCI

La decisione, come raccontato da tutti in questi giorni, sarebbe stata presa direttamente dall'amministratore delegato dell'azienda, Alessandro Profumo. La divisione in cui è stato assunto il giovane Tabacci si occupa del coordinamento delle partecipazioni e delle joint venture della società in mano al Mef: uno dei comparti chiavi è l'aerospazio. Proprio qui sta il principale conflitto d'interessi: Tabacci padre, amico di vecchia data del premier Draghi, ha tra le sue deleghe anche le politiche aerospaziali italiane.

 

alessandro ruben mara carfagna foto di bacco

La polemica che ne è seguita deve ancora produrre i suoi effetti. Ma a Leonardo non ci sarebbe solo il caso Tabacci. Secondo quanto risulta a Libero anche Alessandro Ruben, compagno di Mara Carfagna, attuale ministro per il Sud del governo Draghi, in quota Forza Italia, avrebbe ottenuto una consulenza del colosso guidato da Profumo. Ruben, nato a Roma nel 1966, di religione ebraica, ha iniziato la carriera politica nel 2008, quando viene eletto deputato alla Camera nella lista del Popolo delle Libertà, in quota Alleanza Nazionale. Seguace di Gianfranco Fini, nell'estate del 2010 abbandona il gruppo parlamentare del PdL per aderire a quello di Futuro e Libertà per l'Italia.

 

mara carfagna alessandro ruben (3)

Appena eletto ha ricoperto l'incarico di consigliere per gli Affari internazionali dell'allora ministro della Difesa Ignazio La Russa. Ruben è uno dei pochi politici italiani che ha ottenuto una considerazione positiva nei cable di WikiLeaks. Le controparti, nelle trattative sulle strategie di difesa da assumere, lo definivano infatti «serio e credibile». Da allora ad oggi ha ricoperto numerosi incarici, soprattutto a livello internazionale, mantenendo sempre ottimi rapporti con il mondo della politica.

 

Tant' è che approda nel board della Fondazione Med-Or, nata per iniziativa di Leonardo Spa nella primavera del 2021, con l'obiettivo di promuovere «attività culturali, di ricerca e formazione scientifica, al fine di rafforzare i legami, gli scambi e i rapporti internazionali tra l'Italia e i Paesi dell'area del Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno d'Africa e Mar Rosso ("Med") e del Medio ed Estremo Oriente ("Or")».

alessandro profumo hensoldt

 

La Fondazione Med-Or è guidata da Marco Minniti, ex ministro dell'Interno nel governo Gentiloni dal 2016 al 2018. Guarda caso Ruben, dal maggio al novembre 2016 è stato collaboratore del ministro dell'Interno (Rapporti Internazionali e Rapporti con le Minoranze). E ora eccolo in Leonardo. Dove sono in tanti ad essere finiti. Compreso Augusto Ru bei, 36enne giornalista romano, che negli ultimi due anni ha curato la comunicazione di Luigi Di Maio, sia quella ministeriale nei governi Conte e Draghi, sia, soprattutto, quella politica. A partire da quando Di Maio era capo del Movimento. Prima ancora era stato portavoce della ministra della Difesa Elisabetta Trenta.

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…