
L’EUROPA HA UN’ARMA DA FINE DEL MONDO PER RISPONDERE AI DAZI DI TRUMP: LA WEB TAX CONTRO LE MULTINAZIONALI TECNOLOGICHE. MA IL RISCHIO DI COLPIRE I CONSUMATORI E DI TRASCINARE IL CONTINENTE IN UNA STAGFLAZIONE È ALTO – I 27 STATI MEMBRI DIVISI: LA FRANCIA CHIEDE LA LINEA DURA (“NON ESCLUDERE RISPOSTE AGGRESSIVE”), L’IRLANDA CHIEDE DI SCONGIURARE L’ESCALATION. TE CREDO: DUBLINO È UN PARADISO FISCALE PER LE MULTINAZIONALI AMERICANE E PROSPERA ALLE SPALLE DEGLI ALTRI STATI MEMBRI…
PARIGI, 'SUI DAZI L'UE NON ESCLUDA RISPOSTE AGGRESSIVE'
DONALD TRUMP URSULA VON DER LEYEN
(ANSA) -- "Noi siamo contrari a qualsiasi guerra commerciale, faremo di tutto per un confronto. L'obiettivo è negoziare questa escalation. Se non è possibile, di certo l'Ue reagirà fermamente. E' un momento molto pesante, importante per l'unità europea". Lo ha detto il ministro francese delegato per il Commercio, Laurent Saint-Martin, a margine del Consiglio Ue Commercio. In merito alla messa in campo dello strumento anti-coercizione da parte dell'Ue, il ministro ha spiegato: Bruxelles "non deve escludere alcuna opzione, anche se estremamente aggressiva".
guerra commerciale tra usa e ue
IRLANDA, CONTRO-DAZI UE SU HI-TECH USA? NO ALL'ESCALATION
(ANSA) - L'Irlanda è contraria all'ipotesi di ritorsioni commerciali dell'Ue sull'hi-tech in risposta ai dazi Usa annunciati da Donald Trump. Lo ha detto chiaramente il primo ministro Simon Harris, citato dai media britannici e irlandesi a margine del vertice odierno a Lussemburgo. "Sarebbe una straordinaria escalation in un momento in cui tutti dobbiamo lavorare invece per una de-escalation", ha affermato Harris. L'economia di Dublino dipende pesantemente dagli investimenti d'oltre oceano sull'isola, in primis del colossi americani tecnologici e farmaceutici.
SVEZIA, 'COLPIRE BIG TECH? TUTTE LE OPZIONI SONO SUL TAVOLO'
(ANSA) - "Al momento tutte le opzioni sono sul tavolo, noi siamo a favore dell'unità europea ma le contromisure devono essere ben mirate e non devono colpire le società europee più di quanto non colpiscano le società americane".
GIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLI
Lo ha detto il ministro svedese per il Commercio Internazionale, Benjamin Dousa, rispondendo a una domanda sulla possibilità di reagire ai dazi americani colpendo le Big Tech americane. Dousa ha poi definito "estremamente infelice" la decisione degli Stati Uniti di imporre dei dazi contro l'Europa e il resto del mondo.
"Non vogliamo un'escalation, non vogliamo una guerra commerciale con gli Stati Uniti, vogliamo più commercio e più cooperazione con gli Stati Uniti, ma l'Ue resta unita, siamo a favore di una soluzione negoziata" ha evidenziato, ribadendo ancora una volta la necessità di una risposta "ben mirata e proporzionata". "La Svezia - ha aggiunto - continuerà a essere una voce forte per il libero commercio e le rotte commerciali aperte".
donald trump rassicura wall street - vignetta by ellekappa
L’EUROPA RIUNITA PER LA RISPOSTA SUL TAVOLO L’IPOTESI DELLA WEB TAX
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
Entro il 10 maggio. Con una freccia da mettere nella faretra: una web tax. Ma con un incubo dal nome impressionante: stagflazione. Nelle intenzioni di Ursula von der Leyen la risposta della Commissione ai dazi di Trump non può essere, infatti, formulata dopo quella data. Quando cioè le prime due settimane borsistiche del prossimo mese saranno completate. Perché anche investitori e produttori devono avere le idee chiare su quel che accadrà nei prossimi mesi.
L’incertezza rendere le quotazioni azionarie ancora più volatili. Questa "road map" sarà illustrata oggi al vertice dei ministri del Commercio riuniti in Lussemburgo proprio per un primo esame della situazione dopo lo showdown tariffario della Casa Bianca.
DONALD TRUMP VS URSULA VON DER LEYEN - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK
[…] Al momento i Paesi dell’Unione, oltre non a non avere un’idea comune di come replicare agli Usa, non hanno ancora ben capito cosa fare.
La reazione dei mercati finanziari, infatti, è stata impressionante. Al di là delle previsioni effettuate nelle settimane scorse da Commissione e Consiglio. E rispetto alle prime ore si sta sempre più facendo largo il timore che il "gioco" condotto da Trump possa portare alla tempesta perfetta: stagnazione economica e quindi crescita asfittica o nulla accompagnata dall’inflazione. Come negli anni ’70.
Per questo lo scontro tra "falchi" e "colombe" – tra i primi la Francia, tra le seconde l’Italia e la Polonia – sta assumendo nelle ultime ore un contorno diverso. «Bisogna rispondere – è il concetto espresso da molti funzionari che si occupano del dossier – ma dobbiamo domandarci se serve contrapporre gli stessi dazi rispetto a quelli americani».
Se, cioè, la spirale delle tariffe reciproche non produca un risultato non voluto: la stagflazione. Soprattutto se nello stesso tempo gli States, come ha chiesto il presidente Usa, accelerassero nella svalutazione del dollaro per favorire le loro esportazioni. I tecnici di Palazzo Berlaymont si stanno allora concentrando sui servizi, settore nel quale gli Stati Uniti hanno un consistente surplus, e non sui beni.
L’ipotesi di introdurre una nuova web tax – una sorta quindi di dazio occulto – è tra quelle più accreditate. Magari accompagnate dall’accelerazione di alcune procedure antitrust sanzionatorie nei confronti della "Big Tech", come Apple e Meta.
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LA UE: PRONTI A OGNI «OPZIONE» IL PESO DELLA MISSIONE ITALIANA NELLA TRATTATIVA CON GLI USA
LA GUERRA DEI DAZI - VIGNETTA BY GIANNELLI
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
[…] La proposta su come intervenire spetta alla Commissione, che nelle dichiarazioni si sta mostrando cauta anche se ferma. Lo sforzo è quello di attivare tutti i canali possibili per portare avanti una trattativa con l’amministrazione Trump. In questo senso viene letto a Bruxelles il possibile viaggio della premier Meloni a Washington il 16 aprile. La presidente von der Leyen, in un’intervista al Corriere , aveva spiegato che «più legami ci sono tra le due sponde dell’Atlantico, meglio è» e aveva definito «molto positivo» il rapporto di Meloni con Trump.
La Commissione oggi presenterà ai governi anche le due liste di prodotti Usa, per un valore di 26 miliardi di euro, che saranno colpiti in risposta ai dazi che gli Stati Uniti hanno imposto su acciaio e alluminio Made in Eu . È atteso un voto il 9 aprile e in caso di via libera, le contromisure Ue entrerebbero in vigore il 15 aprile, ma la maggior parte dei dazi sarà raccolta dal 15 maggio. Mentre per la risposta alle tariffe «reciproche» ci vorrà più tempo. C’è timore tra i Paesi Ue che le contromisure possano portare a un’escalation. Il ministro polacco delle Finanze Andrzej Domanski ha invitato a «evitare una risposta radicale troppo in fretta» in un’intervista a Federico Fubini ieri sul Corriere .
MEME SUI DAZI DI TRUMP AI PINGUINI DELLE ISOLE HEARD E MCDONALD
ursula von der leyen e donald trump a davos nel 2020