L'ESTATE DEI SOVRANISTI CANCELLA CAPALBIO E CORTINA: I NUOVI POTENTI VANNO A TUFFARSI A MILANO MARITTIMA E IN PUGLIA - A SABAUDIA, EPICENTRO BALNEARE DEI VECCHI ‘MANDARINI’, SI E’ VISTO SOLO TOTTI - SALVINI CON LA SUA COMPAGNA ELISA ISOARDI SBARCHERA’ ALLE ISOLE TREMITI E IL PREMIER GIUSEPPE CONTE ANDRA’ A OSTUNI
Flavia Perina per “la Stampa”
Anche la bussola estiva del potere si è spostata e addio Toscana, addio Pontina, addio Cortina, e figuriamoci se può infastidire il vade retro del consiglio comunale di Maiorca a Matteo Salvini, che evita non solo i posti dove è sgradito ma pure quelli dove sarebbe graditissimo.
La Versiliana è ancora in attesa di un cortese riscontro del leader leghista all' invito al Caffè, palco finora ambitissimo dai politici vip: risposta al momento non pervenuta, come avvisa sconsolato il sito della manifestazione. A Capalbio Libri, idem. Solo letteratura, giornalisti, scrittori e un visibile vuoto nella sezione dei ministri in carica che lo scorso anno ospitò Dario Franceschini, Roberta Pinotti, Carlo Calenda.
A Sud, in area Sabaudia, l' altro epicentro balneare dei vecchi mandarinati italiani, zero di zero: «Quest' anno il più influente che abbiamo è Francesco Totti, e va benissimo» dice un habitué della costa.
Le coordinate L' estate sovranista, l' estate populista, insomma l' agosto del nuovo establishment, ha coordinate inaspettate e lontane dalle tradizionali mete del dibattito (e del gossip). Milano Marittima, ad esempio, dove venerdì prossimo si aprirà la più importante festa politica della Lega: un po' perché l' Emilia Romagna è nei radar delle prossime Regionali, moltissimo perché è il mare dei leghisti, e in particolare del ministro degli Interni che da quattro anni trascorre lì le ferie con il figlio, giocando a basket e ping pong e concedendosi volentieri ai selfie dei fan.
Nella recente photogallery dei vip sulla "spiaggia dei milanesi" c' è Antonio Razzi che bacia la moglie, Anna Falchi con prole, Morgan sui campi da tennis, Raffaella Fico in love e una presentazione del cast del Grande Fratello. Insomma, non esattamente una Piccola Atene, e però anche questa scelta corrisponde alla narrazione del nuovo potere e della sua distanza dai detestati radical-chic. Vai dove ti porta il popolo, «tra gazebo, piadina con la salsiccia e il nostro Matteo Salvini», come recita lo striscione che pubblicizza la tre giorni del Carroccio.
Ha scelto la stessa zona e il suo allure nazional-popolare anche il Rousseau City Lab, che ha organizzato a Cesenatico la data più importante dei suo giro d' Italia, l' intervista di Davide Casaleggio a Enrico Mentana, con la partecipazione del sottosegretario con delega all' Editoria Vito Crimi e di Gianluigi Paragone. L' incontro, ieri sera, è avvenuto in un grande gonfiabile a forma di mouse, «strumento simbolo delle decisioni prese con un semplice click», e pure qui un messaggio: il mondo nuovo della democrazia diretta è liquido, smontabile, volatile, non ha bisogno di legarsi a specifiche location. Appare, agisce, svanisce.
Poi, finite le feste politiche, toccherà alle vacanze vere. Se è vero che cominciammo a capire l' essenza della Seconda Repubblica e del nascente bipolarismo guardando Ferie D' Agosto, il film di Paolo Virzì che raccontava il surreale scontro a Ventotene tra la borghesia intellettuale di sinistra e il generone di destra appena sbarcato al potere, un immaginario Ferie Sovraniste potrebbe essere ambientato in Puglia, dove sono attesi sia Salvini con la sua compagna Elisa Isoardi (Isole Tremiti) sia il premier Giuseppe Conte (Ostuni). E di sicuro è una scelta casuale, legata alla meraviglia dei luoghi, a legami famigliari - il presidente del Consiglio è nato nel Foggiano - o magari a un invito di amici, ma anche in questo caso c' è un simbolismo interessante.
Dire Puglia significava fino a ieri evocare le vigne di Massimo D' Alema e la sua barca, le ferie vip dei coniugi Macron, i bagni e i trulli storici di Nichi Vendola, e invece ecco qui: l' estate del nuovo potere si sovrappone alle estati dell' ancien régime e le cancella senza concedergli nulla. Né un dibattito, né la platea condivisa di un festival letterario, né una stretta di mano durante un raduno di partito, come dimostra anche il no di Luigi Di Maio all' invito della festa Pd di Ravenna.
Padroni a casa nostra e, se ci piace, pure a casa vostra (o a quella che immaginavate vostra).